Il Presidente della Corte Pellino autorizza l’audizione del testimone Marino Mannoia nella veste di teste assistito
Udienza sospesa per mancanza di collegamento con il sito riservato
Si riprende, Francesco Marino Mannoia presente nel sito riservato, inizia a rispondere alle domande del PM Paci: “quando lei ha iniziato a far parte di cosa nostra, di quale famiglia?”. Mannoia:” nella primavera del 75 ho iniziato a far parte di cosa nostra, facevo parte della famiglia di Santa Maria del Gesù., diretta Stefano Bontade. Mi sono occupato di tutto, di delitti, omicidi, della trasformazione di morfina in eroina , contrabbando di sigarette.
PM Paci: “All’interno della famiglia ha assunto ruoli particolari?” Mannoia: “di questa famiglia facevano parte io ho fatto parte di una decina e noi eravamo alle dirette dipendenze di Stefano Bontade. Avevamo lui come riferimento”.
Si riprende, Francesco Marino Mannoia presente nel sito riservato, inizia a rispondere alle domande del PM Paci: “quando lei ha iniziato a far parte di cosa nostra, di quale famiglia?”. Mannoia:” nella primavera del 75 ho iniziato a far parte di cosa nostra, facevo parte della famiglia di Santa Maria del Gesù., diretta Stefano Bontade. Mi sono occupato di tutto, di delitti, omicidi, della trasformazione di morfina in eroina , contrabbando di sigarette.
PM Paci: “All’interno della famiglia ha assunto ruoli particolari?” Mannoia: “di questa famiglia facevano parte io ho fatto parte di una decina e noi eravamo alle dirette dipendenze di Stefano Bontade. Avevamo lui come riferimento”.PM Paci: “. Qual’era all’epoca la strutture di cosa nostra e quali erano i compiti della commissioni regionali e provinciali”. Mannoia “le due commissioni si occupano del controllo del territorio, di tutto. Le situazioni di una certa rilevanza venivano sottoposte alla regionale.
Pm Paci: “lei conferma l’esistenza di una commissione trapanese?”. Mannoia: ” si ricordo alcuni reggenti trapanesi: i Rimi, i Minore e il vecchio Zizzo. Mariano Agate e Procopio di Maggio di Castellammare ricordo essere due altri reggenti”. Quando è stato ucciso Stefano Bontade ero in carcere, poi sono evaso, e dopo arrestato nuovamente nell’85. Ho avuto una lunga detenzione assieme a Mariano Agate, e ho frequentato i Rimi e i Minore”. Pm Paci:” lei ha avuto rapporti con alcuni soggetti della Provincia di Trapani per fatti di stupefacenti?”. Io ricordo Carlo Greco, era uno dei più attivi nelle raffinerie. Ho lavorato una partita di eroina per conto di Giuseppe Giacomo Gambino, che si interessava lui di questa zona”.
Continuano le domande del Pm Paci al teste Mannoia:” come collocava Mariano Agate all’interno di cosa nostra”. Mannoia:” lui era impenetrabile, era un vero suddito di Riina. Siamo stati assieme al carcere dell’Ucciardone”. Pm Paci:2 può indicare gli anni in cui siete stati insieme in carcere”. Mannoia: “per un periodo, prima del maxi processo, ci vedevamo nelle ore d’aria”. Pm Paci: durante la sua detenzione ha sentito mai parlare di Mauro Rostagno?”. Mannoia:” con il passare degli anni, da 25 anni, dopo aver fatto miglialia di processi, mi posso ricordare di alcune cose dirette. La situazione di Rostagno la ricordo come quella di Impastato che parlava sempre di Badalamenti. Di Rostagno ricordo che parlava male di Mariano Agate, e che quest’ultimo era infuriato per questo”.
