L’ “Odissea Logopedia” che ha coinvolto le strutture sanitarie Papardo e IRCCS Bonino Pulejo di Messina sembra giungere al termine. Dopo cinque mesi dall’ inspiegabile interruzione del pubblico servizio, arriva la nota del Commissario dell’Azienda Ospedaliera Papardo Letizia Diliberti indirizzata ai genitori dei pazienti di logopedia pediatrica, con cui si comunica la riattivazione del servizio presso i locali di Villa Contino dell’IRCCS Bonino Pulejo.
Sono passati proprio 5 mesi dal momento in cui, in modo improvviso e inspiegabilmente senza preavviso nei confronti di personale e pazienti, è stato soppresso il suddetto servizio presso il Papardo, causa il trasferimento del reparto di Riabilitazione all’IRCCS Bonino Pulejo. Trasferimento al quale non è poi seguita la riattivazione del servizio nella nuova sede. Dettaglio ancora non molto chiaro neanche a chi, quel trasferimento, lo ha seguito. Al clima di precarietà fanno infatti da contorno alcune dichiarazioni dell’ex Commissario dell’Azienda Papardo, Michele Vullo, raggiunto lunedì 16 ottobre dalla nostra redazione, dalle quali si evince un’interpretazione dei fatti decisamente lontana dalla realtà: “Non credo che l’ASP abbia interrotto il servizio – dichiara Vullo – e inoltre, se i logopedisti si spostano, anche i pazienti si possono spostare. D’altronde non stiamo parlando di uno spostamento epocale. Credo che spostarsi un paio di chilometri non sia un problema”. E, in effetti, il problema non era rappresentato dallo spostamento di un servizio e dei relativi pazienti, ma da una soppressione cui non è poi seguita una riattivazione. A questo si aggiunga che le liste di attesa per chi ha tentato di prenotare una visita presso l’ASP sono di minimo due anni. Tempistiche decisamente inadatte a un’utenza composta prettamente da bambini in età prescolare.
Per quanto ancora non completamente chiare le dinamiche sviluppatesi durante l’amministrazione Vullo, che hanno portato al trasferimento dei logopedisti in luogo dei fisioterapisti che secondo le note del febbraio scorso avrebbero dovuto affrontare il trasferimento, ciò che conta è l’ottenimento di una promessa che ad oggi, come confermato dal Sindacato Generale di Base (SGB), attende fiduciosamente di divenire realtà.
Una promessa ottenuta dopo un’ intensa attività di protesta che, dopo la manifestazione e l’incontro del 12 ottobre tra il Sindacato Generale di Base (SGB), i genitori dei pazienti accompagnati dall’avvocato Antonio De Luca e la dirigenza del Papardo, ha portato all’appuntamento di martedì 17 ottobre, e alla seguente nota del Commissario Diliberti.
“C’è voluta una manifestazione giovedì scorso davanti al Papardo per sbloccare la situazione”- chiarisce Vincenzo Capomolla, delegato SGB, che continua – “ora aspettiamo la riapertura effettiva del servizio, annunciata in programma in tempi ristrettissimi, già entro questa settimana presso i locali Irccs di Villa Contino, per un servizio riconquistato alla cittadinanza”.
“Ma sono troppi i servizi ed i diritti scippati a cittadini e lavoratori. Nel caso, per esempio, anche un trattamento ai lavoratori pericolosissimo, allontanati e messi di fronte persino al rischio di esuberi. Un quadro che sta diventando inaccettabile prassi generale nel mondo del lavoro, anche pubblico”-conclude il delegato SGB- “grazie ad una ormai storica complicità di certi sindacati. Non si può continuare così”.
Si attende quindi con grande fiducia la restituzione di un diritto negato troppo a lungo. Tante cose si sono dette a giustificazione di ciò che viene definito da genitori e lavoratori come ingiustificabile. Ora, si pensi ai fatti. E ai bambini.
GS Trischitta