In occasione della “Campagna di sensibilizzazione e prevenzione contro la violenza sulle donne”, che si è tenuta a Lipari nel mese di novembre, è stato costruito e distribuito un QUESTIONARIO ANONIMO nel quale viene indagato il fenomeno. La Consulta giovanile del Comune di Lipari insieme all’Assessorato alle politiche giovanili e alla Commissione politiche sociali ed istruzione, promotrice dell’evento, oggi vuole presentarlo anche on-line. Dando la possibilità, a chi non l’ha ancora avuta, di compilarlo. Ad oggi, non ci sono dati certi del fenomeno sull’isola.
La Consulta è un nuovo organo comunale che conta circa 110 ragazzi tra i 18 e 30 anni. L’organizzazione della campagna è stata una delle prime attività, dopo l’apertura dello Sportello Giovani in Piazza Mazzini, che nasce con l’obiettivo principale di mettere a disposizione dei giovani eoliani, ma non solo, poiché rivolto è anche ai cittadini più adulti ed extracomunitari, personale qualificato per garantire la più ampia e capillare diffusione delle informazioni sul territorio attraverso strumenti e modalità di comunicazione adatte ai giovani, e promuovere un sistema integrato tra servizi, enti e istituzioni con competenze in materia di informazione, orientamento e consulenza.
Questo è stato il nostro slogan: “Noi, non vogliamo essere passivi osservatori, ma attivi collaboratori”.
Il 23 novembre, dopo la collocazione di stand informativi sulla via principale dell’isola, abbiamo organizzato e tenuto il primo convegno della campagna, presso l’Istituto Tecnico e Liceo “Isa Conti Eller Vainicher”, esclusivamente rivolto agli studenti dello stesso.
Dopo la proiezione del cortometraggio “Piccole cose di valore non quantificabile”, di Paolo Genovese e Luca Miniero, che ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica nazionale, è stato affrontato il tema della violenza fisica, psicologica, lo stalking e il femminicidio, le statistiche in Italia, gli aspetti legali e psicologici a riguardo. La preside Tommasa Basile, dopo aver accolto con entusiasmo l’iniziativa, ha provveduto nei giorni precedenti all’incontro a far trattare la stessa tematica dai suoi docenti in base alle loro materie e competenze.
Il 24 novembre, in un convegno aperto a tutta la cittadinanza, presso la sala del Circolo Pensionati “G. Gisabella”, sono intervenuti il padre e la madre di Vanessa Scialfa, la ragazza ennese di vent’anni uccisa nel 2012 dal suo convivente, che confessò di averla strangolata per un banale litigio sotto l’effetto di droga e aver poi cercato di occultare il cadavere, ritrovato due giorni dopo. Introdotto dalla redattrice Claudia Benassai e Dino Sturiale editore della testata online il carrettinodelleidee.com. La responsabile dell’Ufficio Servizi Sociali Dott. Tilde Paino, il Direttore del Dipartimento “Scienze giuridiche e storia delle Istituzioni” dell’ Università degli studi di Messina Prof. Moschella Giovanni.
Oltre ai rappresentanti di alcune delle associazioni attive sul territorio liparese, IDEE, Soroptimist, FIDAPA.
Il 25 novembre, in occasione della ‘Giornata mondiale contro la violenza sulle donne’, nella stessa sede, è stata presentata una rappresentazione teatrale a tema, a cura della compagnia teatrale liparota, Piccolo Borgo Antico. Impressionante ed imprevedibile che ha messo in scena il vivo orgoglio di una donna, che contro tutti è riuscita ad imporsi, vincere e sconfiggere le idee maschiliste che la circondavano.
Il 27 novembre, presso la palestra Fitness Planet, si è tenuto il primo corso ANTI-AGGRESSIONE gratuito, per sole donne, diretto da Massimiliano Paledino. Ripetuto successivamente il 5 febbraio. E si spera possa diventare un appuntamento fisso.
Non c’è una sola risposta alla domanda del Sig. Giovanni Scialfa.
“Perché un uomo uccide la persona amata per un litigio?”.
Nel mondo ogni otto minuti viene assassinata una donna, in Italia una ogni due giorni, per mano, del marito, fidanzato, convivente, ex.
L’11 ottobre 2013 diventa legge il decreto che contiene le misure per il contrasto del femminicidio in Italia. Il decreto legge risponde ad un’emergenza sociale, ma non basta.
“Impariamo insieme che un uomo che ci picchia non ci ama, un uomo che non ci rispetta come persone capaci di scegliere, con bisogni e desideri propri, non ci merita. Da oggi non bisogna scappare o nascondersi. Oggi possiamo e dobbiamo difenderci.”
Tante le persone coinvolte di ogni fascia di età, durante le varie attività.
E’ vivo il ricordo delle parole del padre e della madre di Vanessa Schialfa, che rimbalzavano tra le pareti della stanza toccando il cuore e la testa di chi li stava ascoltando, tra i visi attoniti e gli occhi lucidi.
Nulla si riusciva a pensare di fronte una madre che 22 anni fa aveva messo a rischio la sua vita per partorire sana la propria bimba. “I suoi sforzi non sono stati VANI, gli disse il medico siete vive entrambe”. Che per un gioco di parole, fece si che Vanessa fu poi il suo nome.
Quel coraggio che solo una madre può avere è stato spazzato via, schiacciato con atroce forza, togliendo al mondo quel meraviglioso sorriso, da chi ha voluto oscurare quel sole forse per folle gelosia, per effetto di droghe o per nascondere qualcosa. Ma che importa perché, ciò che resta è il dolore e il senso di impotenza di chi avrebbe voluto evitare tutto questo e si chiede ancora se lo avrebbe potuto fare e non lo ha fatto.
Una campagna che resterà impressa nei nostri cuori e nelle nostre menti, come quel “Posto Occupato” vuoto tra la platea, simbolo di chi gli è stata portata via la dignità e la vita.
La campagna, chiarisce il Presidente della Consulta Fabrizio Giuffrè: “Ha avuto l’obiettivo di informare la popolazione sulla legge approvata pochi giorni prima e dei centri antiviolenza esistenti sul territorio limitrofo, prevenire il fenomeno coinvolgendo nelle attività non solo le associazioni, ma soprattutto i giovani”.
Il questionario è raggiungibile al seguente indirizzo: https://docs.google.com/forms/d/1bZp7oTCCzgGxrHJCUePIWIu5stiL1Gxo2SAImTwukxU/viewform