L’anno 2015 in Sicilia è iniziato sotto la buona stella di Toponomastica femminile: da Catania a Misterbianco a Rometta, Toponomastica Femminile viaggia con le donne e gli uomini della Fnism, della Fidapa, della scuola, delle amministrazioni locali, della società civile delle città dell’isola, e promuove tre incontri.
Tante voci si incontrano, raccontano esperienze diverse ma tutte rivolte verso lo stesso obiettivo, quello di una Democrazia paritaria, in cui a donne e uomini siano riconosciuti pari spazi.
Maria Pia Ercolini è venuta da Roma per partecipare alle tre giornate. Parla dell’invisibilità femminile nella lingua, nei linguaggi simbolici e nella toponomastica e tocca note forti in ciascuno degli incontri: a Catania, a scuola, presso l’IIS ”Vaccarini”, con docenti e dirigenti giunti da ogni parte della Sicilia – da Catania, Ragusa, Agrigento, Palermo e Messina- ma anche da altre regioni, incoraggiati dal sostegno della Fnism che ha ottenuto dal Miur l’esonero dagli impegni di servizio.
A Misterbianco e a Rometta la battaglia per la toponomastica femminile sposa la presentazione dell’opera di Ester Rizzo, “Camicette bianche”, dedicata alla tragedia del rogo della Triangle a New York in cui morirono 121 donne , di cui 38 italiane, quasi tutte meridionali.
Ciascuno degli incontri ha una sua chiara specificità: la didattica della differenza segna il primo incontro e vede gli interventi di Graziella Priulla e Pina Arena, dedicati all’educazione e all’ “evidenza invisibile” della discriminazione di genere per le giovani generazioni le quali ereditano conquiste non vissute e non sofferte, che rischiano di perdersi anziché costituire il terreno per ulteriori passi verso una reale democrazia paritaria.
Cambia lo scenario a Misterbianco. Qui, nella Sala Riunioni dello Stabilimento Monaco, Lella Condorelli e Dina Palmeri, referenti delle sezioni Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Fiumefreddo della Fidapa, aprono i lavori. Una passeggiata per la mostra “Donne Nobel”, e poi ha inizio il giro degli interventi : quello di Ester Rizzo che racconta con la semplicità delle grandi donne il suo percorso per le vite e le strade delle donne della Triangle; quello della scrittrice Marinella Fiume, lettrice coinvolgente e travolgente di “Camicette bianche”; quello di Pina Arena che apre nuovi orizzonti alla didattica di genere e fa riflettere sulla lettura, anche in chiave toponomastica, dell’opera poliedrica di Ester Rizzo. L’incontro ha una sorpresa: le parole delle relatrici sono cadenzate dai canti delle e dei migranti: sono canti antichi e moderni, sapientemente selezionati da Lella Condorelli e intonati dalle ragazze dell’Istituto. Voci cristalline e visi emozionati di fanciulle che indossano, in omaggio all’opera di Ester Rizzo, camicette candide di pizzo bianco, emozionano profondamente il pubblico!
Ultima giornata a Rometta: ancora una volta le donne della Fidapa introducono i lavori e tessono i fili di un discorso di parità che qui viene coronato con la costituzione di una commissione toponomastica tutta femminile, presieduta da Rosalba Rantuccio; partecipa il Sindaco Nicola Merlino, uomo sapiente, attento alla coesione sociale e allo sviluppo che, sa bene, passano anche attraverso Toponomastica femminile. Madrina della serata Maria Andaloro, luminosa combattente che medita, dopo Posto Occupato, altre battaglie e nuove strade per le battaglie di parità: ci sarà un’Associazione che si chiamerà Agathae, per le donne che subiscono violenza, ci sarà una biblioteca dedicata ai ragazzi e alle ragazze, naturalmente da intitolare ad una donna. E con quale più bella notizia potevano chiudersi i tre appuntamenti dedicati alla memoria femminile e al contributo delle donne per un mondo migliore!
Anna Paola Franzì