Grandissimo successo per il concerto di Mario Venuti a Barcellona Pozzo di Gotto. Ieri, durante la serata di San Lorenzo del 10 agosto, la Piazza delle Ancore di Calderà è stata gremita come poche altre volte e ha permesso a un numero incredibile di persone di cantare e ballare ascoltando le canzoni del cantautore siciliano.
Accompagnato da Pierpaolo Latina alle tastiere, Antonio Moscato al basso e Donato Emma alla batteria, Mario Venuti ha tenuto compagnia per oltre due ore di spettacolo, suonando e cantando dal vivo senza l’ausilio del playback. Ha fatto una sola pausa, poi ha regalato una serata intensa, fatta di melodie pop-rock, di bossa nova e di suoni più intimistici quando ha suonato alcuni pezzi da solo con la chitarra. È stato accompagnato sempre dal pubblico che insieme a lui ha cantato sia pezzi meno conosciuti, sia quelli più famosi e radiofonici, come “Fortuna”, “Una perfetta canzone d’amore”, “Il più bravo del reame”, “Mai come ieri”, “Veramente”, “Bisogna metterci la faccia”, “Qualcosa brucia ancora”, “Un altro posto nel mondo”, “È stato un attimo”, “A ferro e fuoco”, “Recidivo”, “Ventre della città”, “Il tramonto”.
Il cantautore, impegnato nel tour estivo, ha mostrato sincero apprezzamento per la partecipazione costante del pubblico (sorridendo di fronte ad alcuni ragazzini che cantavano, sotto il palco, le sue canzoni).
Un momento del concerto di ieri sera a Barcellona Pozzo di Gotto
La carriera di Mario Venuti è stata di successo costante, nonostante alcuni brevi stop. Di padre messinese e madre napoletana, ha vissuto fino agli anni dell’adolescenza tra Messina, Siracusa e Catania, tanto che durante il concerto ha ricordato di aver suonato diverse volte con la sua band nell’allora famosa discoteca “Le Cupole” di Milazzo. La sua avventura di musicista e cantautore inizia con la gavetta in diverse band che davano cover. La svolta avviene negli anni ottanta, quando Venuti e Toni Carbone incontrano i fratelli Gabriele e Luca Madonia, con i quali, nel 1982, iniziano l’avventura dei Denovo. Nonostante l’intesa eccezionale, dopo otto anni e quattro album all’attivo, la band decide di sciogliersi. Il pubblico è dispiaciuto, non comprende perché il successo non abbia tenuto insieme i quattro artisti.
Mario Venuti si dà del tempo e solo dopo quattro anni debutta da solista. Il suo primo singolo è del 1993 (“Fortuna“), mentre il suo primo album (“Un po’ di febbre“) è dell’anno successivo. La critica è positiva ed è prolusione al successo di “Microclima“, l’album che viene inciso nel 1996 e che gli permette di vincere il premio “Max Generation”. Viene apprezzato non solo per i suoni pop, ma anche per l’introduzione più ampia delle sonorità sudamericane che comunque erano già presenti nel primo singolo.
Un altro momento del concerto di ieri sera a Barcellona Pozzo di Gotto
Sempre nel 1996, consiglia a Francesco Virlinzi, della Cyclope Records, un album-tributo a Franco Battiato. “Battiato non Battiato” incassa subito il successo sperato e vede Mario Venuti coinvolto in diverse collaborazioni: con Luca Madonia, con i La Crus, i Bluvertigo, Carmen Consoli e molti altri. La famosa canzone “Amore di plastica” di Carmen Consoli è proprio frutto di questa grande collaborazione.
Due anni dopo la “coppia” artistica ci regalerà il duetto “Mai come ieri”. Nel 2000 muore il suo produttore, Francesco Virlinzi. Da lì inizia un breve periodo di silenzio che si scioglierà solo nel 2003, quando riuscirà a risolvere i problemi contrattuali. Esce l’album “Grandimprese“, un lavoro forse meno introspettivo rispetto ai precedenti, ma che comunque ricalcherà la vena pop e rock del cantautore siciliano. Il brano di punta è “Veramente“, che riproporrà per tutti i suoi concerti, così come avvenuto ieri sera a Barcellona Pozzo di Gotto. Di quest’album, famosa è anche la cover “Monna Lisa“, omaggio a Ivan Graziani.
Nel 2004 Mario Venuti incontra Pippo “Kaballà” Rinaldi, con il quale inizia una intesa professionale che dura ancora oggi e che ha permesso al cantautore siciliano di fare grandi cose, tra cui anche partecipare al Festival di Sanremo, piazzarsi in alto nella classifica e vincere il Premio della critica del Festival della canzone italiana “Mia Martini”.
Mario Venuti compone brani anche per altri colleghi: “Echi di infinito” per Antonella Ruggiero, “Estate in città” per Raf, “Non è peccato” per Syria, “La lingua perduta del cuore” per Nicky Nicolai. Dopo numerose performance artistiche e concerti in diversi punti d’Italia, nel gennaio del 2006 esce il singolo “Qualcosa brucia ancora“, che conquista il 1º posto nella classifica del Music Control e che anticipa di qualche mese l’uscita di “Magneti“, suo quinto album.
Un altro momento del concerto di ieri sera a Barcellona Pozzo di Gotto
Sempre nel 2006 scrive un brano per Mietta, dal titolo “Dare e Avere“. Nello stesso anno, con gli Arancia Sonora, partecipa al progetto “Ciuri – Un tributo alla musica siciliana“. Il progetto, ideato dall’Associazione Nazionale Famiglie Emigranti, tenta di recuperare la tradizione musicale siciliana, con riferimento soprattutto alla figura e l’opera di Rosa Balistreri.
Nel 2009 esce il suo sesto album da solista, “Recidivo“, dove duetta con alcuni artisti tra cui Carmen Consoli e Cesare Cremonini.
Il 2012 accoglie il settimo disco dal titolo “L’ultimo romantico”. Nel 2013, per il suo 50º compleanno, Mario Venuti festeggia con un concerto-evento che viene trasmesso sul sito ufficiale dell’artista. Il 2014 vedrà la nascita del sesto e ultimo (al momento) disco, “Il Tramonto dell’occidente“, un concept-album scritto a sei mani, con Kaballà e Francesco Bianconi, leader dei Baustelle. Contemporaneamente, segue la pubblicazione di Kamikaze Bohemien, album che segna il ritorno sulla scena musicale dei Denovo.