A Ponteranica avevano già provato a rimuovere la targa dedicata a Peppino Impastato presso la biblioteca comunale.
Poi le voci di protesta hanno prodotto un giusto ripensamento. Ora ci riprovano.Martedì’ prossimo, 5 Giugno, la biblioteca che era intitolata a Peppino Impastato verrà intitolata al povero padre sacramentino Baggi, al quale non era stato possibile intitolarla prima perché non erano passati i cinque anni dalla morte. Pareva che le grandi manifestazioni dell’anno scorso e di due anni fa avessero sortito il risultato di un giusto ripensamento. Invece il sindaco Alderani, con un perfetto agire che ricorda da vicino quello dei mafiosi, ritorna sul suo perverso disegno con una cerimonia annunciata pochi giorni prima nella mattina di un giorno feriale, con scuole e attività lavorative aperte, in modo da limitare al minimo partecipazione e contestazioni.
Pare che a Ponteranica non ci sia proprio niente altro da intestare al buon padre. Anche i confratelli di padre Baggi hanno rifiutato questa balorda contrapposizione, dietro alla quale ci sta solo una mente degna del partito ormai allo sbando che essa rappresenta.
MOBILITIAMO TUTTI! ASSOCIAZIONI, SINDACATI, PARTITI, SOCIETA’ CIVILE!Intanto Giulio Cavalli propone, attraverso il suo blog, di inviare al sindaco di Ponteranica questo appello (cliccate sul link per firmarlo e condividerlo)
Salvo Vitale
Caro sindaco,apprendo dalle agenzie di stampa l’intitolazione della Biblioteca Comunale a “Padre Giancarlo Baggi” che, inevitabilmente, riaccende la questione della precedente rimozione della targa alla memoria dell’attivista antimafia Peppino Impastato barbaramente ucciso dalla mafia.Già nel 2009 aveva preso questa decisione (negata da uno stop della Prefettura per questioni burocratiche) e anch’io faccio mie le stesse parole usate dal fratello di Peppino, Giovanni Impastato, in quei giorni quando disse «Ho provato fastidio per ciò che è accaduto.
È una cosa indegna, un gesto incivile che offende la dignità umana.
Nella scelta del sindaco di Ponteranica leggo solo razzismo. A parole si parla di lotta alla mafia ma da certi fatti come quello di Ponteranica si capisce che la lotta alla mafia non interessa».Ritengo (come tanti altri cittadini) che la sua ostinazione sia un’inutile provocazione che di certo non rende giustizia alla memoria di Peppino e, ancora meno, ai tanti (anche nel suo paese) che credono nelle idee di una generazione che ha avuto il coraggio di ribellarsi alla mafia. Sicuramente la scelta di intitolare al caro Padre Baggi qualche altro significativo luogo del suo paese eviterebbe di lasciare intendere in questa sua decisione un tentativo di rimozione culturale della figura di Peppino Impastato.
Siamo sicuri di un suo ripensamento e di una sua assunzione di responsabilità.