Paura a Milano ed e’ allarme

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Quattro falsi allarmi nel giro di poche ore dopo l’annuncio dell’Fbi su possibili attentati a Duomo e Scala. Intanto le comunità islamiche milanesi preparano una manifestazione ‘contro il terrorismo, guerre e islamofobia’

 

Dopo l’annuncio del Fbi di possibili attentati al Duomo e alla Scala, chiusa la stazione della linea 3 della metro di piazza Duomo, per un pacco sospetto, per ore, successivi altri quattro falsi allarmi. Segnalati due romeni sporchi di sangue all’ospedale San Paolo e un bauletto chiuso con lo scotch che conteneva spazzatura. Segnalato davanti al consolato americano un sacco della spesa sospetto, che conteneva solo scatolette. Allarme infondato anche alla Mangiagalli, dove era stata segnalata la presenza di un uomo apparentemente imbottito di esplosivo.

 

Sono stati intensificati i controlli con i metal detector a tutti gli ingressi del pubblico alla Scala, dove sono fisse varie camionette della polizia. Controlli dei militari anche alle entrate della cattedrale; questo ha causato lunghissime code, senza però lamentele da parte di turisti e fedeli, in qualche caso anche rassicurati dallo spiegamento di forze dell’ordine. Nessuna defezione da parte dei gruppi. Per strada sono stati impiegati 250 agenti in più.

 

Dopo il comitato per l’ordine e la sicurezza, si è tenuto un nuovo incontro in prefettura a cui ha partecipato anche il sindaco Giuliano Pisapia, che ha ammesso la preoccupazione ma ha assicurato che “Milano è una città in sicurezza. Quello che si doveva fare si sta facendo”. L’incontro era stato convocato per esaminare gli allarmi, e “al momento non ci sono riscontri oggettivi di pericoli incombenti”, come ha sottolineato la Prefettura, anche se è stato deciso il potenziamento delle misure di sicurezza.

 

Alla Scala si cerca di andare avanti normalmente cercando di trattenere il clima di serenità e compostezza che da sempre la contraddistingue per il suo pubblico. Ma qualcuno su Facebook ha già messo in vendita biglietti rinunciando ad andare a teatro. Posti vuoti in platea ed è preoccupazione per l’inaugurazione della stagione del 7 dicembre, che quest’anno mette in scena Giovanna d’Arco, l’opera di Giuseppe Verdi sull’eroina cristiana che si immola per l’unità della Francia. Una serata vip a cui è tradizionalmente presente il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio nel palco reale, con il gotha della finanza distribuito fra i palchi e la platea.

 

Il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, esclude la possibilità di cancellare l’appuntamento, e lo confermerà in CDA: “Non sarà un’inaugurazione blindata, ma la solita festa che Milano ogni anno ospita, comprese, se ci saranno, le eventuali contestazioni di piazza” (la Cub ha già confermato che sarà come sempre a protestare). “Non dobbiamo modificare le nostre abitudini, dobbiamo vincere la paura del terrore e del terrorismo. Ovviamente – ha sottolineato -, le misure di sicurezza devono essere al massimo”. Ed è per questo che ha chiesto (come pure il candidato sindaco Corrado Passera) di nominare il nuovo prefetto di Milano, che manca da 19 giorni.

 

Intanto oggi si preparano a scendere in Piazza a Milano le comunità islamiche. Il Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano, Monza e Brianza (Caim), Partecipazione e spiritualità musulmana e i Giovani musulmani d’Italia hanno indetto per le 15, in piazza San Babila, una manifestazione ‘contro terrorismo, guerre e islamofobia’. ‘Questa violenza non ci appartiene, non potrà mai essere la nostra via’ ha detto il coordinatore Caim Davide Piccardo.

 

Unanimi nel non abbandonare la propria quotidianità e i propri riti culturali i milanesi seppur in guardia abbracciano la paura e la vincono ogni giorno insieme anche a chi questa guerra non la vuole.

 

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