La Nave dei veleni

Arriva dopodomani al porto di Gioia Tauro la nave Danese, la Ark Futura della compagnia DFDS Seaways, che trasporta le armi chimiche del regime Siriano di Assad. Oltre 60 Container contente materiale chimico altamente volatile e pericoloso per la popolazione. L’operazione, che ha il bene placido e la supervisione del Governo Americano, è passata sostanzialmente sotto silenzio. Solo una dichiarazione del Ministro degli Esteri Federica Mogherini ha permesso di sapere non solo la data ma anche le modalità con le quali sarà distrutto il materiale chimico pericoloso.

E’ previsto, infatti, l’arrivo della nave danese il 2 di Luglio e ad essa si affiancherà la nave della Marina americana Cape Ray, a cui spetterà il compito della materiale distruzione delle sostanze chimiche. In altri termini i 60 Container di materiale chimico pericoloso saranno materialmente scaricati sul molo del porto calabrese e sul suolo Italiano, solo successivamente i container saranno imbarcati sull’unità da guerra della marina Statunitense che proseguirà verso le acque internazionali. Dove attraverso sistemi per l’elettrolisi di cui il mezzo è dotato procederà alla neutralizzazione degli agenti chimici pericolosi nel massimo “rispetto” dell’ambiente e della sicurezza, come d’apposito comunicato ufficiale rilasciato dal Partengono, quando il 25 Giugno la nave è salpata dal porto spagnolo di Rota.

Grandi sono le misure si sicurezza previste della Autorità Italiane: monitoraggio continuo delle operazioni che prevedono l’intervento dei 30 uomini della Medcenter Container Terminal, la società che gestisce il servizio scalo merci del Porto di Gioia Tauro, a cui spetterà il compito comunicare al centro di controllo il contenuto dei singoli Container; un’area di un 1 Km quadrato presidiato da 100 tra carabinieri e poliziotti sarà il teatro delle operazioni. “In caso di eventuali fuoriuscite, sulle banchine sono stati sistemati appositi pannelli assorbenti e in prossimità dell’area delle operazioni è stata allestita una stazione di decontaminazione gestita da Vigili del Fuoco e Pronto Intervento” .( Il Quotidiano della Calabria).

Le voci allarmate incominciano a farsi sentire, sia perché non si capisce quale sia il reale contenuto di queste che sono “armi” chimiche e sia perché l’idea che esse siano neutralizzate e inabissate in acque internazionali vicino all’Italia e alla costa calabra non lascia “tranquilli”.

 

Alle manovre di “distruzione” parteciperanno anche altri protagonisti del parterre internazionale delle superpotenze; a partire dalla Cina, Russia, Gb, Danimarca e Norvegia, che con la scusa di «aver fornito risorse cruciali di sostegno alle operazioni – dichiarazione di Ban Ki-moonIl segretario generale dell’Onu- in realtà controlleranno con proprie navi da guerra l’adempimento dei complessi accordi internazionali che hanno visto coinvolta in questi mesi la Siria. 

Domandarsi come mai la nostra Nazione è sempre più oggetto delle manovre geopolitiche e militari del Governo Americano non sarebbe male, come non sarebbe male domandarsi per quale motivo dobbiamo ancora sopportare la servitù delle basi Americane, nonostante la guerra fredda sia finita da tempo.

Riportiamo la dichiarazione rilasciata di Pina Romeo di SOS MEDITERRANEO, che ha affermato: “Quanto sta accadendo la dice lunga sulla debolezza dell’Italia in campo internazionale ma soprattutto apre un’autostrada a operazioni simili anche in futuro al porto di Gioia Tauro. Non è un caso che sia stato scelto un porto civile e non un porto militare“.

E che le cose siano nei termini di cui sopra è confermato dalla circostanza che la Ark Futura dopo aver scaricato il suo carico letale a Gioia Tauro, procederà  per la Gran Bretagna, Finlandia e la Grecia dove saranno smaltite oltre 200 tonnellate di sostanze tossiche meno pericolose.

Pietro Giunta