Cosa succede in Europa? Che ruolo sta giocando l’Italia ed in che modo le scelte di Politica estera stanno condizionando la posizione del nostro Paese?
Isolati, in una parola si può così riassumere quanto sta accadendo in questi giorni in Europa, la prepotente Italia, debole sul piano economico e sociale, viene messa all’angolo dall’effettiva forza dell’asse Francia-Germania, l’incapacità diplomatica ci ha messo fuori da ogni possibilità di sinergia con l’asse franco-tedesco, quell’Italia che fondò l’Europa, quell’Italia che era un tempo avanguardia, quell’Italia che era paladina dei diritti Sociali, quell’Italia che un tempo era garanzia adesso si schiera con un esigua minoranza all’interno delle istituzioni UE e non ha voce alcuna, tutelare la nostra posizione in Europa è un atto di interesse nazionale, di amore e responsabilità per il nostro paese.
Siamo una Nazione giovane ed in declino, la popolazione Italiana cola a picco ed arriva a 55 Milioni (dati ISTAT 2018) e con essa l’Economia, l’Italia fa scelte “folli” in termini Politici schierandosi nella netta minoranza all’interno delle istituzioni Europee e ciò si riflette direttamente nell’ambito delle nomine: perdiamo l’Alto Rappresentante agli Esteri (la Mogherini viene sostituita dallo Spagnolo Borrell) ed il Presidente della BCE (Draghi viene sostituito dalla Francese Lagarde) e ci ritagliamo a malapena un “obbligato” Presidente dell’Europarlamento che è tralatro esponente di un Partito non al Governo, obbligato perché frutto di un accordo che dia il contentino ad S&D (Partito Socialista Europeo) ed agli Italiani, comunque 3° Nazione d’Europa (non si sa ancora per quanto tempo)
Ma nemmeno la nomina del Presidente del Parlamento può farci festeggiare, anzi, la sua nomina è sintomo di un enorme passo indietro delle istituzioni UE, mentre in Italia continuiamo a concentrarci sulle questioni nostrane in Europa accade che i Capi di Stato chiudano un accordo sulle nomine, sulle nomine di organi che in teoria dovrebbero essere al di sopra delle Nazioni segnando una netta egemonia delle Nazioni sull’Europa, rinunciando anche all’accordo preso dagli organi Europei sull’utilizzo del sistema dello Spitzenkandidaten (cos’è? Ne parlo in breve qui) prediligendo dunque non un sistema di nomine basato su programmi Europei ma un sistema di nomine di emissari da parte dei singoli Stati che ne cureranno gli interessi, vince un sistema che non guarda ad un Europa unita ma ad un Europa degli Stati, vince un sistema che è specchio di un clima Politico che sembra non voler andare oltre l’Europa delle Nazioni, vince un sistema di compromesso che forse in questo “clima” di transizione è l’unico possibile ed il più giusto tra quelli realizzabili.
In questo quadro la nomina di Sassoli è necessaria, lo è per dar un minuscolo spazio all’Italia mettendo un suo esponente (comunque non di governo) a capo di un organo si importante ma depotenziato (il Parlamento Europeo non ha potere di iniziativa legislativa) e lo è per assicurarsi che S&D (secondo partito in Europarlamento) non riservi brutte sorprese al momento della conferma delle nomine alla Commissione Europea che hanno visto de facto estromesso Partito dei Socialisti Europei, un gioco politico ove il governo non ha avuto alcun peso e che viene soggiogato dai nemici interni del PD, una terribile situazione che ci pone in una pessima posizione sullo scacchiere politico
Siamo in seria difficoltà su tutti i fronti, l’Economia non cresce, il Paese si spopola e gli indici di crescita degli ultimi anni stanno trascinando giù l’intera zona Euro, l’Europa necessita di evolversi e di potenziarsi e ci dimostriamo non in grado di essere incisivi, i partner Europei sono l’unica possibilità per tornare ad esser forti ed è proprio a loro che rischiamo di esser invisi, stiamo correndo un enorme pericolo di isolamento che rischia di tagliarci fuori da un Europa che corre, da un mondo che si evolve e si muove in sinergia, l’Italia rischia di perdere ogni peso politico e di credibilità, quel peso e quella credibilità costruiti con tantissima fatica da un eccelsa diplomazia di una giovanissima nazione creando un precedente unico nella Storia, rischiamo di distruggere tutto: la Nazione, la Storia, i nostri diritti, il nostro futuro, il nostro essere Italia.