Macchia di colori é un associazione che nasce nel cuore di Napoli fondato da migranti con l’intento di facilitare il rapporto tra i popoli autoctoni ed i migranti. Malgrado l’indubbio fatto che l’Italia sia uno dei paesi più sviluppati del mondo, resta comunque molto giovane ed inesperto nelle sue politiche migratorie, sia per il suo trascorso poco colonialista, ma sopratutto per la sua stessa storia migratoria che ha portato gli italiani a cercare fortuna in altri paesi prevalentemente.
Macchia di colori nasce dal desiderio da parte dei migranti di integrarsi nel vero senso del termine e la sua attività breve ma intensa dimostra la sua reale preoccupazione. I migranti, ultimi nella scala del calendario di un governo fantasma esclusivamente rivolto all’economia, vivono oggi un stato di stress psicologico per la completa assenza di strutture, di assistenza sociale, e di riguardi nei loro confronti. La rabbia cova in chi, represso, non ha altra scelta.
Macchia di colori nasce con la forte ambizione di riunire i popoli attraverso la cultura, attraverso la psicologia universale del parlare, attraverso un posto ove riflettere le proprie origini senza mai vergognarsi.
Il caffè culturale “Teranga”, sempre auto-finanziato, é stato una piattaforma comune ove tre mila soci hanno abitato e vissuto senza confini ne limiti.
Mostrare la propria cultura é un passo verso l’accettazione, e le numerose attività di macchia di colori, referenziate da altre associazioni, enti e comuni lo dimostra pienamente. Un spazio culturale dedicato a chi ama la lettura anche in lingua originale, un posto per riposare la mente e trovare orecchie attente confortevolmente seduto, un luogo per parlare attraverso anche le assise dei migranti e le letture al buio che organizziamo regolarmente, un ponte tra culture che per la prima volta pone nello stesso contesto migranti ed autoctoni. Macchia di colori si proponeva di essere il punto focale attraverso il quale si possa riflettere questa parte della popolazione completamente dimenticata e colpita molto più severamente dalla crisi in atto e ci é riuscito divenendo non una semplice attrazione ludica, ma un posto di conoscenza e di umanità.
Nasce spontaneamente dal bisogno di uomini e donne che non credono solo in se stessi nel 2009, cominciando subito un attività di volontariato a Piazza Cavour con pranzi caldi per i senza tetto.
Macchia di colori ha al suo attivo pressapoco quindici festival ove ha presentato il suo unico ed innovativo spettacolo musico/teatrale creato e diretto da migranti.
Macchia di colori é autore del primo campo multietnico gratis destinati ai migranti e no, al fine di creare sempre più integrazione.
Macchia di colore in collaborazione con altre associazioni ha partecipato a campi di vacanze estive portando la sua concezione dell’altro e riscuotendo nei suoi metodi un grande successo.
Macchia di colori collabora in modo continuo col CSV, con dei risultati probanti ed apprezzati da tutti.
Per l’integrazione reale ed effettiva, Macchia di colori ha messo in opera in modo autonomi dei corsi intenzionati ad avviare i ragazzi migranti all’informatica, strumento necessario per odierno mondo del lavoro. Oltre a codesti corsi, saranno avviati una serie di attività didattiche e professionali che possano offrire la possibilità ai giovani migranti di creare laboratori ed imparare mestieri.
Macchia di colori é la prima realtà migrante ad offrire il quadro e la disponibilità alle assise dei migranti che si son svolte più volte ed in modo molto istruttivo per l reale condizione del migrante a Napoli.
Macchia di colori ha organizzato molteplici eventi culturali con corsi, concerti, assaggio cibo etnico gratis su diverse piazze. Ha contribuito in modo effettivo ad un altra immagine dell’immigrazione che si vuole cittadina attiva.
Macchia di colori intende grazie ai suoi soci avvocati instaurare un ufficio di consulenza ove tali avvocati ascolteranno gli altri soci avendo a disposizione un traduttore.
Macchia di colori si propone di organizzare dei corsi all’attenzione dei stranieri per spiegare i veri rischi e problemi della vendita di articoli contraffate e così via.
Macchia di colori in quanto editore ha editato e promosso due libri di cui il secondo padronato da Erri De Luca ed il primo oggetto di studio in diverse università italiani sulla sociologia e l’antropologia.
Macchia di colori é stato il quadro ideale per diversi artigiani ed artisti di esercitare le proprie arti durante le domeniche artistiche aperte ad ogni espressione artistica.
Macchia di colori grazie alla sua attenzione sull’integrazione é in effetti diventato un punto di referenza per chi pensa che si può apprendere dagli altri. Nei suoi diversi intenti, Macchia di colori considera l’integrazione a senso doppio, cioè, in Europa, ed in Africa, perché crediamo intimamente che il riavvicinamento, la conoscenza siano tra i primi fattori dell’intesa. Forte dei suoi tre mila membri in pochi mesi di attività, macchia di colori ha sviluppato un progetto sulla base stessa delle necessità dei suoi soci.
Macchia di colori non ha mai beneficiato ne tantomeno chiesto dei finanziamenti. La nostra associazione si é sempre distinta nel suo prodigare senza mai chiedere. La nostra é un preservare del poco di vita che ci viene offerto. E un reclamo di ciò che siamo in mezzo al popolo italiano.
L’impresa é grande quando sappiamo il potere che alcuni hanno addirittura sui grandi media, ma noi ci crediamo e pertanto, abbiamo dimostrato di poter, e di saper interloquire, di essere pronti ad entrare nel gioco della società ove viviamo.
Ora.
Macchia di colori non deve esistere per chi da anni beneficia dei fondi comunali, regionali, statali, ed europeo, senza mai aver fornito dei sforzi per cambiare gli eterni progetti che da trent’anni in Italia accompagna il destino dei migranti.
Macchia di colori non deve esistere per alcuni proprietari capitalisti indignati nel vedere i prezzi sociali del suo caffè culturale sempre pieno.
Macchia di colori non deve esistere per un certo signor macellaio, proprietario di due appartamenti molto sopra il caffè culturale “Teranga”in pieno centro storico di Napoli ove il comune ha dato pieno diritto di esercitare.
Macchia di colori non deve esistere per i mediatori culturali nominati dalle enti che per tutto il “regno” di Berlusconi hanno gestito in pochi milioni di euro di cui la destinazione rimane tutt’ora oscura.
Macchia di colori non deve esistere perché i migranti non hanno mai avuto diritto a nulla ed é preoccupante che oggi si destino e realizzino senza aiuto alcuno un esempio di civiltà e di integrazione.
Malgrado le pressioni, macchia di colori non si arrende, ma chiunque credi in un cambiamento, chiunque pensi che abbia un senso scivolare verso l’impresa sociale anziché privilegiare il privilegio stesso, si deve di essere se stesso una macchia di colori. Macchia di colori non chiude, ma ha bisogno di uomini e donne, ha bisogno di speranze che possano lenire le disillusioni, ha bisogno della luce di ogni persona che creda che l’integrazione e la condivisione siano le direzioni giuste da seguire.
Noi, non seguiamo la politica, noi non abbiamo paese, noi siamo solo umani.
Non abbiamo bisogno di petizioni per diffendersi, per noi, diffondere, é la nostra difesa, e noi, con voi.
Ouango K Judicael
Associazione Macchia di colori
Vico belvedere a Pignatelli 11
Napoli. 80100
08119568696