“Fidati, i pusher migliori sono italiani”.
E se a dirlo è matteo messina denaro, la frase diventa ancora più inquietante.
Il cartello con la foto il latitante più illustre di cosa nostra è affisso a Torino al parco del Valentino, all’angolo tra corso Massimo D’Azeglio e corso Vittorio Emanuele II, con la “collinetta dello spaccio” sullo sfondo.
L’indicazione “pusher” puntata verso il Valentino si è già vista in passato ma questa volta si è aggiunto lo schizzo del boss di cosa nostra. I cartelli comparsi in mattinata, sono già stati rimossi.
Tutto questo mostra della componenti certe: la mafia è al nord e qui viene vista con “rispetto”. La mafia e la droga sono un tutt’uno. Quel pezzo di merda è un “simbolo” per tutta l’Italia. E per ultimo, ma non ultimo, non abbiamo sentito nessuna stigmatizzazione del fatto, né dal governo né dalla Questura di Torino
«Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci. Borsellino sei morto per ciò in cui credevi, ma io senza di te sono morta»
Ci dispiace Rita ma la mafia siamo noi, perché ci piace, perché ci identifica