L’ adolescenza è caratterizzata da grandi mutamenti, sia nei caratteri sessuali primari , ovvero gli organi riproduttivi, sia nei caratteri sessuali secondari , ovvero i caratteri distintivi del sesso in età matura, come lo sviluppo del seno per le adolescenti e il cambio del timbro della voce e la crescita della barba per i maschi. In effetti, oltre ai cambiamenti citati, si verificano altre trasformazioni nell’organismo ed nel comportamento.
Quando inizia e quanto dura l’adolescenza Prima dell’adolescenza lo sviluppo dell’organismo delle ragazze e dei ragazzi attraversa un periodo di circa due anni durante il quale si realizzano le trasformazioni somatiche che culminano nell’inizio delle mestruazioni per le femmine e la comparsa di spermatozoi vitali nei maschi: la pubertà . L’adolescenza va dalla pubertà a quando lo sviluppo fisico è pressoché completo, normalmente intorno ai 18-19 anni.
La maturazione non è uguale per tutti gli individui e questo può avere conseguenze di tipo psicologico e comportamentale . I ragazzi che maturano in ritardo potrebbero trovarsi a fronteggiare un periodo difficile in quanto, sentendosi respinti e dominati dai loro compagni più sviluppati, potrebbero minare la loro autostima e generare ansia. Per le ragazze invece il grado di maturazione ha normalmente minore influenza nello sviluppo della personalità.
Emancipazione e conflitti Nell’adolescenza i giovani si trovano a fronteggiare due problemi:
- il passaggio dal controllo parentale (dei genitori) all’autonomia.
- la consapevolezza della maturazione sessuale.
L’adolescente deve scegliere quale persona intende diventare e cerca di aderire o si crea dei valori e degli ideali in cui credere. La situazione personale e sociale è cambiata rispetto alla generazione precedente e i principi e i comportamenti accolti dai genitori devono essere confrontati con la nuova realtà e subire una rielaborazione autonoma.
L’emancipazione dal controllo dei genitori e dalla loro dipendenza emotiva dipende dall’atteggiamento assunto dai genitori stessi durante l’infanzia. Se la famiglia ha abituato il ragazzo ad una certa autonomia ed il controllo è avvenuto prevalentemente con il convincimento e l’affetto, è più probabile che l’adolescente sviluppi un atteggiamento di fiducia in se stesso.
Al contrario una famiglia autoritaria può più facilmente produrre un adolescente meno equilibrato e propenso al conflitto. Studi hanno dimostrato che la ribellione ed il rifiuto dell’autorità parentale è un problema più diffuso per i ragazzi che per le ragazze.
Il gruppo
Forti relazioni con ragazzi della stessa età aiutano l’adolescente ad emanciparsi dalla famiglia.Si formano dei gruppi con dei valori comuni. L’adolescente, aderendo al gruppo, soddisfa il bisogno di sicurezza e di identità con un modello che può essere diverso, anche solo in parte, da quello proposto dai genitori. In genere c’è una forte distinzione e consapevolezza tra chi è dentro e chi è fuori dal gruppo.
Talvolta i genitori interpretano l’adesione del figlio al gruppo come un conformismo assoluto ai valori del gruppo, che spesso si identificano in larga misura con i valori dominanti (di moda) imposti da mass media. In realtà gli adolescenti mantengono sempre un certo senso critico , anche se non manifesto. Generalmente le ragazze vivono il gruppo in modo differente dai maschi; mentre questi ultimi lo vedono come sostegno ad un senso di ribellione che sentono dentro all’autorità dei genitori, le femmine lo vivono più come un mezzo per allacciare relazioni personali importanti.
Sviluppo sessuale I mutamenti che si verificano nel corpo dell’adolescente possono essere al contempo motivo di orgoglio e di imbarazzo. Anche in questo caso gioca un ruolo importante l’atteggiamento dei genitori nei riguardi del sesso che i ragazzi hanno vissuto negli anni precedenti. Se i genitori hanno trattato questo tema con imbarazzo invece che con naturalezza, può svilupparsi nell’adolescente un analogo imbarazzo ed una certa insicurezza. In ogni caso è il giovane che decide il proprio comportamento sessuale.
Conclusioni L’adolescente, nel passaggio dal controllo parentale all’autonomia nei valori e nel comportamento, deve liberarsi anche dal controllo emotivo dei genitori. Per raggiungere questo risultato cerca e trova nel gruppo un sostegno ed una sicurezza che lo aiutano a vincere queste invisibili barriere emotive di resistenza che spesso i genitori erigono.
I genitori ponendo spesso queste barriere emotive a livello inconscio, non riescono a comprendere questo atteggiamento e, con comportamenti repressivi, talvolta aumentano le difficoltà.
I genitori invece dovrebbero cercare di vivere i naturali conflitti come una normale fase di sviluppo dei figli verso l’autonomia, cedendo via via il controllo in funzione della maturità acquisita dall’adolescente. Il problema sta nel fatto che il giudizio su tale maturità si basa su una percezione influenzata dalle stesse barriere emotive che possono essere inconsce ….
Complicato? ………..Sì.