Alla fine è stata modificata la Determina (n° 4/2013) oggetto di forti critiche e rilievi che avevano attirato l’attenzione dei media. La famosa determina, la prima in tutta Italia, che accollava i costi della realizzazione e della manutenzione della segnaletica stradale, orizzontale e verticale, degli spazi di sosta personalizzati per invalidi a carico dei beneficiari, è stata integrata e ritoccata.
Con la nuova Determina, la n° 34 del 25.ottobre 2013 si è provveduto, a fronte della sensibile riduzione del numero degli stalli di sosta personalizzati, a modificare e integrare la vecchia disposizione nel senso di cassare ed eliminare quei capoversi che oltre a porre a carico delle tasche dei disabili le spese dello stallo, prevedevano l’obbligo di rivolgersi alla stessa Ditta incaricata dal Comune per eseguire i lavori per la realizzazione degli spazi e in aggiunta l’applicazione obbligatoria degli stessi prezzi applicati al Comune . Pure eliminata la norma “ereditaria” che disponeva in capo agli eredi del disabile le spese di rimozione della segnaletica.
Ci sono voluti dieci mesi per “convincere” il Dirigente della Mobilità Urbana e Viabilità a rivedere la propria posizione. Forte di una decisione del T.A.R. di Catania (Sent. n°1732 del 12/06/2013) che aveva riconosciuto, nella “lite” con l’Associazione Nazionale Ciechi, il suo operato legittimo e conforme ai criteri di logicità, il Dirigente era rimasto sordo alle richieste che gli venivano dalle Associazione dei Disabili e dal mondo del volontariato. Solo con l’Amministrazione Accorinti, i mugugni dell’Assessore Gaetano Cacciola competente per materia e le proteste degli utenti disabili e delle loro famiglie si è tornati a prevedere che le spese di realizzazione degli stalli e della loro manutenzione siano a totale carico dell’Amministrazione Comunale.
Questo non significa che la vecchia Determina, oggetto del contendere, sia stata annullata d’ufficio ma soltanto che è stata modificata ed integrata nei suoi aspetti economici e pecuniari. Pertanto, le altre questioni attinenti ai requisiti posseduti dai disabili per avere diritto allo spazio di sosta personalizzato sono ancora in vigore e nel pieno della loro valenza sanzionatoria e discriminante. Ed infatti, nello specifico della nuova pressi amministrativa comunale, non è più sufficiente il requisito dell’ essere un invalido non deambulante e titolare dell’apposita indennità “per essere impossibilitato alla deambulazione senza l’aiuto permanente di un accompagnatore”, per aver diritto allo stallo, ma si deve dimostrare la c.d. “Capacità di deambulazione impedita”. Definizione questa che non risulta avere nessun riferimento normativo e di cui si tralascia di sottolinearne la contradizione in termini derivante dall’aver incomprensibilmente accostato al termini deambulazione due concetti antitetici. O si ha una capacità di deambulazione sia pure parziale e limitata o si ha una deambulazione impedita, tertium non datur.
In altri termini, il richiedente lo spazio di sosta, pur in possesso di tutte le attestazioni previdenziali, sanitarie, giuridiche e pensionistiche che attestano l’impossibilità alla deambulazione forse dovrà rivolgersi, nuovamente ed ancora un volta, ad apposita struttura pubblica che attesti la nuova e innovativa definizione “giuridica” della “capacità di deambulazione impedita”, in palese violazione della Legge n°80/2006 e del Decreto applicativo della stessa legge del 2 Agosto 2007.
E che questo non sia solo un dubbio è attestato da quello che è successo ad un famoso Sig. “Rossi” di cui si preferisce non riportare le generalità. Ligio al nuovo dettato normativo della Determina in questione e dopo i tanti rifiuti ricevuti per il rinnovo dell’autorizzazione, si è rivolto all’Ufficiale Sanitario e Fiscale del Comune di Messina con la nota del Dipartimento Mobilità, che richiedeva l’attestazione della capacità di deambulazione impedita e la documentazione attestante l’impossibilità alla deambulazione. La risposta che gli è stata data, è stata: io non posso attestare la sua impedita capacità alla deambulazione o il suo grado d’impedimento alla deambulazione, veda se riescono a darle questa attestazione in una struttura pubblica.
Alla luce di quanto sopra, non sarebbe male che l’amministrazione oltre a richiedere ai disabili i requisiti per ottenere gli spazi personalizzati indicasse il medico, o la struttura competente a rilasciare questa nuova attestazione.
Pietro Giunta
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