La clausola sociale dei lavoratori di Tremestieri.

Oggi il Consiglio Comunale di Messina si è aperto con la protesta dei lavoratori della “Terminal Tremestieri”. Preoccupati della loro pozione lavorativa, messa a rischio dal nuovo appalto che l’Autorità Portuale di Messina sta predisponendo. I lavoratori oggi si sono presentati in Consiglio Comunale per fare sentire la loro voce e protesta. La vicenda, che ha visto la solidarietà di tutti i gruppi politici dell’adunanza consiliare, ha trovato una soluzione “politica” nell’atto d’indirizzo che il Consiglio Comunale e l’Assessore De Cola, per conto dell’amministrazione comunale, hanno deciso di predisporre ed inviare all’Autorità Portuale con invito alla stessa di tener conto della c.d. clausola sociale.

 La protesta, che aveva visto anche l’intervento del Sindaco Renato Accorinti a cui i lavoratori si erano già rivolti in passato, era indirizzata ad ottenere che nel bando di gara del nuovo appalto fosse inserita una clausola che salvaguardasse la tutela delle maestranze e obbligasse l’impresa vincitrice ad assumere i lavoratori del vecchio appalto come condizione della nuova aggiudicazione.

Invero, l’Autorità Portuale aveva già previsto una clausola di salvaguardia delle maestranze, ma la sua formulazione non aveva soddisfatto i lavoratori. In sostanza, si lasciava completa discrezionalità all’aggiudicataria di avvalersi o meno dei lavoratori Terminal Tremestieri e conseguentemente la protesta di oggi dei lavoratori era rivolata anche e soprattutto all’Amministrazione Accorinti. Rea, a loro dire, non solo di non aver saputo tutelare i lavoratori ma anche di aver con una nota ringraziato, addirittura, l’Autorità Portuale per aver previsto l’inserimento di una clausola sociale sostanzialmente inutile.

E’ ovvio che gli interessi in gioco tra la concorrenza economica del mercato e la tutela dei lavoratori non lasciano molto spazio di manovra e la nota dell’Amministrazione Accorinti ha dovuto tener conto di queste considerazione. Tanto è vero che, come si può leggere nella nota, pur ringraziando un altro e diverso Ente appaltante, qual è l’Autorità Portuale di Messina, al quale per inciso non può essere imposto alcunché dal Comune di Messina, si suggeriva di ricorrere preventivamente alla legge comunitaria. Ovviamente più favorevole ai lavoratori della Terminal Tremestieri rispetto alla legislazione e giurisprudenza italiana che in materia è molto restrittiva.

A riprova si riportano le conclusioni che l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici ha rilasciato in merito alle clausole sociali di salvaguardia dei lavoratori. “Le conclusioni a cui perviene l’AVCP sono assolutamente condivisibili, poiché evidenziano come una clausola sociale che preveda una priorità nella riassunzione di personale, possa dirsi legittima nei limiti in cui non imponga automatismi tali da inficiare la libertà degli imprenditori nell’organizzazione della loro impresa. Infatti, seppur di più sicuro impatto dal punto di vista della tutela dell’occupazione, la previsione di una clausola sociale che imponga la riassunzione del personale utilizzato dal precedente aggiudicatario, non sarebbe in alcun modo condivisibile, oltre ad essere evidentemente illegittima”.

Pietro Giunta