Messina zona Tremonti, rischio isolamento per oltre 250 famiglie

Mentre Messina diviene la città più virtuosa d’Italia per la salvaguardia e la tutela del rischio idrogeologico le sue strade cittadine diventano sempre più a rischio sicurezza. Un muro di contenimento spaccato, una strada parzialmente implosa, un marciapiede vistosamente divelto, il terreno sottostante che si sgretola e frana pericolosamente a valle sono gli ingredienti che rischiano d’isolare oltre duecentocinquanta nuclei familiari. Sono i residenti dei complessi Zancle e Miramare che da un giorno all’altro hanno visto il progressivo smottamento dell’unica strada di collegamento che li lega con la Via Tremonti e la città.

“Il timore, dichiara il Dirigente della Protezione Civile del Comune di Messina Ing. Antonio Cardia, è che non si sia rispettato il progetto di realizzazione della strada che prevedeva delle palificazioni per la sua realizzazione. Ipotesi che attualmente stiamo verificando attraverso apposite indagini tecniche affidate al Genio Civile… anche se dalle foto della frana sembra che vi sia una difformità tra l’eseguito e il progettato”.

Proprio per evitare il rischio isolamento, originariamente e da progetto, era stato previsto che i complessi abitativi fossero asserviti da due strade. Una quella che oggi ha urgente bisogno di una messa in sicurezza e l’altra che doveva essere una via di collegamento con il rione San Licandro. Nondimeno e inspiegabilmente sul percorso di quest’ultima qualche genio ha deciso che vi dovesse sorgere un piscina comunale al coperto. Oggi, pertanto, si possono apprezzare i benefici di un’opera pubblica incompiuta e di una strada che si perde nel fogliame cittadino.

Sollecitata da una denuncia alla Procura della Repubblica che uno degli amministratori degli stabili coinvolti ha provveduto a fare, l’amministrazione comunale è intervenuta con una segnaletica indicante la situazione di pericolo e il divieto di transito sul lato smottato della carreggiata. Palliativi che non risolvono il problema degli abitanti del complessi abitativi interessati, sempre più preoccupati dalla prossima e certa interruzione definitiva della strada di collegamento.

“Attualmente è stata emessa un’ordinanza sindacale dal Dipartimento Sanità e Ambiente, continua l’ing. Cardia, che limita la carreggiata stradale. Noi abbiamo già avviato un’indagine strumentale per verificare che non ci siano smottamenti nei “luoghi” di sostegno e nei fabbricati del complesso Zancle. Nello stesso tempo abbiamo già avviato l’appalto per un’indagine geognostica per verificare che non vi siano ulteriori movimenti nel corpo di frana. Ed in ultimo abbiamo dato l’incarico ad un professionista esterno all’amministrazione per fare un progetto di messa in sicurezza di tutto il versante.

“Io ho visionato il progetto originario Zancle quarto lotto, conclude l’ing. Cardia, e i muri che oggi hanno ceduto sono muri di sostegno calcolati su “pali” che dovevano essere in grado, in base alla pendenza del pendio, di contenere la strada e mettere in sicurezza l’intero pendio. Ovviamente non sappiamo se i muri di contenimento sono stati realizzati conformemente al progetto. Questo sarà oggetto d’indagine quando faremo i rilievi sul posto anche se a vista sembrerebbe che qualcosa non sia conforme al progetto, stante che dalle foto di quella parte crollata non mi pare vi sia palificazione alcuna, mentre dal progetto i muri di sostegno avrebbero dovuto essere realizzati su apposite palificazioni.  Quindi, se così è, sembra che vi sia una difformità tra l’eseguito e il progettato, ma questa è una analisi che sta compiendo il Genio Civile a cui abbiamo chiesto di compiere quest’accertamento”.

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