Parola alle Agende Rosse di Messina

Il Movimento Agende Rosse Messina Gruppo Graziella Campagna si è costituito nel Settembre 2014 e a distanza di due anni possiamo dire che il gruppo è stato molto attivo.

Grazie all’assessorato della pubblica istruzione in questi mesi abbiamo fatto conoscere ai bambini delle scuole elementari e medie sia il movimento che l’operato di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, grazie anche alla collaborazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici. Oltre tali progetti abbiamo effettuato anche dei convegni rivolti alla cittadinanza e alle parrocchie ma purtroppo in questo caso la partecipazione è stata scarsa da parte dei cittadini sia per la scarsa conoscenza del movimento sia per i temi di cui ci occupiamo. Ad oggi possiamo dire che le istituzioni ci sono state accanto così come le associazioni antimafia presenti nel territorio. Ci auguriamo che nel futuro questa collaborazione possa continuare, specialmente nelle scuole, affinché si riesca a formare dei cittadini consapevoli di quello che è successo in passato per evitare errori nel futuro.” Così esordisce Giusy Mattaliano, coordinatrice delle Agende Rosse di Messina, gruppo giovane ma pieno di entusiasmo nella diffusione dei valori sempre più trascurate nella società, ma in primis da moltissime famiglie della città peloritana. 

La vera piaga di vivere in un Paese con un sistema corrotto e mal funzionante, per noi onesti, è quella di essere circondati da una onnipresente rassegnazione ed una triste, nonché fastidiosa, diffidenza nei confronti di chi si mobilita attivamente per concretizzare, almeno quanto più possibile, le proprie idee, per il miglioramento della stessa società. Anche noi Agende Rosse di Messina, ci troviamo a dover affrontare tutto ciò; e questo perché oggi si crede che non vi sia più una distinzione tra mafia e antimafia, come se non ci fosse una linea di confine tra le due cose. Oggi, si tende a condannare anche gli operatori onesti di giustizia perché vengono inglobati nel grande fascio dell’antimafia venduta, sporca, traditrice. Perché sì, anche la stessa l’antimafia pecca; lo sappiamo. Non siamo degli utopisti accecati da false credenze o ideali.

Importanti le parole di Claudio Restifo, attivista del movimento: “ormai sono due anni che faccio parte attivamente di un’associazione antimafia. I motivi che mi hanno spinto a compiere questa scelta sono molteplici, ma soprattutto la voglia di diffondere lo spirito di legalità alla società civile. Nelle nostre attività abbiamo cercato di coinvolgere tutte le fasce di età, riscontrando spesso interesse nei nostri interlocutori, ma senza dubbio i bambini delle scuole di quartieri cosiddetti a “rischio” sono stati coloro che hanno prestato più attenzione alle nostre parole. Purtroppo il nostro percorso non è stato sempre rose e fiori, ma in taluni casi abbiamo dovuto affrontare situazioni alquanto scabrose, come, ad esempio il totale disinteresse da parte di qualche insegnante (fortunatamente soltanto qualche caso isolato) e le attenzioni nei nostri confronti da parte di qualche personaggio politico, il quale ha cercato di utilizzare il nostro nome per i propri interessi. Infine vorrei concludere il mio breve pensiero soffermandomi sugli scandali che hanno coinvolto illustri personaggi dell’antimafia, partendo dal presupposto che nonostante tutto dobbiamo continuare a guardare avanti, consapevoli che situazioni del genere capiteranno anche in futuro dal momento che il mondo dell’antimafia è molto variegato e composto da decine di migliaia di persone.”

Voglia di cambiamento, assenza di rassegnazione dunque. Abbiamo in mente così tante idee che è davvero difficile attuare! ci fa rabbia notare una superficialità estrema tra la gente più matura, quasi disorientata ed incapace di apprezzare la semplicità offerta dal quotidiano… Eppure ognuno di noi vive nella società! ognuno di noi è un bagaglio di esperienze! Cosa ci differenzia tra noi e il gregge? La solidarietà, il senso della giustizia, il rispetto reciproco e la speranza dovrebbero essere PANE QUOTIDIANO. Per fortuna tutto questo è insito in ognuno di noi ed è ciò che ci tiene uniti. Siamo stati a contatto con diverse realtà sociali, con diverse fasce di età. Possiamo affermare la sensibilità che esprimono i più piccoli: un gesto, un sorriso, una domanda, un dialogo sono semi di gioia e di speranza in ognuno di noi.

Sottolineamo che, differenza di molti, riusciamo ancora a focalizzare, e fare nostra, quella linea di demarcazione netta tra mafia e antimafia, tanto offuscata dalla scarsa informazione sempre più dilagante dei nostri tempi: La COSCIENZA. Andando ad attenzionare il nostro operato, non possiamo negare che il riscontro ottenuto da parte dei giovani sia sempre più scarso. L’attenzione delle nuove generazioni è sempre più proiettata verso altri interessi e, per  molti, ricordare una “manciata di uomini” ammazzati dalla mafia “non è cosa loro”, non è per loro. E non perché non possono, ma perché non vogliono, oppure, perché non sanno. Gli adulti, invece, oggettivamente sono sempre più stanchi di ricredersi. Sono anche stanchi di credere e basta, figuriamoci di “FARE” qualcosa a favore della legalità. Proprio per questo continueremo anche quest’anno con numerosi progetti scuola e convegni  analizzando in particolar modo la Costituzione italiana rivolto alle scuole superiori sensibilizzando il tema del diritto al voto, efficace metodo democratico fornito al cittadino di scelta della classe dirigente.

La strada è sempre più difficile… gli ostacoli che si presentano sono sempre più evidenti. Vi possiamo anche dire, però, che quelle poche risposte che riusciamo a carpire sono meravigliose, perché fanno profumo di vita. Perché sì, c’è chi ancora ha sete di conoscenza, di sapere, di informazione, di collaborazione operosa; e noi è per questo non vogliamo fermarci, perché sappiamo che, comunque, non siamo soli. E continueremo a lottare con speranza, orgogliosi di alzare in aria quell’agenda rossa in memoria del dott. Paolo Borsellino, per noi tutti simbolo di speranza, costanza e resistenza.