La Rete dei Centri Socio Educativi per disabili insieme ai familiari ed alle persone con bisogni educativi speciali saranno a P.zza Pretoria, a Palermo, il giorno 6 giugno dalle ore 10,00 in poi per una protesta civile e rivendicare “Il diritto ad avere diritti: i diritti ignorati e negati nella nostra città”
Non sono state trovate soluzioni di continuità per la Rete dei CSE per disabili di Palermo. “Da ben 8 mesi – dichiarano dalla Rete – nessun finanziamento garantisce e sostiene le attività socio-educative che le organizzazioni della Rete dei CSE, con senso di responsabilità sociale e civile, stanno portando avanti, con mille difficoltà e in forma ridotta, autotassandosi e con il sostegno dei familiari già profondamente segnati dalla vita stessa”.
“E’ semplicemente vergognoso – continuano gli organizzatori della protesta -che il tributo più alto debba essere pagato dai più deboli, da coloro i quali scontrandosi con il nulla in questa città, scrivono la storia della disabilità ogni giorno, senza clamore. Gli stessi oggi non vogliono più essere testimoni silenziosi di questi atti di ingiustizia!.Noi ci siamo e vogliamo esserci a pieno diritto!Questo gridano Famiglie e Persone speciali, questo grido deve essere ascoltato ad esso deve unirsi la voce di tutti coloro che contano che il diritto di cittadinanza è uguale per tutti!”.
La Rete dei CSE per Disabili di Palermo è composta ad oggi da 8 Organizzazioni formate da familiari, cinque associazioni (AFADI-Associazione Famiglie di Disabili, Apriti Cuore, ARC-Associazione Recupero Cerebrolesi, Club Garden e Futuro Semplice) e tre cooperative (Edificando, La Fraternità e La Provvidenza).
A Palermo dal 2009 ha realizzato un’azione del Piano di Zona. In precedenza gli organizzatori avevano chiesto di interlocuire anche con l’attuale Amministrazione Comunale – non ultime più richieste di incontro diretto con il sindaco Orlando – sono rimaste come le classiche “grida di manzoniana memoria”, echeggianti, cioè,nel sordo deserto dell’indifferenza politica. È possibile che, ancora oggi, chi nasce in Sicilia – denunciano le onlus – sia doppiamente disabile? E soprattutto che accada questo a Palermo, dove la realtà dei Centri Socio Educativi è stata come una “meteora luminosa” nel buio profondo in cui viviamo tutti noi, famiglie e giovani disabili? La rete dei CSE, tutto questo lo dichiarava già nell’ottobre scorso. Da allora poco sembra essere cambiato.