27 Febbraio 2019, viene fondato a Messina il Comitato Popolare di Difesa dei Beni Pubblici e Comuni “Stefano Rodotà”,
iniziativa lanciata a livello nazionale da alcuni illustri giuristi come Ugo Mattei, Alberto Lucarelli, Daniela Di Sabato, Luca Nivarra e Mauro Renna ( tutti già parte della Commissione Rodotà) per sostenere la Legge d’Iniziativa popolare prodotta dalla Commissione presieduta dal compianto Professore (nominata il 14 giugno 2007 con decreto del Ministro della giustizia e incaricata di redigere uno schema di disegno di legge delega per la riforma delle norme del Codice Civile sui beni pubblici).
La proposta di legge ha lo scopo di costruire un percorso affinché venga creato all’interno dell’ordinamento giuridico italiano l’Istituto dei Beni Comuni. Spiega il Prof. Mario Trimarchi, ordinario di Diritto Privato presso il Dipartimento di Giurisprudenza di Messina “ i Beni Comuni sono quei beni che non sono né propriamente pubblici, né privati. Sono in parte quelli che erano un tempo i beni demaniali dello Stato, che lo stato non poteva vendere ed erano da tutti fruibili.
Oggi anche questi sono stati privatizzati perché, a partire dai Governi Berlusconi, sono state previste procedure di legge per alienarli, un esempio sono le spiagge pubbliche.”
Sostanzialmente spiegano Daniele Ialacqua, ex assessore della Giunta Accorinti, relatore dell’incontro fondativo, Beniamino Ginatempo, Presidente dell’associazione ambientalista ZeroWaste Sicilia “ I Beni Comuni sono qualcosa di molto semplice, sono l’aria, l’acqua, i fiumi, i laghi, il mare, le fonti di energia… La nozione di bene comune è importantissima sul piano della tutela ambientale. Proteggere i beni comuni significa difendere anche l’ambiente”.
L’obiettivo principale della proposta è sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della tutela e fruizione dei Beni Comuni, far conoscere il tema e il loro valore ai cittadini. Sono tutti concordi sul fatto che difficilmente si arriverà ad una proposta approvata in Parlamento, perché le leggi di iniziativa popolare non vengono quasi mai discusse in Parlamento.
Veri obiettivi sono sensibilizzare, informare i cittadini e creare una rete tra le realtà nazionali che si occupano di autogestione dei Beni Comuni. Per far questo verrà creata una Società Cooperativa di Azionariato Popolare per la promozione dell’autogestione e la fruizione dei Beni Comuni, cui tutti i cittadini potranno prender parte con la quota simbolo di un euro. Anche la politica potrebbe essere spinta, se la partecipazione popolare sarà numerosa, a realizzare una Legge.
Questo però non è il primo obiettivo del Comitato.
Al momento a Messina aderiscono come realtà locali il movimento Cambiamo Messina dal Basso, Legambiente Messina, Zero waste Sicilia, e come singoli tra gli altri il prof. Trimarchi ed alcuni ricercatori del Dipartimento di Giurisprudenza, il quale ha ospitato l’incontro nel suo plesso di Via Pietro Castelli. E’ possibile informarsi sul Comitato e la Proposta di Legge anche sul sito nazionale.
Nei prossimi giorni partiranno gli eventi a Messina per la raccolta firme.
Michele
Bruno