Riportiamo le riflessioni di una nostra lettrice sull’intervento radio di Carmen Di Pietro che lo scorso 29 novembre ha offeso 3 milioni di donne italiane
Non è tanto il giudizio degli uomini che temo, quanto quello delle donne…” UMILIAZIONE, DISONORE, VERGOGNA, DEGRADAZIONE, MORTIFICAZIONE, sarebbero, A buon diritto, ottimi sinonimi della parola Endometriosi, una patologia di cui soffrono 3 milioni di donne solo in Italia e di cui soffro anche io.
Questa patologia mi impedisce di svolgere una vita del tutto normale e di fare programmi all’interno di una fascia di dieci giorni al mese a causa non tanto dei dolori fortissimi, ai quali sono abituata, ma di altre concause come stanchezza esagerata(mi pesa anche una bottiglia d’acqua) febbre, tremore, nausea fino al vomito, confusione, fuoco in ogni angolo del corpo ed altri problemi troppo intimi per descriverli.
Ecco, quando stamattina ho ascoltato gli insulti di CARMEN DI PIETRO diretti a una donna che ne soffre, presa in giro e umiliata come una parassita dello Stato, in un sottofondo di risatine dei conduttori radio, NON HO PROVATO Nulla di diverso da ciò che provo ogni giorno, guardandomi allo specchio, quando riscontro un senso di inadeguatezza e di impotenza nei confronti del mio quotidiano vivere.
Ricordo la sorpresa della dottoressa che mi ha operata, quando ha ammesso di aver capito le mia sofferenza, a causa delle aderenze che, fra l’altro, non è riuscita a togliere. “Devi soffrire tanto..” come se fino ad allora nessuno , compreso lei, mi avesse creduto. Non è tanto il giudizio degli uomini che temo, quanto quello delle donne che, a causa dell’esperienza mestruale mensile, ritengono che chi è affetta da endometriosi sia semplicemente ipocondriaca.
Inutile spiegare che non si tratta di un semplice dolore (e non lo sanno neanche quelle che hanno una patologia lieve, come non lo sapevo io prima di peggiorare). Inutile dire che ALCUNE SONO COSÌ ABITUATE da essere ASSUEFATTE alla sofferenza.
Ai voglia a spiegare che è prevista persino l’invalidità, che il dolore non è normale. Ci si troverà sempre gli sguardi di rimprovero :famiglia, società e soubrettine varie che non sanno neanche pronunciare la malattia, poseranno il loro sguardo perentorio, sostenendo che il tuo essere donna non sia una condizione meritata. Se potessi, mi licenzierei dall’essere mamma per non far pesare sulla mia famiglia le conseguenze di questo problema.
Ma non è giusto permettere ad una persona come Carmen Di Pietro, alla quale auguro la lunga carriera nel mestiere che si è scelta(?), di parlare con toni così accesi di un problema che evidentemente non conosce, mortificando chi ha ben altre pene, oltre quella di essersi dovuta confrontare con lei.
Ascoltate l’audio. https://instagram.com/p/B5XZbt0ioOL/?utm_source=ig_embed