Pm Paci: “lei Mannoia, come viene a conoscenza della vicenda Rostagno?”. Mannoia: “non ricordo di essermi interessato alle cose che lui diceva”. Pm Paci:” il 4/02/1991 lei Mannoia dichiarò: rammento che quando fui trasferito a Palermo, ebbi modo di vedere una trasmissione televisiva in cui Rostagno parlava del territorio trapanese”. Mannoia:”si confermo questa mia dichiarazione”. Pm Paci: “lei assiste alla trasmissione quando era rinchiuso a trapani o quando è stato trasferito a Palermo?” Mannoia:”non ricordo esattamente se ero a Trapani o all’Ucciardone, noi fummo trasferiti un mese o qualche mese prima dell’inizio del maxi processo.”. Pm Paci: 2 da chi sentì fare commenti su Rostagno mentre si trovava in carcere?”. Mannoia:” non ricordo esattamente”. Pm Paci: “lei Mannoia dice: alcuni Di Carlo Giulio e Geraci Nenè commentavano il fatto che il Rostagno rompesse a Marianeddu”. Mannoia:2 confermo queste dichiarazioni, anche se non ricordo ora dopo 21 anni quelle dichiarazioni”. Pm Paci: “Giulio Di Carlo e Nenè Geraci dove erano detenuti? le risulta che conoscessero Mariano Agate?”. PM. Paci: “lei ricorda e conferma di aver sentito che il Di Carlo e Geraci avevano detto che Rostagno “rompeva” la persona di Mariano Agate?”. Mannoia: si, c’era una situazione assillante di Rostagno che definiva Mariano Agate un mafioso e che comandasse nel territorio”.
Pm Paci: ” Mariano Agate ha mai detto a lei della vicenda di Rostagno?”. Mannoia:” non lo ricordo esattamente, era una vicenda di cui non avevo interesse preciso, una vicenda che era sempre per sentito dire, da parte di Di Carlo, Geraci e Madonia. Se l’Agate stesso mi ha detto della vicenda Rostagno rientra nella normalità, mi scuso se non sono spontaneo nel ricordo, visto il tempo passato”. Pm Paci:” è comunque in grado di ricordare qualche particolare?”. Mannoia: “il manifestare un malumore era all’interno di cosa nostra come voler eliminare qualcuno, ma ho appreso solo le lamentele di Mariano Agate, non ho certezza di fatti, non posso dare responsabilità a nessuno”.
PM Paci:” lei è venuto a conoscenza dell’omicidio di Mauro Rostagno, e da chi?”. Mannoia: ” ricordo di esserne venuto a conoscenza, ma non i particolari. Io non ricordo il perdiodo esatto in cui fu eliminato Rostagno, non ricordo se fu nell’87 o ’88”
Per le Parti Civili l’Avv. Lanfranca: “Mannoia lei ricorda di cosa si occupava nel Trapanese?”. Mannoia:” era una persona avida al denaro, si occupava di diverse attività”. Avv. Lanfranca: “Agate si occupava di droga nel trapanese?”. Mannoia: “nel trapanese sono stai tra i primi, la facevano arrivare prima di noi palermitani, dalla Tahilandia e dagli Stati Uniti, queste cose le ho sapute da Stefano Bontade. Vincenzo Milazzo era uno degli organizzatori della grande raffineria di Alcamo”. Avv. Lanfranca: “con riferimento alla raffineria di Alcamo di Milazzo, aveva degli interessi in questa attività?”. Mannoia:” questa è una situazione di cui posso fornire una prova, ma per quello che è il rispetto in cosa nostra presumo di si”.
Avv. Miceli chiede a Mannoia: “lei ha conosciuto Giovanni Falcone, ci può riferire le circostanze di questa conoscenza?”. Mannoia: “Quando sono stato trasferito in località protetta, dopo che mi sono pentito, nel settembre dell ’89. Dopo che erano stato uccisi i miei familiari, mia madre, mia sorella e mia zia”. C’è Opposizione a queste domande dell’Avv. Miceli. Avv. Miceli: ” ricorda se Falcone le chiese di riferire su fatti di cosa nostra trapanese?”. Mannoia:” confermo, che abbiamo parlato di questo”. C’è ancora una contestazione.
CONINUA…………….