ISIS – Al Qaeda: due facce della stessa medaglia

الدولة الإسلامية. Vorrei rassicurare coloro che leggeranno questo articolo  che quello che ho scritto all’inizio di questo pezzo non è un disegno fatto con la tavolozza del programma da disegno Paint, ma è una scritta araba. La sua traduzione sempre in arabo è al-Dawla al-Islāmiyya. Sicuramente vi chiederete tutti cosa significa. Bene  la risposta ve la do io, dicendovi che la quella parola si traduce con il termine Stato Islamico.

Spesso per semplificare le cose, o per complicarle, (dipende dai punti di vista), gli inglesi hanno abbreviato questa ultima parola usando l’acronimo ISIS, un gruppo jihadista attivo in Siria e in Iraq il cui capo, Abu Bakr al-Baghdadi, ha unilateralmente proclamato la rinascita del califfato nei territori caduti sotto il suo controllo. Però, come spesso accade a chi viene sommerso da notizie, capita di saltare dei passaggi o magari di dimenticare qualcosa avvenuta prima e ci si chiede: “ma cosa era avvenuto?” oppure, “quella cosa l’ho già sentita ma non ricordo dove”.      

Dico questo perché non è la prima volta che in Occidente si sente parlare di ISIS: da più di due anni questa organizzazione ha deciso di  combattere in Sira una guerra civile contro il Presidente sciita Bashar al Assad, e da circa un anno ha cominciato a combattere non solo le forze governative siriane ma anche i ribelli più moderati, creando di fatto un secondo fronte di guerra.

Per capire l’ISIS e cosa c’entra Al Qaeda dobbiamo fare un passo indietro, lungo ben 13 anni, quando cioè l’America subì l’attentato alle Twin Towers. All’interno di questa nostra storia metteremo in “risalto” tre personaggi: tutti legati al terrorismo e alla jihad. Il primo, autore e firmatario degli attentati dell’11 settembre è Osama Bin Laden un uomo di origine saudita che per lungo tempo è stato a capo di al Qaida; il secondo è un medico egiziano, Ayman al-Zawahiri, spalla destra di Bin Laden e capo di Al Qaueda dopo l’uccisione per mano degli americani dello stesso Osama. Il terzo è Abu Musab al-Zarqawi, un giordano che dagli anni Ottanta e poi Novanta, cioè fin dai tempi della guerra che molti afghani combatterono contro i sovietici che avevano occupato il territorio dell’Afghanistan, era stato uno dei rivali di Bin Laden all’interno del movimento dei mujaheddin, e poi anche di al Qaida.

Nel 2000, per intenderci l’anno precedente all’attacco alle torri, Zarqawi decise di fondare un suo proprio gruppo con obiettivi diversi da quelli di al Qaida “tradizionale”. La spalla destra di Bin Laden dunque, aveva altre idee per la testa: infatti la sua “geniale” idea era quella di rovocare una guerra civile su larga scala e per farlo voleva sfruttare la complicata situazione religiosa dell’Iraq, paese a maggioranza sciita ma con una minoranza sunnita al potere da molti anni con Saddam Hussein.

L’obiettivo e la strategia di Zarqawi è una e una soltanto: creare un califfato islamico esclusivamente sunnita. Alt! Ma questa non è pure la linea a dura dell’ideologia di Al Qaeda? Si è la risposta, è la stessa ideologia in quanto,  l’ISIS così come Al Qaeda emerge dall’ideologia dei Fratelli Musulmani, la prima organizzazione islamista al mondo, fondata nel 1928 in Egitto, che tuttavia non afferma la cogenza del jihād.

Per la prima volta in questo articolo ecco parlare di due facce della stessa medaglia. L’ideologia dell’ISIS mira a ritornare ai primi tempi dell’Islam, rifiutando le “innovazioni” più recenti nella religione che sono ritenute responsabili della corruzione del suo spirito originario.

Condanna i califfati più recenti e l’Impero ottomano per aver deviato da quello che viene chiamato “puro islam” e per questo motivo ha stabilito un suo califfato. Chi appartiene a questo gruppo crede che la purificazione della società islamica sia prioritaria rispetto ad altre attività, come quella di combattere contro paesi non musulmani. Purificazione della razza. Ma questa parola vi ricorda qualcosa? Ma sì certo! ora ricordo Hitler quando parlava nel 1925 all’interno della “Main Kampf” di questa pratica e di come la razza ariana era la più pura.

Ma qui non siamo nella seconda guerra mondiale, non ci sono i nazisti, non c’è Hitler (è morto suicida) quindi chi sono i protagonisti di oggi? A capo dell’ISIS c’è Abu Bakr al-Baghdadi, conosciuto da tutti come il califfo delle Mille e decapitazioni, l’Hitler del XXI secolo. Secondo una sua biografia, postata su Internet nel 2013 da un militante dell’organizzazione di cui è il massimo esponente Abū Bakr al-Baghdādī, ha conseguito un dottorato di ricerca in Studi islamici presso l’Università di Scienze islamiche ad al-Aʿẓamiyya.