Palermo, odio e t’amo

Se vi capita di domandare ad un qualsiasi palermitano la sincera opinione riguardo alla città di Palermo, appariranno sul suo volto delle eterogenee e quanto mai discordanti espressioni facciali.

Il profondo amore per la città illuminerà improvvisamente i suoi occhi ma una contestuale amarezza, dettata dallo stato di totale abbandono in cui oggi versa la città, rabbuierà di colpo e altrettanto rapidamente il suo volto. Se poi, ancor meglio, vi capiterà d’intavolare con lo stesso, una dissertazione che dalla storia della città, attraverso la sua cultura, giunga tuttavia a parlare dell’attuale situazione di degrado culturale e ambientale e dei numerosi e quanto mai irrisolvibili problemi, si rischia di discutere e di parlare, con lo stesso, per ore ed ore.

Perché è così che va ed è questo che avviene a Palermo e tra i palermitani!

Palermo è, infatti, una città ricca, unica e dalle mille sfaccettature, e i suoi cittadini, sono abitanti accoglienti e dalle mille contraddizioni.

A Palermo tutti amano la città e nessuno la rispetta, tutti decantano la sua storia, il suo clima, la sua cucina ma nessuno fa niente per migliorare ciò che non funziona, additando spesso l’operato degli altri.

Questa è Palermo, questa è la sua storia, una storia routinaria che si ripete sempre, un background culturale già più volte descritto dagli storiografi del passato.

Palermo, il suo traffico, la sua cultura multietnica, la sua prepotenza, la sua solidarietà, il suo disordine, la sua eterogeneità culturale, la sua sporcizia, la sua accoglienza; sono tutte caratteristiche che, da secoli, contraddistinguono questa molteplice città, al punto da renderla affascinante e tremendamente attraente! Sebbene le difficoltà siano molteplici e le problematiche siano irrisolvibili, sono numerose le persone che, con grandi difficoltà, cercano tuttavia ogni giorno di dare una mano, dando il proprio contributo e offrendo le proprie competenze affinché si smorzino, così, le consistenti carenze di una città variegata e multiculturale.

Palermo è, infatti, ricca di associazioni culturali e turistiche che, quasi a costo zero e spinti dall’amore della conoscenza e dal desiderio di permettere agli altri di conoscere, lavorano assiduamente e quotidianamente, al fine di riqualificare ogni piccolo anfratto della città. Moltissimi monumenti, chiese e luoghi espositivi sono gestiti da associazioni private che garantiscono, senza aiuto e con enormi difficoltà anche economiche, l’apertura straordinaria del monumento preso in gestione. Per non parlare delle folte associazioni che programmano, con l’ausilio di guide turistiche autorizzate, ricchi itinerari a tema che abbiano lo scopo di coinvolgere i sempre più assetati cittadini, i molteplici studenti delle scuole oltre  i curiosi turisti che affollano giornalmente la città di Palermo.

Ed è proprio in quest’ultimo gruppo che anch’io, in qualità di profonda amatrice e conoscitrice della mia città, offro il mio contributo. Elargendo, infatti, per l’associazione con la quale collaboro le mie competenze culturali, la mia voglia di fare e il mio forte amore per la città, arricchisco giornalmente anche me stessa.

Perché sapete qual è l’aspetto più bello di tutto questo lavoro? E la gente, i feedback positivi che ogni giorno si ricevono, le continue richieste che ti spingono a fare sempre di più, l’unione che inevitabilmente si crea con le altre associazioni che lavorano per raggiungere lo stesso obiettivo, ma soprattutto è la gioia di poter dire alla conclusione di ogni tour: “Vedi, questa è Palermo, la tua città, vanne fiero!”.