Ed è scoppiata la polemica anche a Pasqua. Il colpevole è sempre lui, il Sindaco Renato Accorinti reo, questa volta, d’aver partecipato da protagonista alla Precessione delle Barette. (o Varette, il cambio del nome è diventato usuale per non confonderlo con la più nota Vara – barca-, processione che ripercorre le tappe delle via Crucis attraverso 11 piccole bare che simboleggiano le barche che i pescatori invece di tirare a riva come la Vara portavano a spalla). Conosciuto in mezzo mondo per le sue gesta, dal presentarsi a piedi nudi davanti al Papa in segno di umiltà al salire sulla “machina della Vara” quale Capo della processione dell’Assunta, questa volta Accorinti ha superato se stesso e insieme agli altri “battitori” ha portato in spalla per le vie della Città il “Cristo Crocifisso” nel rispetto della più antica e alta tradizione delle Barette.
La stessa cosa, cioè il rispetto della tradizione, non possiamo dire dell’Assessore Daniele Ialacqua, il quale chiamato dal Dipartimento Cimiteri a portare la Croce nella celebrazione delle Via Crucis che ogni anno si tiene nel Gran Camposanto Centrale di Messina ha posto un netto rifiuto dichiarandosi “Ateo non Praticante”. E a niente sono valse le pressioni che gli sono giunte dai funzionari del Dipartimento che, nell’intento di pressarlo quantomeno politicamente, gli sottolineavano con un certo “rimprovero” come gli altri anni l’ex Assessore Elvira Amata pur essendo donna, non si era mai sottratta dal portare la Croce in processione.
“Sembra che sia arrivata la richiesta che io debba partecipare alla Via Crucis di domani, lo sentiamo parlare al telefono, ma è una tradizione ? …..Io non ero a conoscenza della tradizione… ma vorrei sottolineare che sono non credente e quindi sta cosa (la Croce) non la posso portare…non mi sembra il caso perché sono Ateo non Praticante”.
La definizione ci ha colpiti e ne abbiamo chiesto spiegazione. “ Significa che non professo l’ateismo, ci dice l’assessore Ialacqua, anzi io ho rispetto per chi è credente… perché ci sono anche gli atei che professano l’ateismo e fanno le guerre di religione, io per le cose spirituali…niente….io non credo a nulla che trascenda l’uomo”.
Non possiamo non rilevare come nell’ambito della stessa Amministrazione Accorinti le posizioni siano quantomeno variegate e a chi è in prima fila in processione risponde chi alla processione non ci vuole proprio andare, fosse anche per una sorta di rispetto per i credenti.
Non è nostro compito stabilire se sia giusto o meno che un Sindaco dichiaratamente Buddista partecipi da protagonista ad una processione cattolica. Anche se non vi è dubbio che il Buddismo, come “religiosità spirituale”, non è stato mai esclusivo delle altre religioni monoteiste, ma semmai inclusivo. Questo non significa che sul social netwock non si sia scatenato il solito putiferio, a cui da sempre danno adito le gesta del primo cittadino e al post che non comprende il perché…. “Renato, in quanto non cattolico, porti sulle spalle un carretto rappresentante la via crucis… non è una polemica, se lo incontro per strada glielo chiedo di persona, ma se qualcuno di voi lo sa, per favore mi faccia capire…” risponde un altro post… “Le varette (o barette) e la vara (o bara) sono ormai da considerarsi tradizioni popolari non cattoliche… e un sindaco che è vicino alle tradizioni popolari non è da condannare… pensi che tutti quelli che vanno a visitare i presepi viventi o che partecipano alla loro realizzazione sono cattolici?… pensi che tutti quelli che tirano la vara o portano le varette sono cattolici ?
Ed infine, riportiamo un post che a nostro giudizio rappresenta il pensiero più diffuso tra la gente che, in massima parte, vede quantomeno con buonumore e simpatia le gesta istrioniche del primo cittadino. “Un sindaco buddista che partecipa a una processione cattolica a mio avviso non è “un doppia faccia” o un “ipocrita” come è stato scritto in alcuni post, è una persona che seppur di un’altra religione rispetta gli usi e costumi della propria città, e in quanto rappresentante di essa ve ne prende parte…non ci vedo nulla di male, non bisogna per forza essere cattolici per condividere dei momenti importanti che fanno parte della cultura messinese”.
La “passione e il calvario ” di questa prima Pasqua della Giunta Accorinti non si è limitata solo a queste considerazioni ”Politico-Religiose” ma tutta la macchina amministrativa si è mossa per risolvere alcuni problemi che sono passati sotto silenzio, tra cui spicca la mancata fornitura nei tempi stabiliti dell’albero d’Ulivo e dell’albero di Pioppo per addobbare la baretta n° 2 (quella di Gesù nell’orto degli ulivi). Inconveniente superato brillantemente dagli “uomini del pronto intervento in raccordo con il vivaio comunale”, i quali sotto la supervisione dell’Assessorato all’ambiente hanno prontamente fornito il necessario per rispettare la tradizione.
Pietro Giunta