La Cannabis terapeutica è accessibile a tutti?

Si è tenuta lunedì mattina, presso la Chiesa di Santa Maria Alemanna di Messina, la conferenza cittadina sulla cannabis terapeutica, incontro organizzato dal Prof. Gioacchino Calapai del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Messina.

Si è trattato del primo incontro messinese sulla cannabis a scopo terapeutico: tra i punti salienti della conferenza gli effetti positivi comprovati della cannabis per quanto riguarda la sclerosi multipla e le terapie del dolore. Presenti alla Chiesa di Santa Maria Alemanna di Messina circa quaranta persone, al di sotto delle aspettative vista l’importanza e la delicatezza dell’argomento. Assenti l’Onorevole Giancarlo Cancelleri del Movimento 5 Stelle, per ragioni lavorative e l’Assessore Regionale alla Salute Lucia Borsellino.

Presente alla conferenza il Dott. Giuseppe Nicosia, di Caltanissetta, Vice Presidente dell’Associazione Cannabis Cura Sicilia, nonché socio dell’azienda SicilCanapa ed Educatore Alimentare di professione. Nel gennaio del 2013, il Dott. Giuseppe Nicosia ha presentato all’attenzione dell’Onorevole Giancarlo Cancelleri ed agli altri Onorevoli del Movimento 5 Stelle una copia del DDL (disegno di legge) sulle Modalità di erogazione dei farmaci e delle preparazioni galeniche magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche, che già altre regioni in Italia hanno approvato. Anche l’Onorevole Fabrizio Ferrandelli del PD ha depositato lo stesso DDL. La proposta è stata studiata nei minimi dettagli e, provata la validità, è stata posta all’attenzione dell’Assessorato alla Sanità. Successivamente la Regione Sicilia, con una delibera a firma del Presidente Rosario Crocetta, ha dato l’ok alla legalizzazione della cannabis a scopo terapeutico.

Il Dott. Giuseppe Nicosia è intervenuto ai nostri microfoni, spiegando però che nonostante la legalizzazione della cannabis a scopo terapeutico, la strada è ancora lunga e tortuosa affinché i malati possano realmente accedere alle cure con farmaci a base di canapa.

La Sicilia ha dato l’ok alla legalizzazione della cannabis a scopo terapeutico. Si tratta di un importante passo in avanti o per rendere accessibili a tutti farmaci a base di cannabinoidi la strada è ancora lunga?

“Per un malato che necessita di cure, se queste non sono immediatamente disponibili, la strada da seguire è sempre eccessivamente lunga. Se possiamo avere pazienza nell’attendere una legge antiproibizionista che ci liberi dalla piaga proibizionista, non si può accettare un ritardo nell’ottenere un farmaco le cui proprietà terapeutiche sono assolutamente accertate ed i possibili effetti collaterali sono più blandi di quelli di molti altri farmaci presenti nelle nostre farmacie”.

Allo stato attuale, in Sicilia, qual è l’iter da seguire affinché un malato di sclerosi multipla possa usufruire di farmaci a base di cannabinoidi?

“Intanto occorre trovare un medico specialista che prescriva la cannabis (su apposita ricetta non ripetibile, contenente diverse informazioni obbligatorie per legge). Bisogna poi avere il potenziale economico per acquistarla: alcuni pazienti hanno dovuto spendere persino 43€ a grammo! In altre regioni d’Italia, invece, sono più fortunati e riescono a richiedere la fornitura di cannabis alle ASL di competenza, ma da noi non è stato ancora votato un bilancio che preveda una somma da destinare all’acquisto di questo farmaco”.

Hai partecipato lunedì mattina ad un incontro sulla cannabis terapeutica, il primo a Messina, in qualità di Vice Presidente dell’Associazione Cannabis Cura Sicilia, nonché socio dell’azienda SicilCanapa ed Educatore Alimentare di professione, cosa ne pensi di questo tipo di incontri?

“Penso che questi incontri siano fondamentali per sensibilizzare, ma soprattutto per informare le categorie professionali ed i pazienti. Penso però che manchi una coordinazione regionale: sempre più spesso vengo invitato a conferenze di questo tipo, presentate come prime in assoluto, quando invece abbiamo intrapreso da tempo un percorso al quale si stanno interessando tantissimi medici e pazienti, questo non può che essere positivo”.

Scarsa affluenza alla Chiesa di Santa Maria Alemanna, come mai? Incontro eccessivamente tecnico per la cittadinanza? O ancora c’è troppo scetticismo da parte della gente attorno alla cannabis?

“I tempi di organizzazione, i comunicati stampa pre-evento, gli inviti mirati, direi un insieme di motivazioni. Ero un semplice invitato alla conferenza, quindi preferisco non esprimermi sulle modalità di organizzazione”.

Che idea ti sei fatto, alla luce dell’incontro di lunedì mattina, sull’informazione messinese riguardo questo argomento? Ritieni che sia stata fatta una buona campagna di informazione in città?

“Messina mi ha veramente stupito per l’apertura mentale di diversi docenti universitari. Questo è fondamentale per la formazione di futuri professionisti. Sono invece rimasto perplesso da diverse affermazioni che risultano arcaiche o insensate. Purtroppo questa è una delle conseguenze del proibizionismo che, nel corso degli anni, ha eliminato molte delle fonti di informazione su questo argomento. Bisogna ancora lavorare tanto per recuperare e per riparare al danno che è stato creato, ma sono assolutamente fiducioso: lo scorso 8 maggio si è tenuta una conferenza sull’impiego della canapa nell’edilizia, lunedì mattina questo incontro sulla cannabis terapeutica. Inoltre, mi è stato espressamente chiesto un incontro per parlare  di canapa alimentare, ed un altro che riguardi il dibattito sulla legalizzazione. Questi sono tutti segnali estremamente positivi per una provincia che, sull’argomento, è arrivata dietro Catania, Caltanissetta, Palermo e Ragusa, ma che sta recuperando molto bene. Io, ovviamente, rispondo a queste richieste dando la mia piena disponibilità,è importante fare luce ed informare a dovere la gente su questi argomenti”.

Fabrizio Bertè