Lo stretto di Messina candidato a patrimonio Unesco

È stato firmato alle ore 12 di sabato 18 aprile, nelle acque dello Stretto di Messina, il protocollo d’intesa per la candidatura dello Stretto al riconoscimento Unesco di patrimonio dell’umanità. L’accordo è stato siglato, a bordo della nave Messina, messa a disposizione dal gruppo RFI, dai sindaci di Messina, Renato Accorinti, di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, e dal vice sindaco di Villa San Giovanni, Antonio Messina, assieme agli altri primi cittadini dei comuni limitrofi delle due sponde.               
Il documento pone in primo piano la valorizzazione dell’area dello Stretto, che vanta un patrimonio culturale, artistico e biologico unico al mondo.

La nave è salpata alle 9.30 dal porto di Messina alla volta di Villa San Giovanni, dove è stata accolta a bordo la delegazione calabrese.          

Un evento curato nei minimi particolari, condito dall’esposizione fotografica “Atmosfere ineffabili”, del fotografo Natale Scordo, che con i suoi scatti ha saputo cogliere il fascino degli splendidi paesaggi delle coste calabrese e siciliana.

La cerimonia è stata introdotta dall’assessore Tonino Perna, che ha dato la parola ai sindaci dei vari comuni aderenti all’accordo, i quali all’unisono hanno posto l’accento su un tema centrale: lo Stretto è una realtà che unisce, non che divide.

Le amministrazioni hanno poi messo in risalto il loro impegno affinché la dimensione dello Stretto non venga stravolta e venga conservata integra per le generazioni future.

“Noi vogliamo costruire un’area dello Stretto non soltanto sulla carta, ma ricca di contenuti” – ha affermato Giuseppe Falcomatà – “sul piano dell’offerta turistica che noi possiamo dare, sul piano dell’offerta culturale e sul piano della continuità territoriale, dei trasporti e dei collegamenti che ad oggi non c’è”.

Gli fa eco Renato Accorinti: “Noi abbiamo trovato finalmente la nostra strada e soprattutto la nostra anima: è un’unica anima quella di questo popolo che vive su due sponde, unito e non diviso dalle acque dello Stretto. Abbiamo creato questa identità che prima era banalmente divisa, è un salto culturale e spirituale enorme, che diventa ovviamente politico ed economico”.     
“I risvolti sono enormi” – continua il sindaco messinese – “diventiamo la terza città del Meridione, diventiamo cultura, economia, diventiamo una forza politica, a prescindere dai diversi orientamenti politici che ognuno porta con sé, che chiede le stesse cose, perché in fondo abbiamo bisogni comuni”.

La nave ha costeggiato la città di Messina, lungo la Passeggiata a Mare per poi riattraversare lo Stretto fino a Reggio Calabria, avvicinandosi alla zona Lido, mentre all’interno andava in scena il Duo Zanca con un’esibizione in dialetto, seguito dal coro lirico “Francesco Cilea”, che ha eseguito diverse opere, tra cui un inno inedito di Giovanni Pascoli, “l’inno degli studenti calabro-siculi”, composto quando l’autore era docente presso l’Università di Messina.

L’imbarcazione si è poi fermata al centro dello Stretto dove, dopo la lettura del documento è seguita la sottoscrizione da parte dei sindaci, innanzi alle rappresentanze ambientaliste di Legambiente e WWF.
Erano inoltre presenti, a rappresentare l’università degli studi di Messina e l’università per stranieri di Reggio Calabria, rispettivamente, il professore Emanuele Scribano ed il professore Antonino Zumbo.

“Un aspetto oggi ancora più importante del riconoscimento di patrimonio Unesco” – ha detto il sindaco Accorinti – “è che i cittadini di tutta questa area si uniscono in un percorso, abbattendo quelle barriere sopravvissute per secoli. È un fatto storico straordinario, la conseguenza sarà che nel tempo questa unione, vera perché sentita, diventerà accordi, linee politiche, richieste forti verso i governi, perché saremo uniti, perché ci sentiamo un’unica entità, il popolo dello Stretto”.

A chiudere la cerimonia sono stati il coro lirico, che ha eseguito l’Inno di Mameli, e il Duo di Catona, con un’esibizione in dialetto dedicata al pesce spada.