Le verità che vengono raccontate non sempre abbracciano ogni aspetto della realtà. Omissioni, punti di vista, menzogne, imprimono sfaccettature diverse che, alle volte, possono condurre ben lontani dall’obiettività dei fatti.
Le vittime di questo sistema menzognero sono soprattutto i ragazzi, giovani ignari delle regole che gestiscono la società in cui viviamo. È facile credere a chi ha un bell’aspetto, a chi si presenta come un avvocato, come un medico, come giornalista. Ancor più facile è credere a chi ci governa, a chi ricopre delle importanti cariche pubbliche, a chi dovrebbe aver sudato con fatica un posto di rilievo. Ma purtroppo non tutto è esattamente come appare, e i ragazzi è giusto che lo sappiano.
A tal proposito è stato organizzato un incontro tra gli studenti della Scuola Media Juvara l’avvocato Fabio Repici e il giornalista del Sole 24 ore Nino Amadore: i due professionisti hanno cercato di spiegare ai ragazzi quali sono le leggi fondamentali che regolano la vita di tutti i giorni.
“È per questo che è importante leggere i giornali anche al contrario” spiega Nino Amadore, non sempre infatti tra le righe è scritta la realtà, sfogliare un giornale con occhio critico, leggerlo da ogni verso, riuscire ad analizzare ogni articolo ed avere una propria opinione è fondamentale per non farsi prendere in giro. Non sempre chi detiene il potere, dal giornalista all’avvocato, dal politico al medico, è in buona fede, e non sempre ha interesse a raccontare la verità. Il primo passo per essere liberi e potersi creare una propria identità è conoscere: l’ignoranza rende prigioniero l’uomo delle convinzioni altrui, impedisce di comprendere tutti i propri diritti e di essere rispettari. “Messina” continua Amadore “è una città in cui la subalternità è stata creata artificialmente, i cittadini hanno quasi timore a chiedere ed informarsi, hanno timore a fare qualcosa che è un loro diritto”. Perché tutto questo? Perché non tutti conoscono i propri diritti, l’ignoranza consente di riuscire a credere a tutto ciò che viene detto, e permette a chi governa di poter agire indisturbato. Lasciare la popolazione ignorante permette di creare ampi bacini elettorali, ed è questo ciò su cui, purtroppo, fa leva la maggior parte dei politici di oggi. Governare un popolo ignorante è facile, conveniente, non ci si ribella, non si conoscono i propri diritti, non si chiede niente, non si pretende niente: un popolo ignorante è come una barca in mezzo ad un oceano, viene trasportata dalle onde del mare restando sempre all’oscuro del luogo in cui giungerà.
Nino Amadore, insieme all’avvocato Fabio Repici, ha cercato di aprire gli occhi ai ragazzi sull’importanza dell’istruzione, istruzione che comprende sia l’ambito scolastico che la realtà con la quale ogni giorno ci si confronta.
Una favola è stata citata durante l’incontro dall’avvocato Fabio Repici, una favola che non ha mai perso la sua attualità e che oggi costituisce una metafora importante della situazione odierna del nostro paese: “I vestiti nuovi dell’imperatore” di Andersen. Raccontando alcuni pezzi fondamentali della fiaba, l’avvocato ha spiegato degli avvenimenti cruciali della storia contemporanea italiana: ha parlato dell’assassinio di Graziella Campagna, dell’uccisione di Beppe Alfano, e dell’omicidio di Matteo Bottari. Morti avvenute per mano della mafia, morti che si è tentato di spacciare per delitti passionali, morti che ancora oggi gridano giustizia. Graziella Campagna lo ha fatto con l’ingenuità di una ragazza di 17 anni, Matteo Bottari e Beppe Alfano lo hanno fatto con piena consapevolezza, tutti e tre hanno tentato di squarciare il velo di ipocrisia che ricopre la società in cui viviamo. “Le malattie di ogni sistema di potere potrebbero essere sanate dalle semplici affermazioni di un bambino” afferma Fabio Repici “un bambino come il protagonista della favola di Andersen, qualcuno che conserva ancora la propria libertà di pensiero e di azione, e che riesce a vedere la realtà con i proprio occhi senza alcun filtro”.
Conoscere, informarsi e sognare senza arrendersi mai sono gli ingredienti fondamentali per riuscire a cambiare il mondo di oggi e crearne uno migliore. “Non ho mai sopportato quando mio padre diceva «ma chi te lo fa fare!» rispondevo che stavo facendo ciò che per me era giusto e lottavo per quello in cui credevo. Non ci si deve mai rassegnare”. È con queste parole che Nino Amadore racconta un pezzo importante della sua vita.
Durante l’incontro entrambi i professionisti sono intervenuti in difesa della verità, puntando il dito contro quei loro stessi colleghi che non agiscono in buona fede, contro quelle persone che detengono il potere e che da esso sono accecate. Hanno cercato di mostrare che, purtroppo, la realtà non ci viene presentata sempre nel modo corretto, spiegando ai ragazzi che l’unica arma che hanno per difendersi da chi tenta di nascondere la verità è la conoscenza.
L’incontro ha riscosso un grande successo tra gli studenti, forse qualche professore avrebbe preferito un impatto più moderato e meno cruento, ma sicuramente è questo il modo migliore per aprire gli occhi a quella generazione che costituisce il presente e il futuro della società in cui viviamo.