Palermo,
19 febbraio 2019 – “I 5.000 lavoratori Asu siciliani si sentono umiliati dal
governo Musumeci. Ancora una volta gli emendamenti presentati per la
stabilizzazione, anche e soprattutto dalla stessa coalizione di maggioranza,
sono stati stralciati prima di arrivare in Aula. Per questo abbiamo deciso di
proclamare, a partire dal 26 febbraio, tre giorni di sciopero”. A dichiararlo
sono i dirigenti sindacali di Ale Ugl, Confintesa, Sinalp, Cub e Alba.
“Un
comportamento offensivo – spiegano – perché si tratta di norme che avrebbero
completato l’iter legislativo della legge 8/2017, portando i lavoratori alla
stabilizzazione e lasciando i saldi di finanza pubblica invariati. Quindi senza
nessuna spesa in più per la Regione”.
“Avremmo
voluto chiedere il perché al presidente Musumeci – continuano – ma ci evita in
tutti i modi. A lui vorremmo chiedere: perché il governo siciliano parla di
legalità e poi non applica le leggi sulla stabilizzazione degli Asu; perché i
dirigenti di sua fiducia, invece, applicano giustamente la legge sulla
ricollocazione dei lavoratori in esubero per tutte le categorie, ma sbagliando
escludono gli Asu; perché quando si parla della stabilizzazione di questi
lavoratori si utilizza la scusa delle difficoltà di bilancio, mentre per altre
categorie si trovano le risorse aggiuntive”.
“Eppure
– aggiungono – senza il lavoro degli Asu gli enti locali della Sicilia
andrebbero in tilt, perché non sarebbero più nelle condizioni di garantire gran
parte dei servizi che oggi vengono erogati ai cittadini e alle imprese. Anche
sui pagamenti delle indennità la Regione non ha posto la dovuta attenzione,
nonostante si sapesse da mesi che l’Inps non avrebbe più svolto il servizio.
Sono state messe in atto soluzioni improvvisate ed il risultato è che ancora
oggi ci sono lavoratori che devono percepire le mensilità del 2018, compresi
gli assegni nucleo familiare. Per non parlare di quelle del 2019”.
“Riconosciamo
– concludono – l’impegno profuso a nostro sostegno dal primo firmatario del ddl
per la stabilizzazione degli Asu, onorevole Calderone, e dagli altri
sottoscrittori (onorevoli Lo Curto, Cannata ecc) e ci auspichiamo che si faccia
ancora di più perché sia approvato dal parlamento. Il provvedimento, infatti,
giace immobile all’Ars da più di un anno. Facciamo appello a tutti gli
amministratori degli enti utilizzatori e a tutti i deputati regionali, di
maggioranza e opposizione, affinché siano al fianco dei lavoratori in quella
che deve essere una battaglia di civiltà e di legittimità. Ai lavoratori deve
essere riconosciuto ciò che già fanno da circa 22 anni, stabilizzandoli”.