Una data da ricordare per l’intera comunità lgbt (lesbian, gay, bisexual e trans gender): 4 marzo 2015, l’Ars (Assemblea Regionale Siciliana) ha approvato il “registro regionale delle unioni civili presso l’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro”. Alla seduta, svoltasi al Palazzo dei Normanni (Palermo), il parlamento siciliano si è espresso con 50 voti favorevoli, 5 contrari e 15 astenuti. La Sicilia diviene così a pieno titolo l’unica regione italiana a dotarsi di un registro cui potranno iscriversi tutte le coppie omosessuali ed eterosessuali, a prescindere dalla presenza o meno dello stesso nel comune di residenza. La registrazione permetterà agli iscritti di poter godere dei servizi garantiti dalla Regione alle coppie sposate, tra cui quelli sanitari.
“La legge è frutto di circa 7 anni di lavoro collettivo e rappresenta un’importante vittoria per l’intera comunità lgbt” dichiara Rosario Duca, presidente provinciale di Arcigay Messina, a qualche ora dalla notizia. Oltre a istituire il registro delle unioni civili, l’approvazione della legge ‘Norme contro tutte le discriminazioni della persona umana in attuazione dell’art. 3 Cost. Istituzione dell’elenco regionale delle unioni civili’ definisce la Sicilia una regione che rifiuta “qualsiasi discriminazione legata all’etnia, alla religione, all’orientamento sessuale e all’identità di genere”. Oltre alla sezione dedicata alle unioni civili, la legge si occupa anche della promozione di attività formative volte a combattere fenomeni di discriminazione basati su orientamento sessuale o identità di genere.
“La soddisfazione è tanta. L’approvazione è la prova che quando le associazioni lavorano insieme si possono ottenere risultati concreti” afferma il presidente Duca, sottolineando l’importanza di un impegno collettivo di Arcigay, AGEDO (Associazione Genitori Di Omosessuali) e Famiglie Arcobaleno. “Desidero esprimere la nostra sincera gratitudine agli amici di Arcigay Palermo, che per conto di tutta Arcigay Sicilia si sono sobbarcati l’onere di seguire sul territorio l’intero iter. E’ stato un duro lavoro, ma alla fine i diritti prevalgono sempre” continua Duca, siciliano fiero di appartenere a una regione che, in questo campo, può assolutamente definirsi all’avanguardia.
Un passo importante non solo per una regione spesso definita ‘primitiva’, ma per l’intero Paese. L’approvazione da parte del Parlamento siciliano potrebbe essere considerato un decisivo scatto in avanti per il DDL Cirinnà sulle unioni civili, da tempo al centro di vivaci discussioni in Senato.
Gaia Stella Trischitta