Il progetto è volto a sensibilizzare il mondo della scuola e dell’università sulle tematiche della legalità. Spesso i termini legalità e antimafia comprendono un mondo chiuso e poco conosciuto. Eppure, per costruire una coscienza critica modellata sui principi della democrazia è necessario conoscere determinate storie del nostro tempo, perché Cosa Nostra non è finita, ma continua a influenzare il nostro presente e il nostro futuro. Agisce in maniera subdola, anche su scala globale. Quindi crediamo che parlare di mafia senza avere uno sguardo sul presente sia un grave errore prospettico.
I percorsi individuati a tal proposito, scelti in base all’età dei destinatari, si snoderanno nelle giornate che vanno dal 18 ottobre al 25 ottobre.
Giorno 22 Palazzo Zanca, Salone delle Bandiere ore 9,30 – Agli alunni delle scuole medie inferiori verranno presentate le famiglie delle vittime di mafia. Gli ospiti saranno la famiglia Campagna e la famiglia Parmaliana, ambedue accomunate dallo stesso dolore e dallo stesso desiderio di conoscere la verità, ottenendo giustizia per i loro familiari. Le vicende sono particolari, perché dimostrano come spesso la mafia colpisca anche semplici cittadini onesti, che non sono mai scesi a compromessi. Testimonierà sull’importanza dei media per una giusta comunicazione di legalità l’attore Alessio Vassallo (Pasquale Campagna nel film “La vita rubata”). Questo incontro sarà moderato da Dino Sturiale, editore de’ ilcarrettinodelleidee.com e introdotto dal questore di Messina, il Dott. Carmelo Gugliotta.
Giorno 23 – Palazzo Zanca, Salone delle Bandiere ore 9,30 – Per gli studenti delle scuole superiori è previsto un incontro con i testimoni di giustizia. Persone oneste che hanno denunciato la mafia e hanno permesso con il loro contributo lo smantellamento di diverse famiglie mafiose e il loro arresto. I lavori saranno moderati dalla giornalista Elisabetta Raffa e avranno il prezioso contributo di: Stefano Scollato; Tenente dell’arma dei Carabinieri. Gaetano Saffioti; dal 2002 anno in cui ha denunciato la ‘ndrangheta la sua casa e la sua azienda è presidiata dalla guardia di finanza. La sua opera di denuncia infatti ha permesso polizia di scoperchiare la realtà del malaffare ma il percorso non è stato semplice. L’imprenditore coraggio oggi è un esempio per gli imprenditori onesti e per chi crede che la mafia può essere sconfitta. Il percorso però non è stato privo di difficoltà, infatti dopo le denunce sono arrivate anche i momenti di sconforto dettati da uno Stato che troppo spesso non tutela i testimoni di giustizia e una realtà come quella di Palmi che guarda con sospetto i suoi “figli” migliori. Ulisse; è un testimone di giustizia e da quando ha denunciato un delitto vive come un fuggiasco. Ha rinunciato alla sua identità, alla sua casa e ai suoi effetti per servire il principio dell’onestà. Lui la camorra l’ha conosciuta quando ha visto morire due persone il 15 ottobre 1990. La sua testimonianze è stata importante per rendere giustizia e ricostruire i tasselli di un delitto che forse sarebbe rimasto seppellito tra mille carte di palazzo di giustizia tra i casi irrisolti. E inoltre Antonino De Masi. Negli ultimi mesi l’azienda De Masi è presidiata dalle forze dell’ordine. Proprio pochissimi mesi fa, infatti, la ‘ndrangheta l’ha minacciato per l’ennesima volta sparando 44 proiettili di kalashnikov contro un suo capannone, tanto che a un certo punto l’imprenditore e la sua famiglia avevano pensato di vendere tutto e lasciare la Calabria. Oggi ha deciso di restare, nonostante abbia paura, soprattutto per i giovani, affinché abbiano un modello di onestà e di coraggio da seguire.
L’intervento sarà introdotto dal senatore Beppe Lumia, componente della Commissione Nazionale Antimafia, da sempre impegnato, umanamente e professionalmente, nella lotta alle mafie.
Giorno 24 ore 9,30 – La giornata inizierà al Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, dove, dopo i saluti del Direttore del Dipartimento Prof. Marianna Gensabella, si aprirà un seminario di studi che avrà come tema il rapporto tra mafia e informazione. È un rapporto particolare, vuoi perché di mafia si parla poco sui giornali, vuoi perché sono pochissimi i cronisti che si occupano di fare inchiesta. In Sicilia, tuttavia, esistono vari cronisti che ogni giorno servono il principio della verità, portando alla luce realtà che altrimenti resterebbero celate. La tavola rotonda su questo tema sarà arricchita dagli interventi di Lirio Abbate, giornalista de “l’Espresso”, costretto a vivere sotto scorta perché più volte minacciato di morte dalla mafia e vittima, nel 2007, di un attentato (per fortuna fallito), per le sue inchieste e i suoi libri, come I complici. Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento (Fazi) e Fimmine Ribelli. Come le donne salveranno il Paese dalla ’ndrangheta (Rizzoli); del Prof. Marco Centorrino Docente di sociologia della comunicazione, di Nino Amadore, redattore de “Il Sole 24 Ore” e autore di La zona grigia, professionisti al servizio della mafia (La Zisa) e coautore, con Serena Uccello, di L’isola civile. Le aziende siciliane contro la mafia (Einaudi). Ancora, interverranno Nuccio Anselmo, giornalista della “Gazzetta del sud”, che ha seguito tutte le vicende della mafia messinese attraverso le ricostruzioni dei processi giudiziari e Rino Giacalone, giornalista de “Il fatto quotidiano”, “Libera informazione”, “Articolo 21”, che è stato definito “la penna più graffiante del giornalismo siciliano”, per il suo modo unico di attaccare il potere, anche quando questo ha comportato ricevere querele, con la possibilità di dover pagare risarcimenti onerosi. Uno dei metodi usati per intimidire i giornalisti. E infine, Giacomo Di Girolamo, direttore di Marsala.it e autore di un libro edito per il Saggiatore: Cosa grigia, che spiega l’evoluzione di Cosa Nostra e il suo progressivo inabissamento dopo la parabola stragista. Introdurrà Claudia Benassai.
