“Nulla su di noi senza di noi”

Al via la ‘IV Conferenza nazionale sulle politiche della disabilita” che si terra’  a Bologna alla presenza di oltre 100 esperti in materia Obiettivo: aprire una discussione ampia e partecipata sulle misure previste per l’attuazione del Programma d’Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità. 

Si sta svolgendo a Bologna la “IV Conferenza Nazionale sulle politiche della disabilità”, una sede pensata per affrontano insieme tutti gli aspetti della vita. “Un appuntamento molto importante perché sul Programma, dopo il tempo della riflessione e del disegno, è arrivata l’ora di essere operativi”, spiega il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, presentando l’iniziativa in una conferenza stampa.

Il Programma – che segue la stesura del primo Rapporto italiano sulla implementazione della Convenzione, trasmesso all’Onu nel 2012 – punta alla promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilita’ ed e’ stato elaborato a marzo dall’Osservatorio nazionale con il coinvolgimento delle principali federazioni delle persone con disabilità, sulla base del principio ”nulla su di noi senza di noi”, sancito proprio dalla Convenzione Onu. ”E’ il principio del ”nulla su di noi senza di noi” che abbiamo voluto far nostro coinvolgendo nella costruzione dell’evento le federazioni rappresentative delle persone con disabilita”’, dice il vice ministro, Maria Cecilia Guerra che spiega anche il senso dello slogan scelto per la convention: partecip…azione.

“E’ stato ideato per esprimere la necessità di condividere le priorità e le modalità migliori per la concreta applicazione delle proposte contenute nel Programma per i prossimi due anni. Dobbiamo passare alla realizzazione concreta delle misure e vogliamo che anche questa fase sia ampiamente partecipata e concentrata sulle azioni da intraprendere”, dice ancora. Il Programma prevede 7 sette linee di intervento che coprono trasversalmente, in un’ottica di mainstreaming, gli aspetti più importanti per la realizzazione della piena inclusione nella vita sociale delle persone con disabilità e per ogni intervento individua l’obiettivo e il tipo di azione necessaria per conseguirlo. In allegato il programma.

L’appuntamento è ancora più significativo considerato che la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità del 2006 prevede il coinvolgimento e la consultazione delle organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità nell’elaborazione e attuazione della legislazione e delle politiche che le riguardano.

Il governo incassa cosi’ l’apprezzamento della Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili (Fand) e della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish) che hanno attivamente contribuito a scrivere il Programma d’azione. ”Questo governo ha dimostrato maggiore sensibilita’ nei confronti della disabilita”’, ha riconosciuto il presidente Fand, Giovanni Pagano. Cosi’, anche nell’analisi del numero uno di Fish, Pietro Vittorio Barbieri, ”dal recente dl lavoro sono arrivati segnali positivi che si sommano all’impegno per finanziarie il Fondo per l’occupazione dei disabili”. D’altra parte, le due Federazioni avanzano la richiesta di escludere dal conteggio Isee l’indegnita’ di accompagno in quanto ”non costituisce reddito per il disabile, ma uno strumento per acquistare sevizi che lo stato non fornisce”.

L’altro punto su cui fa leva il Programma e’ condurre il tema della disabilita’ al centro delle politiche del lavoro, cioè, come garantire il disabile nella dimensione lavorativa. ”Il Programma d’azione rappresenta un primo fondamentale contributo alla definizione di una complessiva azione strategica da parte dell’Italia sul tema della disabilita’ in accordo col nuovo quadro delle Nazioni unite e pienamente coerente con la Strategia europea sulla disabilita’ 2010-2020”, ha concluso il vice ministro Guerra.

Difficilmente potranno essere approvate misure tese alla presa in carico integrale dei disabili se non considerando la persona nel suo complesso e nel suo contesto di vita. Indispensabile quindi, l’interlocuzione costruttiva con quanti tra organizzazioni ed operatori provano ogni giorno a dare risposte adeguate alle numerose famiglie italiane con parenti disabili a carico, spesso sostituiendosi in toto agli enti locali preposti all’erogazione dei servizi socio-sanitari.

ProgrammadilavoroConferenzaBologna2013_DEF.pdf