- A casa ministro vai a lavare i cessi
• Affogati ci fai un favore stronza
• Dimettiti brutta strega e ladra.
Lamorgese come Boldrini, lapidata via social sotto una valanga di insulti perlopiù a tema sessista a un cenno del capo. A chi è cresciuto nel brodo culturale macho sessista dell’uomo forte che non deve chiedere mai, deve dare molto fastidio doversi confrontare con donne autorevoli e consapevoli che oltre a rappresentare i massimi livelli istituzionali, elemento già di per sé indigeribile, a condiscendere il maschio di turno non ci pensano affatto.
Lo contrapposizione diventa un affronto e, diversamente da quanto accadrebbe in una competizione tra nemici che si riconoscono, viene prima traslata sul piano della denigrazione e dell’offesa, poi su quello della violenza pubblica per avere violato le regole morali della comunità che infatti viene coinvolta in questa rito.
Pensate alla bambola gonfiabile esposta sul palco da salvini.
Al “Cosa fareste in auto con la Boldrini” di Beppe Grillo.
E oggi alle parole del sindaco di Messina che prima si è conquistato una denuncia per vilipendio alle istituzioni dalla ministra Lamorgese e poi, dopo che Consiglio di Stato ha cassato una sua ordinanza su iniziativa della ministra, è tornato a usare toni violenti e a aizzare la sua community.
Gioco facile perché lo sfogo rabbioso nei confronti di politica e istituzioni è scontato in un Paese che viene da anni di crisi economica, politiche divisive e inchieste su collusioni, malaffari e ruberie varie ai danni dei cittadini. Casaleggio e Grillo c’hanno persino costruito un movimento politico su questo sentimento.
Lamorgese quindi processata e insultata sui social a suon di slogan sessisti a partire dai fan del sindaco di Messina. A partire. Perché la rete a bene guardare rivela molto.
Come la convergenza di sovranisti e fan di salvini, veri o virtuali, nel processo social alla ministra. Sia lo scacco alla regina la mossa di salvini per far saltare il governo?
Ma questa è la politica. Altro la cultura sessista che tutti, uomini e donne insieme, dovremmo contrastare perché avvelena la società, le relazioni, ed è alla base dei femminicidi e della violenza contro le donne che avvengono in ogni contesto al netto di orientamenti politici e condizioni sociali.