Narrazioni sul materno secondo Monica Lanfranco

“Femmine si nasce, donne si diventa”, scrisse nel ‘900 Simone De Beauvoir. Un modo per sintetizzare quel passaggio epocale nel quale il genere femminile intendeva smettere di essere oggetto di discussione per diventare soggetto e protagonista della propria storia. Questo potrebbe essere il senso sotteso nel nuovo libro di Monica Lanfranco, dal titolo “Parole madri. Ritratti di femministe: narrazioni e visioni sul materno”.

Il femminismo, come chiarito anche nel volume, è una delle rivoluzioni più lunghe e dense della storia umana, soprattutto perché ancora oggi continua a costruire se stesso. Nessun altro potere di cambiamento è durato così a lungo ed è ancora attivo come quello della trasformazione dei ruoli maschili e femminili prima gestiti secondo pratiche asimmetriche di potere.

Monica Lanfranco parte proprio da queste consapevolezze di trasformazione per chiarire il motivo per cui le donne hanno deciso di divenire madri, mantenendo in ogni caso la passione per la politica e per il femminismo di emancipazione.

Il libro apre numerosi scenari e permette nuove interrogazioni: in che modo il definirsi femministe può conciliare con l’esperienza della maternità? Il rapporto con chi viene al mondo cosa produce e cosa fa cambiare? E ancora: quali contraddizioni, ricchezze e diversità vivono le madri che sono attiviste e impegnate in vario modo dentro ai movimenti delle donne?

Discutere di relazioni amore, e ancora di più di materno, è certamente compito arduo, anche se già intrapreso in modo eccellente da Lea Melandri nel saggio “Amore e violenza”.

Monica Lanfranco, giornalista di mestiere, esprime posizioni chiare e nette sulla teoria e la pratica femminista quando diventano terreni conflittuali, emotivamente devastanti, empaticamente complessi. Partendo dall’esperienza di maternità di 12 intellettuali e attiviste femministe, di generazioni differenti, l’autrice del volume ha cercato di mostrare come le storie alla resa dei conti si possono intrecciare e cambiano il modo di stare al mondo, anche divenendo madri e restando femministe.

Il libro è corredato da filmografia, bibliografia e dai consigli di lettura delle dodici intervistate che sono: Beatrice Monroy, scrittrice e narratrice; Laura Cima, ex parlamentare; Federica Tourn, giornalista; Vicky Franzinetti, traduttrice; Daniela Rossi, pittrice e scrittrice; Rosangela Pesenti, counselor e scrittrice; Eleonora Bonaccorsi, editrice; Agnese Prandi, attivista nella rete scuole libertarie; Nadia Somma, giornalista e fondatrice del centro antiviolenza Demetra; Paola Lanzon, presidente del Consiglio comunale di Imola e dirigente Uisp; Marina Cinieri, esperta d’infanzia e formatrice; Lorella Zanardo, scrittrice e media attivista.