Oggi tutti sono pronti a riconoscere che l’avvento di Internet e del web è stata una rivoluzione sociale paragonabile a quella industriale della fine del 1800. Pochi sono invece capaci di vedere come fatti criminali apparentemente slegati tra essi acquistino una nuova luce se visti in un’ottica unificante come può essere quella della cultura massonica e mafiosa in cui tutti noi Siciliani siamo nati e ancora viviamo.
Se dicessi che Giovanni Pascoli, Guglielmo Marconi e Gabriele D’Annunzio erano dei massoni e dei mafiosi mi dareste del pazzo ma se vi dicessi che essi furono tutti Presidenti emeriti della Corda Fratres un minimo di dubbio potreste averlo. Ma andiamo per ordine e precisiamo che la Corda Fratres è un’associazione nata nel 1898 a Torino che è stata chiusa durante il Regime Fascista. Quello che colpisce è come poi sia rinata nel 1944 a Barcellona Pozzo di Gotto e che di essa si incominci a parlare negli atti giudiziari di un’associazione para-massonica.
Di essa hanno fatto parte negli anni il Dott. Cassata Procuratore Generale della Repubblica a Messina, oggi condannato per il reato di diffamazione aggravata del Prof. Adolfo Parmaliana, suicida a su un cavalcavia di Patti proprio per la gogna mediatica a cui è stato sottoposto. Il boss mafioso Giuseppe Gullotti accusato dell’omicidio di Beppe Alfano e coinvolto a vario titolo nell’omicidio di Falcone.
Secondo la Guardia di Finanza nell’ambito della Corda Fratres vi è anche Il capo dei capi di Bercellona, l’avv. Rosario Cattafi, oggi arrestato nell’ambito del processo penale Ghota 3, ma da tempo diversi pentiti affermavano che era il trait d’union fra il mondo della politica, della massoneria coperta e dei servizi segreti deviati. Ecco cosa scrive la Guardia di Finanza di La Spezia a proposito della Corda Fratres e di Cattafi: “In merito alle attività di tale associazione o circolo, apparirebbe opportuno maggiormente indagare, essendo tali attività sovente mezzo di copertura a congreghe massoniche coperte… Si avvisa anche che notizie informative indicano in Rosario Cattafi appartenere a tali consorterie”.
Nell’associazione non mancano i Politici di razza dall’ex Sindaco di Barcellona Candeloro Nania all’ex Sindaco di Messina Buzzanca e al Senatore Domenico Nania o i nomi illustri delle Baronie Universitarie, direttamente iscritti o apertamente vicini, come Vincenzo Scalisi, Nando Ofria, Mario Centorrino, Raffaele Tommasini, Franco Tomasello e l’emerito Presidente della Corte Costituzionale Gaetano Silvestri. Nomi illustri e potenti che ancora incidono profondamente nella nostra realtà quotidiana.
E’ giusto dire che non tutti i nomi illustri elencati sono direttamente coinvolti in fatti criminali anche se molti di essi sono stati coinvolti in diverse indagini e procedimenti per varie ipotesi di reato e fattispecie criminose, come la condanna per peculato di Buzzanca o le indagini che hanno riguardato Tomasello e Tommasini per i concorsi truccati all’Università che oggi hanno visto la condanna del Rettore dell’università, Franco Tomasello, a tre anni e mezzo per tentata concussione. Non può sfuggire come tutte le due vicende siano caratterizzate oltre che dal filo conduttore dell’appartenenza alla Cordas anche dall’atteggiamento di arroganza civica e protervia che poco hanno a che fare con la massoneria e molto con gli atteggiamenti mafiosi più caratteristici di una certa cultura e di un modo di pensare inequivocabile. E’ forse per questo che il Rettore, emulando il confratello Buzzanca nel suo attaccamento al doppio incarico nonostante la condanna per Peculato, non vuole lasciare la scranno che detiene dal 2004 e anzi, nel più totale silenzio dei solidali professori universitari, sembra deciso a ricandidarsi.
Quello che rileva è come una cappa massonica-mafiosa abbia avvelenato la vita della città sin dal 1944 basti riflettere come le due obbedienze massoniche ufficiali del “Grande Oriente” e del “Rito scozzese antico”, insieme all’attuale Associazione Ausonia (fondata da poco dal Senatore Nania… in sostituzione della Corda Fratres ?) hanno visto tra i loro iscritti illustri ex ma ancora grandi potenze: dall’ex ministro degli esteri Antonio Martino all’ex ambasciatore Paolo Fulci, dall’ ex sottosegretario alle Finanze Dino Madaudo all’ex assessore regionale Salvatore Natoli, dall’ex presidente dell’ Opera Universitaria Carlo Mazzù, fino all’ ex presidente dell’ Ordine degli avvocati Carlo Vermiglio e all’ex Rettore dell’Università di Messina Diego Cuzzocrea. Ribadisco nessun boss ma solo frammassoni chiamati a svolgere un compito tutti insieme, tra loro ben organizzati e solidali, condizionare la vita amministrativa, gli affari, le carriere grazie alla “tecnica creativa” della fondazione di “associazioni onlus” create ad hoc.
Fortunatamente per noi oggi il web ci aiuta a vedere meglio come singoli fatti criminali apparentemente slegati tra essi siano invece i tasselli di un quadro più ampio che vede il territorio di Messina come una terra da conquistare tramite intrallazzi, appalti e ruberie generalizzare, che vede i suoi cittadini trasformati in sudditi da assoggettare alla legge del più forte e a cui imporre una cappa massonica-mafiosa che toglie la voglia di vivere.
Pietro Giunta