Patrick Zaki: domani la votazione del consiglio comunale sul conferimento della cittadinanza onoraria di Messina allo studente incarcerato.

Rettorato illuminato
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Domani, lunedì 15 febbraio, il Consiglio comunale di Messina discuterà e voterà la delibera della Giunta Comunale per l’assegnazione della Cittadinanza Onoraria allo studente egiziano.

372 giorni sono trascorsi dall’arresto preventivo di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna. Era il 7 febbraio 2020, quando la polizia ha deciso di arrestare all’aeroporto del Cairo lo studente che rientrava per fare una visita alla sua famiglia.

Un’incarcerazione che ha fatto comprendere, almeno agli italiani, la crudeltà del regime di Al-Sisi e la dura repressione della libertà personale, di pensiero e d’opinione.

Zaki è accusato di aver pubblicato contenuti su Facebook che potessero incitare una protesta, oltre ad aver redatto una tesi sull’omosessualità ed aver diffuso contenuti che avrebbero potuto incitare una protesta contro il regime. Ovviamente, l’unica accusa realmente imputabile allo studente è quella di aver pubblicato una tesi sull’omosessualità e di essersi allontano dal proprio Paese per studiare.

Varie iniziative di solidarietà sono state programmate durante quest’anno dai vari Atenei. Alma Mater di Bologna ha subito preso le difese del proprio studente, chiedendo l’immediata scarcerazione.

Nel breve periodo, altre Università si sono collegate alla protesta di Alma Mater. Il Rettore Cuzzocrea dell’Università di Messina ha aderito all’appello dell’Università di Bologna. Nel corso del 2020, l’Università di Messina ha aderito a tutte le iniziative di solidarietà a Patrick Zaki.

Il ruolo di UniMe:

Lo scorso 29 dicembre, la stessa UniMe ha aderito alla lettera-petizione della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) inviata al Presidente egiziano per richiedere l’immediata scarcerazione di Zaki.

Nella data del primo triste anniversario dall’arresto preventivo di Patrick Zaki, UniMe ha deciso di illuminare il palazzo del Rettorato di giallo, proiettando un disegno che rappresenta lo studente. Un’iniziativa che riprende anche la convenzione tra Amnesty e lo stesso Ateneo. In questa maniera, ancora una volta l’Ateneo Peloritano ha scelto di esprimere solidarietà al caso dello studente egiziano.

Inoltre, l’8 febbraio la Tenda della Pace di Messina ha organizzato una manifestazione silente dinanzi allo stesso palazzo del Rettorato. La manifestazione ha visto la partecipazione di varie associazioni messinesi, nonostante il numero ridotto di partecipanti dovuto alle restrizioni Covid.

Il 15 febbraio sarà una data fondamentale per le iniziative di solidarietà a Patrick Zaki nella nostra città. Difatti, il Consiglio Comunale discuterà, e dovrebbe votare, la delibera di Giunta per conferire la Cittadinanza Onoraria a Patrick Zaki. Un gesto simbolico che ha un peso a livello politico.

“L’Università, proprio per coinvolgere altre istituzioni e rendere ancora più forte la richiesta di liberazione ai fini di una sensibilizzazione più generale,” dichiara il Professore Moschella, prorettore di UniMe, “ha, per esempio, chiesto ed ottenuto dalla Giunta Comunale una delibera per attribuire a Zaki la cittadinanza onoraria di Messina, così come è stato fatto per Bologna.”

Inoltre, il Professore Moschella sottolinea il fatto che “ogni istituzione debba fare ciò che gli compete. L’Università ha l’obiettivo principale di fare conoscere. Quindi, credo che organizzare iniziative, dibattiti, anche mediante pubblicazioni, in cui si evidenzi questa grave lesione di un diritto fondamentale, soprattutto nel momento in cui, questo diritto fondamentale, che è quello della libertà personale, riguardi uno studente che è in carcere per l’attività di ricerca e per l’opinione espressa.”

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