La primavera messinese di Accorinti

È stato scelto dal 52,67% dei votanti, circa 47mila e 800 persone che domenica e lunedì si sono recate nelle 254 sezioni di Messina per eleggere il primo cittadino. Sono questi i numeri dell’inaspettato successo di Renato Accorinti, il pacifista “no ponte” docente di educazione fisica alla scuola media Enzo Drago che «a mani nude» ha sconfitto «la portaerei con testate nucleari» dei partiti. In totale ha votato appena il 45,81% degli aventi diritto, decisamente in calo rispetto al primo turno. E probabilmente Accorinti dovrebbe ringraziare proprio il forte astensionismo che ha fatto pesare di più i voti dei suoi sostenitori, rimasti pressoché stabili tra il primo e il secondo turno. Ora la lista civica “Cambiamo Messina dal basso” ha letteralmente occupato palazzo Zanca: un fiume di persone si è riversata nei corridoi del Municipio per festeggiare, quasi la vittoria di Accorinti costituisca una presa della Bastiglia per Messina e per i suoi cittadini. Il palazzo è espugnato, mentre da una finestra sulla piazza brulicante di sostenitori Accorinti dichiara che «la prima cosa che faremo è abbattere questo muro di vetro che offende i cittadini». Il riferimento è ai tornelli che impediscono l’accesso al Comune, ma anche a un’idea di trasparenza e vicinanza della città al palazzo del potere che Accorinti porta avanti da quarant’anni. L’appuntamento è al primo giorno da sindaco, dopo la consegna della fascia tricolore avvenuta a palazzo Zanca stasera. Sembra quasi che i pessimismi consueti in questi casi – nulla cambierà, ha le mani legate, è solo un altro di quelli che parlano e basta – siano stati scalzati da Accorinti. Lui, che rifiuta il titolo di sindaco per un misto di spavalderia, paura e umiltà, entra nel palazzaccio del potere a piedi nudi, seguito da una folla di sostenitori. Molti sono gli stessi che erano giunti sotto le finestre del Municipio ieri per acclamarlo, quando si era sparsa la notizia che era lui il nuovo sindaco. Facce allegre, di gente perbene che finalmente vede un futuro per Messina, dopo l’abisso in cui è sprofondata in questi anni. Con Accorinti ci sono i componenti della nuova Giunta comunale: Guido Signorino, Patrizia Panarello, Mario Sergio Todesco, Antonino Mantineo, Daniele Ialacqua, Gaetano Cacciola, Sergio De Cola e Filippo Cucinotta. E ci sono anche tanti esponenti della società civile messinese che hanno appoggiato Renato durante la campagna elettorale. La rivoluzione messinese comincia così: con la presa del palazzo e una festa in piazza che per tutta la notte porta la città a ballare e cantare.