L’impegno silenzioso dell”Associazione Rita Atria

Ogni 26 luglio è il giorno di Rita Atria. La siciliana ribelle, come è stata definita, vive ogni giorno nell’impegno di chi ha ereditato il suo testamento morale, come l’associazione omonima che da anni porta avanti battaglie audaci nel nome della legalità. Noi de il carrettinodelleidee abbiamo intervistato il presidente Santo Laganà per capire più da vicino cosa ha caratterizzato questo 26 luglio.

 

L’impegno della’associazione è legata alla storia di Rita Atria. Qual è l’impegno quotidiano che portate avanti?

L’impegno è quello dettato da Rita Atria: quello della denuncia. E’ un principio che è scritto anche nel nostro statuto. Nel corso di questi anni abbiamo fatto parecchie denunce alla procura della Repubblica ma spesso noi siamo promotori di denunce politiche per far emergere le realtà che non vanno bene. Non abbiamo mai debordato da questa linea. Non si può fare antimafia stando in una zona di confine. D’altro canto la mafia ha molte facce, spesso va a braccetto con la politica. Per questo motivo ci impegniamo seriamente. Il lavoro è portato avanti da volontari, spesso giovani e anche disoccupati.

In questi mesi state lottando attivamente contro il Muos di Niscemi. Questo è il segno che in fondo la mafia ha molte facce. E’ così?

L’associazione antimafie Rita Atria è membro del comitato attivo No Muos. Il muos è un esempio di come un sistema mafioso agisce nella nostra Regione e di come un’opera venga imposta per interessi che vanno contro la collettività. Il dietrofront del presidente Rosario Crocetta sulla base di una relazione non vincolante dell’ istituto superiore della Sanità ci lascia perplessi. Questa storia poi è piena di ombre. Il 18 luglio sono scadute le autorizzazioni legale all’ambito paesaggistico . Il territorio poi che è una riserva naturale contiene già 47 antenne attive. L’ultima colpo di scena lo ha poi offerto il giornalista Antonio Mazzeo che ha scoperto che nel 2008 i lavori sono hanno avuto inizio prima ancora che ci fossero le autorizzazioni.

Nei giorni siete stati promotori di una giornata per ricordare Rita Atria, ma il vostro impegno spesso non viene menzionato. Cosa è successo quest’anno?

I fatti sono questi : luglio è l’anniversario di Rita. Ogni 26 luglio organizziamo un’incontro in maniera sobria, perché questo è un giorno anche di bilanci. Memoria e impegno sono gli ingredienti fondamentali e il nostro intento è quello di fare il punto della situazione per partire più forti di prima. Dall’anno scorso esiste a Partanna un presidio della nostra associazione fatto da giovani studenti universitari. Questi ragazzi stanno lavorando bene sul posto dove il nome di Rita Atria si pronuncia a denti stretti. Quest’anno il presidio ha organizzato un momento di raccolta al cimitero e un’ incontro pubblico per presentare un libro Passaggio di testimone di Navarra Editore, alla presenza di importanti giornalisti antimafia. Questa serata si è svolta in un clima bellissimo. La piazza era piena per la prima volta di giovani. All’incontro si sono uniti tre pullman di Libera. Ci siamo ritrovati in 200 così abbiamo formato un corteo fino al cimitero. La cerimonia è stata gestita da me fino all’intervento finale di Piera Aiello che ha messo la copia della lapide distrutta vent’anni fa dalla mamma di Rita. L’informazione di Raitre invece ha fatto vedere che tutto è stato organizzato da Libera e ha offerto un servizio pieno di inesattezze. Ora abbiamo chiesto una rettifica. Non penso che ci sia stata la volontà di censurare . Sappiamo però che i giornalisti che hanno confezionato il servizio non erano presenti. Sicuramente hanno ricevuto una velina e da lì è partita un’informazione sbagliata. Noi speriamo che non venga confusa la credibilità con la popolarità.