“Il consiglio comunale si costituisca parte civile nei processi che ledono l’immagine di Messina”. E’ questo l’intervento portato avanti in pregiudiziale da Piero Adamo che è stato accolto con favore da Palazzo Zanca e da alcuni consiglieri che si impegneranno a tradurre in atti concreti i buoni propositi.
ù Del resto con l’importante impegno della magistratura si è scoperchiata una realtà che lede l’immagine dell’ateneo peloritano, della città e di tutti quegli studenti meritevoli che rischiano di vedere il proprio titolo vanificato dalla cattiva nomea della città di provenienza. Proprio per questo il consigliere Adamo ha voluto richiamare l’attenzione del consiglio sulla necessità di dare un nuovo corso alla politica messinese: “Intendo rappresentare una generazione che ha un titolo di studio che viene mortificato . Questi fatti si verificano ormai con una cadenza periodica ma riguardano delle mele merce che non devono inquinare l’intero cesto. E’ opportuno quindi che l’amministrazione valuti la possibilità di costituirsi parte civile nei processi che ledono l’immagine della città”. Intanto oggi abbiamo voluto saggiare gli umori del giorno dopo , sentendo ancora una volta colui che ha sollevato la questione che ha aggiunto” E’ possibile procedere in questa direzione, sarà poi il magistrato a valutare ogni caso. Io tengo a ribadire che questo è un momento favorevole perché c’è un consiglio comunale che nella stragrande maggioranza ha una sensibilità nuova e ha in sé un forte spirito di cambiamento.
La posizione assunta ovviamente è di assoluto garantismo, non siamo forcaioli. L’unico messaggio che vogliamo dare è che la città è presente e attiva”. Ma il consigliere di Siamo a Messina ha lanciato anche un messaggio a tutti quei giovani che in questo momento sono presi dalla sconforto e vedono il loro futuro sbarrato dalla mentalità truffaldina e clientelare:”Tutti i giovani devono assumersi le proprie responsabilità. Insieme è possibile davvero inaugurare un nuovo corso per questa città, senza aspettare che le vecchie generazioni facciano un lavoro che ci deve vedere protagonisti”. Sulla stessa linea di Piero Adamo, Daniela Faranda: “Noi dobbiamo dare un messaggio di speranza di questa città. La magistratura dovrà accertare le responsabilità ma noi dobbiamo dire ai messinesi che bisogna lottare. In queste giornate ci dobbiamo impegnare a portare avanti delle proposte. Queste sono quelle che contano ma che nello stesso tempo mancano. Credo che bisogna puntare sui beni comuni.
Stiamo aspettando un regolamento ne regoli l’utilizzo. Estasiato anche il consigliere Libero Gioveni: “Sposo in pieno l’idea che il comune possa costituirsi parte civile nei processi che ledono l’immagine di una città. Questi sono fatti che purtroppo balzano ogni oneri della cronaca nazionale e rischiano di criminalizzare un’intera città”. Nino Carreri infine ha rimarcato la necessità che queste iniziative diventino la norma . “Il soldi della città devono essere amministrati in maniera giusta. Il responsabile deve essere perseguito in tutte le sedi. Quindi credo che dobbiamo preoccuparci sia degli scandali all’università che all’interno dell’amministrazione in modo tale che chi truffa venga punito”.
L’auspicio, aggiungiamo noi, è che la meritocrazia torni ad essere un valore solo se si arriverà a raggiungere questo traguardo si arresterà quella fuga di cervelli che attanaglia non solo Messina ma tutta l’Italia troppo attaccata alla logica del “do ut des”anzi per essere più precisi del “Pacta sunt servanda”.