In giro per le principali piazze italiane, con il solo obiettivo di far riscoprire il valore profondo che può celarsi dietro una lettura, un racconto, un libro, lontano dal mondo tecnologico che ci ha tolto il piacere di odorare il profumo della carta e sentire il rumore delle pagine che scandiscono lo scorrere della storia, Lieggu e il suo più caro amico Filippo Nicosia, tirano un sospiro di sollievo, il racconto che parla di loro sarà a lieto fine.
Filippo Nicosia, un giovanissimo messinese, con il supporto di Terre di Mezzo è l’ideatore di ‘Pianissimo’, una libreria in movimento che ha appena concluso due tour in Sicilia, agosto e dicembre 2013. Su ‘Leggiu’, un lentissimo furgoncino Fiat 900 panorama del 1976, non si vendono solo libri, spesso, ci si ferma a raccontare le tante storie che contiene, creando spazi di condivisione, divertimento e cultura. Per strada, nelle piazze, tra la gente.
“Ho scelto quel furgone perché sapeva e poteva raccontare più di quanto avrei potuto fare io. Era la prima storia delle tante che avremmo portato nelle piazze italiane. Il tempo su di lui aveva agito tanto da dargli una forma unica e un carattere”.
Nel dialetto siciliano leggìu significa, lieve, piano, ma può anche essere la prima persona singolare del presente indicativo del verbo leggere, io leggiu. L’ambivalenza dei significati era perfetta.
“Lo chiamai così per la prima volta e lui si girò. Gli piaceva”.
Filippo Nicosia e il suo furgone carico di libri, ospiti di Fa’ la cosa giusta! in occasione della fiera del commercio equo e degli stili di vita sostenibili a Milano, avrebbero dovuto fare tappa in vari quartieri della città, dal 19 al 25 marzo. Ma a quattro giorni dall’arrivo, sabato 22 marzo, il furgone è stato rubato.
Così ci racconta Filippo Nicosia:
“Leggiu è stato rubato a Piazza Arcole, zona Navigli. Il furgoncino libreria era parcheggio all’interno delle strisce blu, anche se c’è da dire che la zona è in mano agli abusivi. Ho chiesto con insistenza a questi uomini se sapessero, se avessero visto qualcosa, ma niente. Il furgone è stato rubato in pieno giorno ma nessuno sembrava aver visto niente. Oltre il danno economico, poiché avrei dovuto ripagare i testi agli editori, soprattutto quello affettivo. Mi sentivo ferito!
Quando ho visto quel furgoncino Fiat 900 panorama del 1976, l’ho scelto, più che per la possibilità di utilizzo, per le sensazioni che mi dava. Era più vecchio di me e sicuramente, ne aveva viste parecchie. Non era nostalgia, o forse lo era nella misura in cui è possibile che ci manchi qualcosa che non abbiamo vissuto, che è accaduta quando non eravamo nati o non eravamo in quella parte di mondo. Aveva una storia, la prima che avrebbe contenuto tutte quelle dei libri”.
Il tam tam mediatico che si è sviluppato nei giornali locali e su centinai di pagine face book e twitter ha portato al ritrovamento del veicolo, avvistato questa mattina da un lettore che aveva seguito tutta la vicenda. Il mezzo, con integro il suo carico di libri, è stato ritrovato sull’Alzaia Naviglio Pavese, all’altezza dell’incrocio con via Chiesa Rossa. I ladri hanno forzato la portiera e manomesso l’accensione, ma non hanno toccato i libri.
Che spiegazione dai all’accaduto?
“Non immagino le motivazioni che hanno potuto portare a un simile gesto, forse un vecchio furgone è più facile da mettere in moto. Quando non l’abbiamo più trovato eravamo spaesati e abbiamo sperato fino all’ultimo che lo ritrovassero. Non ci aspettavamo tanta solidarietà dalle persone del posto che di fatto hanno contribuito al bel epilogo.
E chissà, quante altre storie ci racconterà “Leggìu”.