Gli stereotipi per quel che riguarda la violenza di genere sono duri a morire: lo testimoniano le risposte di oltre 1.300 studenti delle scuole secondarie superiori italiane date a un questionario somministrato dalla Community ScuolaZoo per la Campagna Indifesa di Terre des Hommes. Più del 45% si è detto d’accordo sul fatto che la violenza domestica non è molto frequente, si tratta di casi isolati spesso ingigantiti dai media.
Persiste una sorta di colpevolizzazione, per quanto indiretta, della vittima: quasi il 70% dei ragazzi intervistati concorda sull’affermazione per cui “se una donna viene maltrattata continuamente la colpa è sua perché continua a vivere con quest’uomo”. Per quasi 4 ragazzi su 10, la violenza è un fatto “interno alla coppia” in cui nessun altro dovrebbe intromettersi. Oltre l’80% si dice completamente o parzialmente d’accordo con l’affermazione che “gli uomini che maltrattano lo fanno perché hanno problemi con l’alcool o alte droghe”; mentre per il 90% a generare la violenza sono “squilibri psichici”. Dati che destano più di una perplessità su come viene raccontata la violenza di genere in Italia, così come fa pensare il fatto che, in ogni caso, la gelosia come motivo di una “punizione fisica” venga giustificata da più del 20% degli intervistati.
Un dato positivo, forse l’unico incoraggiante. Secondo il 74,8% di questi adolescenti la violenza domestica non deve essere sopportata dalle vittime, neanche per il presunto bene dei figli. Forse è ancora poco, ma almeno sembra emergere chiara la consapevolezza che un rapporto violento non può che generare altra violenza o malessere.
Meno eclatante, ma forse ancora più interessante per le linee di fondo che sembra fare emergere, è il quadro che esce dalla risposta alle domande sul ruolo della donna e sugli stereotipi di genere. La fotografia che esce dalla ricerca non è confortante. Infatti, se è vero che per quasi il 92% degli intervistati “le decisioni importanti che riguardano la famiglia devono essere prese di comune accordo tra i coniugi”, è anche vero che:
– il 55,4% si è detto molto o parzialmente d’accordo con l’affermazione che è “l’uomo che deve dirigere la famiglia”;
– Il 59,3% è d’accordo con l’affermazione che “occuparsi della casa e della famiglia è una prerogativa della donna”;
– Il 65,6% è d’accordo con l’affermazione che nella nostra società “il ruolo della donna è principalmente quello di madre” e qui non si sa se è solo una constatazione dei fatti o l’idea di una suddivisione “naturale” dei ruoli.
Passa ancora dunque l’idea che alcune cose siano più “naturali” per le donne, visto che per 44,6% degli intervistati “gli uomini non sono capaci di svolgere le attività domestiche” e che circa il 30% si è detto molto o parzialmente d’accordo con l’idea che per un uomo sia “umiliante svolgere lavori domestici”.
L’indagine ha coinvolto 1.300 adolescenti dai 14 ai 18 anni, di entrambi i sessi, in tutto il territorio nazionale.
Al fine di combattere preconcetti e discriminazioni presenti nei preadolescenti e fornire agli insegnanti e ai genitori degli strumenti efficaci per individuare situazioni di disagio potenzialmente pericolose, Terre des Hommes ha condotto incontri di sensibilizzazione e prevenzione della discriminazione di genere nelle scuole secondarie di primo grado. Dai corsi è nato, sotto il patrocinio del Dipartimento Pari Opportunità, il primo manuale per le scuole medie che ha preso il titolo dal corso stesso “Di Pari Passo” pubblicato da Settenove. Sul tema della violenza sui bambini Terre des Hommes ha realizzato 5 pillole in animazione di “Mimì Fiore di cactus”.
Terre des Hommes da 50 anni è in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento e per assicurare a ogni bambino scuola, educazione informale, cure mediche e cibo.
Attualmente Terre des Hommes è presente in 65 paesi con oltre 840 progetti a favore dei bambini. La Fondazione Terre des Hommes Italia fa parte della Terre des Hommes International Federation, lavora in partnership con ECHO ed è accreditata presso l’Unione Europea, l’ONU, USAID e il Ministero degli Esteri italiano. Per informazioni: terredeshommes.it
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