“Chiedo di essere audito dalla Commissione Antimafia, che sarà a Palermo a partire dal 24 febbraio per approfondire il tema dell’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie”. E’ questa la richiesta che Pino Maniaci, e la redazione di Telejato, indirizza all’On. Bindi e ai commissari. “Da quasi un anno” continua Maniaci “come piccola emittente locale ci stiamo occupando di amministratori giudiziari ed aziende sotto sequestro o confisca. Siamo stati gli unici a parlarne quando questo tema sembrava tabù e abbiamo accolto e continuiamo a ricevere le grida dei lavoratori di queste aziende, che finiscono per essere le vere vittime delle inefficienze del sistema.
Sono numerosissimi i casi in Sicilia, che conta più del 40% dei beni di tutto il paese. Nell’arco di questi anni un gruppo ristretto di persone ha governato il bilancio di un piccolo stato, restituendo quasi nulla alla collettività. Leggi scritte male e vuoti regolamentari hanno permesso di costruire un sistema di “relazioni forti” che ha concentrato nelle mani di pochi amministratori la gestione ed il potere di centinaia di milioni di euro. Sono innumerevoli i casi di cui ci siamo occupati: la 6GDO di Castelvetrano (194 lavoratori sull’orlo del licenziamento senza contare tutto l’indotto che fa lievitare il numero a 500) a cui sono collegate la Special Fruit e la Latticini Provenzano di Giardinello, portata al fallimento dallo Stato e che in un comune di poco più di 2000 anime dava lavoro a 50 famiglie; la Newport, società che gestisce la logistica del porto di Palermo ed è amministrata da quell’avv. Cappellano Seminara che con i suoi oltre 50 incarichi fa sembrare il dott. Mastrapasqua un principiante; infine, le aziende di produzione del cemento del territorio di Carini, gestite dal commercialista Salvatore Benanti, con modalità che riteniamo discutibili ed in alcuni casi penalmente rilevanti e per le quali abbiamo già presentato esposti nelle sedi opportune. Sappiamo che alcuni di questi signori saranno auditi per spiegare le loro ragioni e sappiamo anche quanto alcuni di loro siano vicini a gruppi di potere da cui neanche la stessa Commissione è immune. Le elezioni europee sono alle porte e speriamo di non dover assistere all’ennesimo spettacolo di un sistema che si auto-assolve.” La redazione di Telejato esprime la sua vicinanza e solidarietà al prefetto Caruso che “ha avuto il merito di portare all’attenzione nazionale un problema di primaria importanza per la lotta alle mafie e per il riscatto di tutto il Paese.
Quanto dichiarato da Caruso nelle due audizioni del 16 gennaio e 5 febbraio presso la Commissione Antimafia è interamente condivisibile e la sua azione, nei limiti di mezzi e competenze, deve essere coadiuvata e continuata dalle altre istituzioni, in primis il Parlamento ed il Governo, che devono fornire al più presto gli strumenti adeguati per vincere questa battaglia. Nell’arco di questi mesi abbiamo raccolto numerosi elementi che possono aiutare l’on. Bindi e la Commissione da lei presieduta a capire fino in fondo la gravità della situazione.
Pertanto mettiamo queste conoscenze a disposizione, con l’intenzione di fornire il nostro contributo, sicuri che ci sia una volontà comune delle Istituzioni per venire a capo del problema e modificare un messaggio che per ora è devastante: con la mafia si lavorava, con lo Stato non si lavora più”.
Pino Maniaci Salvo Vitale Christian Nasi