La mia idea nasce dall’ascolto delle notizie drammatiche dei telegiornali, che sempre più di frequente danno conto di bambini dimenticati in auto da genitori troppo presi dallo stress quotidiano. Al punto che basta un cambio della solita routine – il piccolo da accompagnare all’asilo un giorno in cui l’altro genitore è impegnato oppure da portare con sé mentre si fa la spesa – per mettere in serio pericolo la vita del proprio figlio. Io la chiamo una «app sociale», ed effettivamente il mio “Infant Reminder” lo è.
A parlare è Giuseppe Ferrito presidente di un azienda che si occupa di energie rinnovabili che lo scorso autunno ha presentato questo strumento informatico in grado di scongiurare il pericolo di dimenticare i bambini nei veicoli; Dunque un App universale, gratuita, disponibile per tutti i telefoni cellulari, realizzata con l’unico scopo di aiutare gli altri.
Le notizie però non si sono esaurite e a raccontarci le ultime novità ci ha pensato lo stesso informatico che sta elaborando un infant reminder 2.0: “Dopo la presentazione ufficiale del progetto- ha detto- ho monitorato costantemente l’utilizzo dell’App stessa e ho valutato la possibilità di estendere ulteriori funzionalità per aumentare sempre di di più l’efficienza dell’applicazione e ovviamente la sicurezza per i bambini. In particolare, desidero che l’App rilevi automaticamente la temperatura dell’indirizzo di destinazione e segnali all’utente con un allarme il rischio di ipertermia per il bambino. Questa potenzialità diventa di fondamentale importanza soprattutto per gli scuolabus, penso all’America ad esempio, dove per obblighi di legge è necessario accertarsi che tutti i sedili siano vuoti prima di abbandonare il veicolo. Questo però da solo non rappresenta un “rimedio” per scongiurare le tragedie perché chi ha la responsabilità dei bambini è sempre un uomo che in caso di stanchezza può lasciare i piccoli passeggeri in pericolo”.
Tanti i riconoscimenti accademici e non che l’informatico messinese ha ricevuto in questi mesi, sia in Italia, dove si è classificato al terzo posto al Festival Upper App, un concorso per gli studenti delle università italiane delle applicazioni e delle idee in ambito mobile, che all’estero, a Las Vegas con L’Ibm becaon Award, classificandosi in finale per la categoria ‘impatto straordinario sociale di business partner’. Premi che lo incoraggiano a continuare a pensare ma soprattutto progettare nonostante l’Italia non offra grandi opportunità: “Purtroppo chi studia o progetta –continua Ferrito- non viene valorizzato all’interno del territorio italiano. La tecnologia comunque deve essere personalizzata in tutto e per tutto, non bisogna fossilizzarsi e credere che non ci sia lo sbocco per portare avanti le proprie passioni. Quindi anche se dal punto di vista statistico l’Italia è inferiore alla Germania e agli Stati Uniti in ogni caso si può creare un piccolo laboratorio tecnologico all’interno della propria azienda e utilizzarlo al massimo per poter portare avanti i propri progetti”.
Ma il riconoscimento maggiore l’inventore dell’infant reminder lo ha verso Messina, città a cui lega anche la buona riuscita del progetto grazie al sostegno che ha ricevuto e che gli permette di pensare alle prossime app per le quali sempre su internet con il progetto crowdfunding è partita una raccolta fondi di finanziamento dove come un supermercato delle idee il pubblico internettiano decide cosa vale la pena far proseguire e cosa invece non ha potenziale per sbocciare in un progetto concreto.