Pedina, investiga e denuncia

Si chiama Melania Crisafi e non ha avuto paura “d’appostarsi ” per diverso tempo, in modo da riuscire ad individuare il percorso che faceva quell’individuo che di notte con un camion andava a scaricare materiale di risulta in uno dei torrenti di Messina, precisamente il torrente di San Licandro da tempo asciutto e parzialmente asfaltato tanto da formare un’importante arteria viaria.

“Era da tempo che tentavo di vedere la targa ma la distanza, la poca luce, gli alberi che m’impedivano parzialmente la visuale… fino a quando l’altra notte, un po’ per il caldo, avevo la finestra aperta e ho sentito il solito rumore del Camion che saliva, un rumore ormai diventato familiare per le tante volte che era venuto a scaricare….

Non ha avuto paura di scendere in strada la Signora Crisafi, di seguirlo per un paio di giorni, sino a trovarlo con il cassone del retro del camion ancora rialzato…” l’ho fotografato e poi presa dalla rabbia l’ho pedinato per un paio di giorni e l’ho fermato chiedendo spiegazioni, prima ha negato, poi mi ha detto che era stato solo per quella notte e io gli risposto: non ci provare perché t’ho visto e poi finalmente ha ammesso”.

Non ha avuto neanche paura di denunciare. “Non sapevo cosa fare, poi ho pensato che quando tocca a qualcuno di noi non ci dobbiamo tirare indietro…perché non serve tenere un profilo cittadino particolarmente spiccato …credo che tutti noi da privati dobbiamo impedire che uno spazio pubblico diventi una discarica”.

Era frastornata, la Signora, dal clamore che aveva suscitato e non riusciva a spiegarsi tutto quell’interesse che aveva generato quel suo gesto che considerava “normale”. Denunciare un suo concittadino di un reato ambientale e affrontarne tutte le conseguenze a viso aperto. Ma, evidentemente, tutta quella normalità non deve esserci stata se stamane in una affollata conferenza stampa, l’Assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, Santino Morabito Presidente del quartiere dove è accaduto il “gesto” d’inciviltà, il Comandante dei VV. UU. Calogero Ferlisi e l’esperto della società d’ambito a cui è affidata la raccolta dei rifiuti di Messina, hanno deciso di consegnarle un riconoscimento pubblico, un attestato di merito e di farle un plauso.

La conferenza è stata anche l’occasione per fare il punto della situazione dell’igiene cittadina e delle iniziative assunte dagli organi competenti per contrastare e prevenire questi “comportamenti” e questi costumi “sociali” che, al di là del giudizio morale o della condanna, appesantiscono il servizio di pulizia cittadina e fanno lievitare i costi per la collettività che solo l’altr’anno si sono aggirati sui 44 milioni di euro.

Nasce da questa esigenza l’iniziativa della Messina Ambiente S.P.A. di richiedere il supporto dei VV.UU. e con il consenso del Comandante del corpo, dare luogo alla creazione di una squadra mista con il compito di contravvenzionare i trasgressori della normativa di materia. Al di là dei termini e delle parole di rito, il venire a sapere che è diventato uno “sport” tirare il sacchetto della spazzatura per tentare di fare centro, ovviamente sbagliando il più delle volte, nell’apposito cassonetto senza dover scendere dalla macchina è non solo incivile ma anche costoso, perché nel giro di due settimane ha comportato contravvenzioni per 560 multe, elevate tra chi butta la spazzature fuori dall’orario consentito e chi per aver sbagliato il tiro, lascia fuori dal cassonetto il sacchetto di spazzatura, magari subito dopo che l’apposito mezzo era passato per svuotarlo, dando l’immagine di una città più sporca di quella che (non) dovrebbe essere.

Pietro Giunta