Messina. Le scuole superiori sono iniziate. La riapertura degli istituti di altro ordine è imminente. Due studenti liceali hanno deciso di dirci la loro sulla ripartenza e su come hanno vissuto il lockdown. Tra incertezze sul futuro e qualche speranza, i due studenti ci raccontano le loro impressioni di settembre.
Impressioni di settembre:
Sono le 7:30 del mattino. Gli alunni di una scuola qualsiasi, in un quartiere qualsiasi di Messina, iniziano a ritrovarsi per entrare a scuola. C’è chi porta la mascherina per rispettare il distanziamento sociale. Molti altri, coscienti delle feste e dell’estate trascorsa insieme, si presentano con la mascherina al braccio.
Suonata la prima campanella, gli alunni entrano rispettando le norme e vincolati dal regolamento adottato da ogni istituto per prevenire la diffusione del CoVid-19. Per alcuni di loro è il loro ultimo primo giorno di scuola. Un significativo scioglilingua che simboleggia l’ultimo giro di giostra all’interno delle mura dell’edificio scolastico.
J.B. e F.B. sono due ragazzi dell’ultimo anno del liceo Classico. Entrambi sono accomunati dalla passione della politica studentesca. Un’esperienza che avvicina in maniera attiva i ragazzi alla vita democratica e partecipata delle istituzioni.
L’ultimo primo giorno di scuola:
Sin da subito, J.B., studente del Maurolico, dichiara che gli studenti hanno saputo il rientro in classe soltanto venerdì, dopo un lungo consiglio d’istituto che ha confermato le aspettative della comunità studentesca.
J.B.: “ Un rientro abbastanza freddo. Il problema sta nella responsabilità del singolo fuori dalla scuola.”. Difatti, sebbene all’interno di tutti gli istituti vigono regole severe, al dì fuori della realtà scolastica spetta al singolo indossare i dispositivi di sicurezza e mantenere il distanziamento sociale. Il controllo serrato che le autorità avevano attuato durante tutto giugno è cessato. Così sembra anche essere passato in secondo piano il decreto di agosto che prevedeva l’obbligo di mascherina dopo le 18 in luoghi all’aperto dove il distanziamento non è attuabile. In qualche maniera i sindaci sceriffi hanno dismesso il loro distintivo.
F.B. è rappresentante d’istituto ad interim per il Liceo “G.La Farina”. Il rappresentante degli studenti ai microfoni dichiara che “nella sua scuola è stato creato il comitato covid” (necessario secondo il protocollo ministeriale) e che “i banchi monoposto sono in arrivo nei primi giorni di ottobre”. Per F.B. il primo giorno di scuola si prospetta come “un momento che non ci vedrà tutti insieme perché le sezioni entrano in giorni differenti, quindi non ci potremo neanche vedere all’ingresso per fare la foto di rito vicino scuola.”
Addio alle ricreazioni in cortile. Addio agli incontri nei corridoi. Questo per tutti gli istituti.
L’anno scolastico:
Entrambi i liceali dichiarano che questa è stata una settimana di prova. Credono che sarà applicata una didattica mista, come già sta avvenendo presso Unime. La didattica mista creerebbe una situazione di completa alternanza tra la DAD (didattica a distanza) e la presenza in aula. Inoltre, nessun istituto scolastico in questo momento potrebbe assicurare la presenza in aula di tutti gli studenti in una singola giornata. Dunque la didattica mista si pone come l’opzione più realistica per tutte le scuole del Paese.
La didattica a distanza:
Durante il lockdown tutti gli studenti del Paese sono rimasti a casa. Comunemente da quanto si crede, la scuola e l’università non si sono fermate, sebbene il dibattito pubblico non ne abbia parlato in maniera prioritaria. Anzi, le lezioni sono proseguite sin dal lunedì successivo alla conferenza congiunta Azzolina-Conte. Spiegazioni ed interrogazioni non si sono mai interrotte. La scuola rappresentava il momento di distacco da quella forzata e necessaria quotidianità.
“Il Maurolico”, dice J.B., “ha predisposto uno sportello psicologico a distanza per gli studenti”. Al La Farina, invece, gli studenti hanno organizzato varie attività multimediali per tenersi in contatto: dall’annuario, passando per il cineforum, sino ad arrivare al quiz a premi mediante le storie di instagram.
Come vi immaginate l’esame di maturità di quest’anno?
J.B. : “La maturità a prescindere si farà. Come è già accaduto. Arriviamo e arrivano i professori con una specializzazione maggiore rispetto questa situazione (emergenza covid). Da ragazzo di quinto posso dirti che sto cercando di vivere questo anno in maniera più serena: impegnarsi ma non troppo. Ovvero arrivare alla maturità con un bel ricordo di quest’anno. Nonostante tutto.”
F.B.: “Io sono ottimista perché credo che ad un certo punto arriverà qualche cura o un vaccino. Conto di poter fare la maturità in tranquillità.”