Giorno 25 Ore 9,30 Infine, i lavori si chiuderanno presso l’aula magna del Dipartimento di Scienze Giuridiche e Storia delle Istituzioni, all’interno del corso “Donne politica e istituzioni” coordinato dalla professoressa Maria Antonella Cocchiara e alla presenza degli allievi del corso di laurea. Qui relazioneranno due magistrati, un avvocato e un docente del Dipartimento, ed esattamente il P.M. Emanuele Crescenti, procuratore aggiunto a Palmi, che tratterà il tema ”Il silenzio delle donne di mafia”. La GIP Maria Teresa Arena approfondirà il tema “Il silenzio collettivo nei casi di stalking”. Il Prof. Luigi Chiara docente di storia contemporanea relazionerà su “mafia e istituzioni” L’intervento della dott.ssa Arena sarà preceduto da una relazione-testimonianza dell’Avvocato Rosalba Sciarrone Milicia. Sarà presente Raffaella Rinaldis, di Fimmina TV. Dopo i saluti del Direttore del Dipartimento Prof. Giovanni Moschella introdurrà ai dibattiti il Prefetto dott. Stefano Trotta. Modera la giornalista Ilaria Raffaele
L’Avv. Sciarrone conclude proprio in questi giorni una estenuante battaglia umana e legale, derivata dall’assistenza personale e professionale offerta ad Anna Maria Scarfò, ragazza tristemente nota alle cronache giudiziarie per aver subito violenza, per un lunghissimo periodo, da un gruppo di compaesani, prima, e in seguito atti di stalking da altri abitanti di San Martino di Taurianova.
Giorno 18 – Venerdì – Palazzo Zanca, Salone delle Bandiere.
Presentazione del libro La ’ndrangheta davanti all’altare (la Chiesa che resiste, la Chiesa che si volta dall’altra parte).
Autori: Romina Arena. Ricercatrice specializzata in Storia contemporanea. Si è occupata di studi sulle conseguenze della globalizzazione e dell’occidentalizzazione in Africa e America Latina. Dal 2011 collabora con l’archivio “Stop ’ndrangheta” di cui cura i reportage fotografici. Paola Bottero. Giornalista, scrittrice, editrice. Nata a Torino, dal 2000 ha scelto la Calabria come terra d’adozione. Scrive per sciroccoNEWS e altre testate. È autrice dei romanzi Ius sanguinis (Città del Sole, 2009) e Bianco come la vaniglia (sabbiarossa 2011), del fantanoir ‘Ndranghetown (Agenzia X 2011) e, con A. Russo, del diario-inchiesta Senza targa (sabbiarossa, 2012). Francesca Chirico. Giornalista e scrittrice. Nata a Reggio Calabria, coordina l’archivio “Stop ’ndrangheta”, per il quale si occupa di cronaca nera e giudiziaria, e collabora con il mensile di analisi e documentazione “Narcomafie”. È autrice del romanzo Arrovescio (Rubbettino, 2011) e del saggio-inchiesta Io parlo. Donne ribelli in terra di ’ndrangheta (Castelvecchi, 2013). Cristina Riso. Avvocato al fianco dei migranti. Nel 2012 ha coordinato l’ultima edizione del dossier Radici/Rosarno. Dal 2011 collabora con l’archivio “Stop ‘ndrangheta”, curando le relazioni esterne ed il fund-raising. Alessandro Russo. Giornalista e scrittore. Nato a Reggio Calabria, dopo le esperienze politiche maturate nei movimenti giovanili è entrato nel “Quotidiano della Calabria”, che ha lasciato dopo 15 anni, a fine 2010, dimettendosi dalla carica di caporedattore centrale. Ha fondato sciroccoNEWS e sabbiarossaED, per cui è autore, con P. Bottero, del diario-inchiesta Senza targa (2012).
Relatori: padre Felice Scalia e il Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Palmi Dott. Giuseppe Creazzo.
Modera Marisa Larosa. Introduce la giornalista Rosaria Brancato
Saranno riservati “posti occupati”.
Durante le diverse convention, alcuni posti a sedere saranno contrassegnati da locandine riportanti il logo “posto occupato”, a testimonianza della volontà da parte degli organizzatori, dei relatori e degli intervenuti di considerare “presente” la decisione di combattere ogni forma di violenza generata verso donne o minori.
I lavori saranno preceduti da una conferenza stampa che si terrà nei saloni del CESV Mercoledì giorno 16 ottobre alle ore 09,30.
PARTNERSHIP:
Università di Messina – Facoltà di Lettere – Corso di giornalismo;
Università di Messina – Facoltà di scienze Politiche – Corso “Donne, politica e istituzioni”;
Magistrati rappresentanti di Magistratura Democratica;
Comune di Messina – Ass. Pubblica Istruzione;
Cesv, Centro Servizi per il volontariato di Messina;
Provveditorato agli studi di Messina.
Responsabile Dino Sturiale e Claudia Benassai
Recapiti per info: [email protected] Cell. 339 628 5616 (Dino), 340 348 7269 (Claudia)
Fornitori di servizi: Stefania Spanò; creazione grafiche originali, Tipografia Trimboli; Stampa locandine e brochure, Sturiale Placido; documentazione fotografica.