“Il ricordo di Pierantonio Sandri e la testimonianza della mamma Ninetta segnino l’apertura di una nuova fase di legalità per Niscemi”.
Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia, che ha partecipato ai funerali del ragazzo ucciso dalla mafia e i cui resti sono stati trovati dopo 14 anni grazie alle rivelazione di due pentiti. Il giovane era stato assassinato perché probabilmente aveva visto qualcosa che non doveva vedere.
“Mi auguro – ha aggiunto Lumia – che oltre ai collaboratori che hanno consentito di fare luce sulla drammatica scomparsa di Pierantonio, altri boss possano intraprendere la strada chiara e netta della collaborazione. Così come mi auguro che al più presto si possa colpire Cosa nostra di Niscemi, dei Giugno e dei Rizzo. Una mafia che insieme a quella del Vallone ha un ruolo di guida nella provincia di Caltanissetta, per cui aggredire immediatamente i loro patrimoni e i loro collegamenti con la politica e l’economia è di fondamentale importanza”.
Dichiara ancora il senatore Lumia ai nostri microfoni:” L’accertamento della verità sull’omicidio del giovane Sandri può diventare un vero spartiacque nella lotta alla mafia a Niscemi. Finalmente di fronte a questo omicidio si può tirar fuori quell’energia dell’azione repressiva, soprattutto nella lotta alla mafia portata avanti dalla società civile e dalla politica locale in grado di fare un salto di qualità e colpire alla radice cosa nostra di Niscemi che, ricordo a tutti è potente sia sul piano militare sia sul piano collusivo con in testa i famosi boss Giugno e Rizzo”.
“Oggi per fortuna – conclude Lumia – qualcosa si sta muovendo. A Niscemi si respira un’aria nuova grazie al sindaco Giovanni Di Martino che sta portando avanti un nuovo percorso di legalità e sviluppo”.
Pierantonio era un ragazzo di 19 anni, odontotecnico, viveva con la madre a Niscemi, cittadina in provincia di Caltanissetta. La sera del 3 settembre 1995 succede qualcosa di inquietante. Il ragazzo non rientra a casa, di lui si perde ogni traccia, sparisce nel nulla. Iniziano le ricerche, ma niente. Si cerca in ogni modo di ricostruire il periodo precedente alla scomparsa per trovare dei collegamenti. L’unico dato che emerge è che una ventina di giorni prima di sparire, Pierantonio Sandri sarebbe stato coinvolto in una rissa durante una festa in piazza, ma fin da subito gli inquirenti hanno escluso ogni possibile nesso con la sua sparizione. Si comincia a pensare che forse Pierantonio “aveva visto qualcosa che non doveva vedere” e per questo, secondo qualcuno, andava eliminato. Le ipotesi si susseguono, ma non si trovano riscontri. Sembra incredibile ma una vita normale, di un ragazzo come tanti, improvvisamente diventa un mistero e di lui non si riesce a sapere più niente. La estenuanti ricerche della madre, Ninetta Burgio, che si è sempre rifiutata di lasciare Niscemi con la speranza di ritrovare suo figlio, cercandolo in ogni angolo possibile, non portano a nulla. Passano giorni, mesi, anni. Eppure qualcuno doveva sapere com’erano andate le cose, ma non avvertiva il bisogno di parlare, di mettere fine alla tragedia di una madre disperata, che ha fermato il tempo per tutti questi lunghi anni. Si susseguono gli appelli, in molti chiedono che qualcuno parli e dica dove si trova il corpo di Pierantonio, per dare pace a lui e alla madre un luogo dove poter piangere il figlio. Rosario Crocetta, allora sindaco di Gela in un suo comizio, raccontava di un ragazzo e dell’assurda vicenda che aveva coinvolto la sua famiglia. Quel racconto riassumeva stralci di una Sicilia disumana, terribile, dolorosa e ogni volta risuonava come un appello e un monito. Una storia che somiglia tanto ad un film, una pellicola di quelle in cui il finale è aperto, un finale che a volte non c’è.
Questa volta però non è andata così. Un pentito, dopo ben 14 anni ha fatto delle dichiarazioni indicando un luogo preciso in cui scavare. Li sono stati ritrovati dei resti. Dalle analisi è risultato trattarsi di Pierantonio Sandri. Nell’inchiesta c’è già almeno un indagato, che era minorenne all’epoca dei fatti.
La signora Bugio, madre di Pirantonio Sandri ha dichiarato: “..sapere’, `conoscere’ anche verità dure e atroci significa ridare speranza e fiducia ad una comunità che deve sempre aprire gli occhi, perché a nessun altro suo giovane, a nessun altro Pierantonio,deve essere spezzata la vita, i sogni, la speranza e privarli del futuro. Pierantonio, come ho sempre gridato, è un bravo ed onesto giovane che stava crescendo per entrare nel mondo degli adulti. Mio figlio è cresciuto dentro una famiglia che lo aveva educato nel rispetto dei valori della solidarietà, dell’accoglienza e della legalità. Purtroppo anche per questo Pierantonio ha trovato la morte. Spero ed Auguro che la Magistratura e le Forze dell’Ordine sapranno fare anche piena luce sulle motivazioni, sulla storia di un giovane a cui è stata spezzata la vita e sono certa che questa città saprà ‘custodire’ i suoi giovani e alzare la testa, lottare sempre contro tutte le ingiustizie e le mafie. Continuerò con tutte le mie forze a portare avanti la battaglia per la legalità”.
Venerdi’ 8 gennaio presso la chiesa madre di Niscemi sono stati celebrati i funerali di Pierantonio Sandri. La messa è stata celebrata da Don Luigi Ciotti.
Il sindaco di Niscemi, da noi raggiunto telefonicamente, ci ricorda quanto già espresso durante il suo intervento in chiesa
“ La nostra città ha bisogno di atti d’amore, i nostri figli hanno bisogno di un atto d’amore; se abbiamo deciso di vivere in questa città, se abbiamo deciso che qui debbano crescere i nostri figli dobbiamo prendere le distanze dalla mafia, abbandonare quegli atteggiamenti tipici della connivenza, rifiutare l’atteggiamento omertoso e complice. La nostra è una città che può rinascere ma solo cambiando le regole di convivenza”
“ E’ impensabile che il corpo del giovane Pierantonio sia stato ritrovato solo dopo 14 anni e per una dichiarazione di un pentito”
“Ringrazio la magistratura per il lavoro svolto sin qui ma invito la DDA di Catania ad attenzionare maggiormente il nostro territorio, affinché la presenza attiva di una attività repressiva nei confronti dell’organizzazione mafiosa possa contribuire a ristabilire la legalità in questa città”
Il nostro augurio ai cittadini di Niscemi è che il sacrificio di Pierantonio non si sia compiuto invano. Il dramma di mamma Ninetta spinga tutti a riconoscere i lupi, quei lupi spietati ed assassini, che uccidono i loro figli e che si nutrono di silenzi, di paure. E che l’urlo di dolore diventi rabbia, rifiuto, ribellione, la voce si faccia forza e la legalità ritorni nei cuori e nella volontà della gente umile