La Sicilia Fiera

Sono trascorsi tre giorni dall’alluvione che ha colpito Lipari. L’acqua ha investito strade, scuole, negozi e case ma anche la coscienza siciliana, regalandole più coraggio, decisione, spirito d’iniziativa.

Oggi a Lipari, il sole splendeva, i negozianti sono tornati ad aprire le saracinesche, gli studenti hanno preso posto tra i banchi di scuola e i turisti sono tornati a popolare  le stradine del Corso. L’unico segno vivo che testimonia il disastro causato dalla pioggia torrenziale l’abbiamo riscontrato all’ istituto “Santa Lucia di Lipari”. Qui le lezioni riprenderanno martedì, nel frattempo gli operai sono intenti a spalare. Sul posto è giunto anche il personale della Guardia forestale che, attraverso le parole dell’ispettore capo, Mario Scaduto, ci ha restituito la visione d’insieme sullo stato dell’intervento:” Ancora stiamo operando sull’emergenza. Stiamo utilizzando tutti gli uomini e mezzi a disposizione per migliorare la qualità dell’isola, restituendo quella pulizia che la contraddistingue”. All’ispettore capo abbiamo chiesto anche delucidazioni sui piani futuri e sul problema caldo della prevenzione: “Il comune dovrà fare dei sopralluoghi seri,e meticolosi per quanto riguarda la struttura dei costoni e lo stato dei torrenti”. Noi riteniamo che questa volta abbiamo scongiurato il peggio, proprio perché a Lipari, fortunatamente non ci sono stati molti incendi. I costoni sono serviti da barriera. Sarebbe opportuno cominciare dall’educazione del singolo evitando  atti piromani. Ad accoglierci nell’istituto abbiamo trovato il personale amministrativo, Saverio Merlino e Francesca La Macchia. Saverio Merlino ci ha riportato nel pieno dell’emergenza descrivendoci quelle ore concitate: “Tutto il personale, senza distinzioni di competenze, si è rimboccato le maniche per spalare e salvare le aule di informatica. I bambini, sono stati trasportati tutti al primo piano. Hanno svolto lezione regolarmente senza accorgersi di nulla. Il nostro intento è stato quello di non seminare panico, anche fra i genitori, perché è chiaro che un gesto avventato può creare il peggio. Le lezioni riprenderanno presto. Ma prima di ciò abbiamo ritenuto opportuno – di concerto con il preside Renato Candia – che la scuola sia disinfestata, per evitare infezioni.  

Insomma, a Lipari si respira un’aria quasi normale. Sembra che non sia accaduto nulla, anche se le immagini hanno offerto una visione più allarmante. Si pensa però alla prevenzione a alla necessità di creare piani di interventi e messa in sicurezza per il territorio. Ne è convinto Saverio Merlino che ancora sottolinea: ”Questo nubifragio deve rappresentare un campanello d’allarme per amministratori e amministrati. Tutti dobbiamo fare la nostra parte per la salvaguardia dell’ambiente”.  Sul piano nazionale, invece, il ministro dell’ambiente Clini sembra condividere lo stesso parere”‘La drammatica alluvione di Lipari ci ricorda purtroppo che l’appuntamento con eventi climatici estremi a ogni cambio di stagione è prevedibile con puntualità cronometrica. Bisogna investire subito in salvaguardia”. La lezione è chiara, soprattutto ai siciliani, che hanno visto travolti interi paesi da piogge torrenziali, fango, e interventi inesistenti, complici ovviamente anche i piani di stabilità e i piani salva Italia che “risparmiano su tutto” e anche sui  piani urgenti.

 Ancora il ministro dell’ambiente, sempre nella stessa nota, chiarisce questo punto ”Nell’ambito del Piano -saranno individuati anche gli strumenti finanziari da utilizzare. Tra questi va anche considerata la riduzione dei vincoli del patto di stabilità per gli investimenti finalizzati alla manutenzione e salvaguardia del territorio, a cominciare dai Comuni, dalle Regioni, dalle Comunità montane e dagli altri enti locali che hanno a bilancio avanzi di cassa che non riescono a utilizzare per il blocco alla spesa. Gli interventi di difesa del territorio si ripagano nel tempo con un risparmio importante di risorse”. Le parole e i buoni propositi, ovviamente, cedono lo spazio alla titubanza. Sembra che la Sicilia debba pagare questo prezzo.

Quello di essere continuamente isolata, beffeggiata, schernita, denigrata sia dalle calamità naturali, sia da una politica inefficiente.  I fatti concreti, i piani particolareggiati, fino a questo momento mai compiuti, lo testimoniano. Ma nonostante tutto, la Sicilia, comincia a camminare a passi più decisi, tra terreni sdrucciolevoli, e spirito di collaborazione. Armata di un sorriso e un amore rovente la propria terra. Per fortuna, a Lipari, il sole sorge ancora.