Nella ricorrenza del primo anno d’attività, la Terra di Gesù onlus, un’associazione che opera per il sollievo delle persone disagiate e che ha sede nella Casa della Misericordia presso la Parrocchia Santa Maria dell’Incoronata di Camaro Superiore, nella periferia di Messina, ha presentato presso Palazzo Zanca un report dell’attività svolta. Sono state 36 le persone che durante l’anno trascorso hanno trovato rifugio, assistenza, tre pasti al giorno e la presenza di oltre 52 volontari che in turni di 4 ore hanno portato la “Testimonianza di Cristo” nella carità.
Quando hanno iniziato la loro avventura, Padre Antonino Cento e il Dott. Francesco Certo, non erano sicuri di riuscire a mantenere aperta la Casa della Misericordia e oggi dopo un anno e un costo economico di 35 mila euro sono contenti di constatare come la generosità dei soci, dei parrocchiani e degli esterni abbia permesso loro di vincere la scommessa.
L’esperienza della Terra di Gesù onlus è una piccola luce di misericordia che si è accesa in un territorio come quello di Camaro Superiore che non è facile. Anche la Parrocchia e il suo Mons. Antonino Cento si sono messi a servizio degli ultimi. In questi anni siamo stati sommersi da notizie poco edificanti, notizie che vedevano i preti della chiesa cattolica accusati di reati terrificanti, per questo quando ci siamo trovati davanti Padre Cento abbiamo pensato che fosse il solito presbitero diocesano che pensa più alla propria pancia che a quella del prossimo. Ci siamo dovuti ricredere e anche i suoi parrocchiani hanno dovuto fare un passo indietro. Si racconta che durante un’omelia, rimasta famosa, a chi gli rimproverava di essere una buona forchetta, il buon prete abbia risposto: se m’invitate alla vostra tavola, poi non vi lamentate se onoro la tavola.
Il report di un anno di attività della Terra di Gesù onlus è stata anche l’occasione di fare con Padre Cento il punto della situazione in merito al disagio e alle nuove povertà che la città di Messina deve affrontare. Un discorso fuori dai dati Istat e dagli indicatori di mercato e forse per questo più sincero.
Cos’è l’associazione Terra di Gesù?
E’ un’associazione che s’interessa degli ultimi, quelli abbandonati, insomma. E insieme alla Caritas intervengono presso la Stazione di Messina dove hanno aperto un centro d’ascolto, fanno accoglienza, visite mediche e interventi di primo soccorso.
La Terra di Gesù onlus si è interessata anche della costruzione di un ospedale in Africa, dove opera un Padre Domenicano a cui mandiamo i soldi che cerchiamo e raccogliamo per tutta Messina e ancora mi aiutano per la Casa della Misericordia.
La povertà a Messina è aumentata?
La povertà è aumentata moltissimo a Messina e anche il ceto medio è colpito, soprattutto la media-borghesia. Come Parroco posso dire che molti lamentano che hanno perso il posto di lavoro. Anzi, vi sono famiglie dove il posto di lavoro l’hanno perso sia il marito che la moglie. Questi sono i nuovi poveri. Poi abbiamo la seconda categoria dei poveri, quelli dei divorziati che vanno a mangiare al Sant’Annibale. E poi c’è la categoria di quelli che c’erano prima, I poveri di sempre, e queste nuove povertà si sono introdotti. Ma quella che è una grande percentuale aumentata in modo esponenziale è quella dei posti perduti, di gente che non ha più un posto di lavoro. Poi ci sono i negozianti … c’è una povertà enorme che ci circonda
Si può risolvere in qualche modo?
Intanto bisognerebbe cercare di essere un pochettino più larghi, le nostre strutture istituzionali dovrebbero essere meno pretendenti. Penso al peso delle tasse che gravavano costantemente. Sembra uno strozzinaggio autorizzato di Stato. Non gira più denaro liquido, non c’è né più di denaro liquido. Io faccio sempre l’esempio della recessione Americana del 29. Tra i primi provvedimenti presi vi fu quello di dare più denaro alle famiglie perché lo potesse mettere in circolazione, salvaguardando anche la parte dei commercianti, perché se la gente ha più soldi, più ne spende. Invece, queste regole che sono meno dare, meno percepire, stipendi che sono scheletrici ed altre cose ecc…non permettono di pensare ad un discorso economico che possa aiutare a risolvere queste nuove povertà. E poi questa volontà dello Stato di voler salvaguardare le banche e non i poveri, anche il Papa è intervenuto su questo tema. E va bene pure che le banche debbano essere salvaguardate ma con certi criteri, però.
Rispetto alle nuove povertà vi è qualche differenza tra centro e periferia?
Si molto ed è molto accentuata. Ancora, alcuni politici che hanno fatto il bello e il cattivo tempo in periferia, le vedono ancora come vacche grasse da poter sfruttare per risolvere le loro situazioni. Ma non è più così, vi è una grande differenza, nelle periferie non mancano solo i soldi, manca anche la sicurezza nelle strade.
Oltre al bisogno materiale vi è anche una richiesta di bisogno spirituale?
Si, anzi è aumentata. La gente, e forse noi sacerdoti non l’abbiamo capito molto, anche se spinta da queste esigenze (povertà, miseria, sicurezza) si sta avvicinando molto di più e vede la Chiesa come l’unico e ultimo baluardo di salvezza.
@PG