“L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito: soltanto qui è la chiave di tutto” scriveva Goethe. Eppure un paesaggio così bello e ricco di particolarità fatica a trovare una politica che valorizzi le proprie risorse. Sebastiano De Luca, Presidente della Sezione Turismo di Confindustria Messina, ha offerto le ricette per risollevare un settore, quello del turismo, attanagliato dalla mancanza di progettazione. “L’organizzazione del turismo avrebbe bisogno di un’agenzia regionale unica. Noi l’abbiamo chiesta a più governi ma l’idea non è stata mai presa in considerazione. L’agenzia dovrebbe occuparsi di tutta la Sicilia. Quindi ora abbiamo i distretti turistici che il presidente della regione Rosario Crocetta vuole sciogliere. Abbiamo tutta una serie di consorzi e le proloco: tutti vogliono fare turismo. L’accavallamento dei ruoli però non porta da nessuna parte. O il turismo viene affidato a una sola cabina di regia oppure non si andrà da nessuna parte. Io ad esempio credo che l’Apit andava benissimo. Ora non vigila nessuno e qualcuno deve riprendersi l’onere di riorganizzare il settore. E’ uso fermarsi alla programmazione, mentre nell’attuazione siamo indietro anni luce”. Altro problema che non viene affrontato è la destagionalizzazione del turismo, che permetterebbe di portare una boccata d’ossigeno ai commercianti, agli albergatori e agli operatori turistici ma anche qui i progetti stanno a zero come sottolinea Sebastiano De Luca:” I nostri alberghi rimangono aperti tutto l’anno, ma ospitano solo convegni e meeting. La vera destagionalizzazione prevede la creazione di strutture che noi non abbiamo. Per esempio non esistono palazzi dei congressi che possono ospitare 2000- 2.500 persone allora si scelgono altre località, discriminando Taormina ma anche tutte le altre location. E non mi riferisco soltanto ai grandi eventi. Bisogna creare dei poli museali che attraggono clienti internazionali di tutto il mondo. La lirica nel periodo invernale poi se programmata in tempo utile potrebbe essere una risorsa. Infine, l’altro problema è quello dei trasporti, che sta penalizzando anche le isole minori. I trasporti si adeguano ai flussi. Ci sono voli che da tutte le parti arrivano a Catania, -ha aggiunto De Luca- ma ottobre si fermano. L’Alitalia ha perso il suo primato. Ma intanto creiamo i presupposti per attrarre clientela e poi tutto funzionerà di conseguenza. Perché un qualsiasi operatore se ha i numeri per poter viaggiare lo fa. Qualche anno fa con un bando diffuso dall’unione europea siamo riusciti a popolare Taormina. Intanto, la poltrona vuota dell’assessorato al turismo ha preoccupato Christian Del Bono, presidente della Federalberghi Eolie: “Con la nomina di Franco Battiato alla guida del turismo in Sicilia il presidente Crocetta aveva inteso dare un chiaro segnale alla politica e ai partiti. A questo segnale non è poi però seguita quell’azione programmatoria e di leadership ci cui il nostro settore ha bisogno. Per quanto concerne la prossima persona che dovrà prendere il posto di Franco Battiato, la Federalberghi ne suggerisce le caratteristiche: “ Serve, innanzitutto, un addetto ai lavori che si sia occupato estensivamente di turismo e che abbia dimostrato ampie capacità di districarsi nelle problematiche del pubblico ma che sia soprattutto distinto nell’industria in senso ampio. Deve, quindi, avere la consapevolezza di trovarsi a capo di quello che dovrebbe essere concretamente (e non solo a livello propagandistico) il settore trainante per l’intera economia siciliana e, ovviamente, deve essere messo nelle condizioni di poter agire di conseguenza. Deve saper leggere con estrema chiarezza le dinamiche alla base della filiera turistica ed avere la capacità di pianificare e governare lo sviluppo turistico siciliano per, almeno, i prossimi tre anni”. Al di là delle soluzioni e delle risposte politiche che verranno date, la situazione è chiara. La Sicilia stupisce tra sogno, realtà e per le occasioni sprecate. Claudia Benassai