“Agisci in modo tale che gli effetti della tua azione siano compatibili con la continuazione di una vita autenticamente umana”.Hans Jonas
Il volo del Biancone e dei 10.000 rapaci uccisi in un anno in Sicilia.
Il volo di un biancone è stato fermato da un gruppo di bracconieri di Alì Terme. Il giovane Pilar, -questo è il nome del rapace- era nato nel Parco Gallipoli Cognato, insieme ad altri quattro fratelli grazie ad un progetto di ricerca sul Circaefus gallicus, avviato nel 2010 dall’Ente in collaborazione con l’Università spagnola di Alicante.
Grazie a questo studio, tra l’altro il primo in Italia, i cinque giovani esemplari di Biancone sono stati marcati, nei loro nidi prima dell’involo, da alcune piccole trasmittenti satellitari. Grazie all’applicazione di queste moderne tecnologie, quindi, è stato possibile seguire lo spostamento dei volatili. Il Biancone ucciso in questo anno si era spostato nel Meridione, e in particolare nell’estate 2012 aveva effettuato continui spostamenti tra la Basilicata e Sicilia, probabilmente alla ricerca di una nuova rotta migratoria verso l’Africa, attraversando spesso lo Stretto di Messina. Il Presidente del Parco, Rocco Lombardi in una nota ha sottolineato l’importanza degli studi di monitoraggio e ha condannato il grave gesto che si è verificato: «Seguire gli spostamenti delle aquile tra Europa e Africa è utile per reperire informazioni sull’ecologia e i movimenti migratori, necessarie per l’individuazione delle misure più adatte per la conservazione di questa specie». “L’aria dove è avvenuto il grave gesto di bracconaggio- continua ancora il presidente è considerata altamente critica. fenomeni di tale gravità, sottolineano la necessità e l’urgenza di rendere più severe le norme nazionali e di affiancarvi operazioni concrete e costanti di vigilanza del territorio da parte dei Corpi di Polizia preposti, al fine di contrastare fortemente questi atti di illegalità consolidata, compiuti altresì in epoca di pre apertura dell’attività venatoria che, come noto, è consentita solo nei confronti di un limitato numero di specie cacciabili. meravigliosi animali e per tutto il mondo naturale che ci circonda”.La maestosità dell’aquila ha sicuramente destato la curiosità di molti osservatori ma quello che preme sottolineare e inculcare è anche la necessità di mantenere quell’equilibrio naturale tipico della biodiversità e quel rispetto per tutto quelle specie in via di estinzione che vanno preservate. E in particolare come aggiunge ancora Lombardi: “gli sforzi di conservazione compiuti nelle aree di nidificazione, come il Parco regionale “Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane”, sono inutili se non affiancati da regolamenti vigenti e fatti rispettare a scala nazionale e internazionale, a causa di atti delinquenziali compiuti da uomini che non hanno alcun rispetto del patrimonio naturale e delle normative”. Intanto, noi de Il carrettino delle idee abbiamo intervistato Angelo Scuderi, consigliere del consiglio nazionale della Lega Nazionale Protezione Uccelli. per capire le proporzioni del problema.
Può spiegarci che caratteristica ha il Biancone?
È un’aquila di medie dimensioni che si nutre esclusivamente di serpenti. Si tratta di una specie migratoria che ha una storia particolare: perché anziché scendere dalla penisola italiana e attraversare il canale di Sicilia da Capo Bonn, fanno una rotta inversa, salgono a nord fino in Liguria e poi da Francia e Spagna attraversano Gibilterra per arrivare in Africa perché lì c’è un tratto di mare molto più stretto. Questo tratto percorso dipende dalle dimensioni delle ali che non gli permette di attraversare tratti di mare molto ampi. Alcuni giovani non riescono ad andare oltre il Canale di Sicilia. Dopo quattro tentativi il Biancone ha passato tutto il tempo in Sicilia. Il dato poi allarmante è che tutto ciò che arriva in Sicilia ha un’elevata probabilità di essere abbattuto:10.000 rapaci qui trovano la morte.
Perché il cacciatore decide di uccidere un’aquila?
Ho cercato di darmi una spiegazione poi l’unica che mi sono data è l’ignoranza. Si uccide per vantarsi al bar dicendo: “Io ho le cartucce buone”.
Quali sono i danni che si creano?
Viene a mancare la biodiversità. Ci sono anelli della catena alimentare che saltano. È una specie che rischiamo di perdere, proprio qui in Sicilia.
Insomma, la questione è da tenere sotto controllo. Oggi, collegandosi al sito del Parco è possibile osservare la rotta dei fratelli del Biancone Pilar, per fortuna ancora sopravvissute, nella speranza che questi atti disumani finiscano. D’altro canto anche questa è etica della responsabilità.