Rinviati a giudizio.
Il Tribunale Penale di Napoli ha accolto le richieste dell’avvocato Ezio Bonanni, difensore degli eredi di Aldo Converso e Pasquale Quattromani, entrambi dipendenti di Atitech, del gruppo Alitalia S.p.A., deceduti per mesotelioma causato dall’esposizione all’amianto a bordo degli aeromobili, nello svolgimento delle loro mansioni.
Mario Franchi, Claudio Carli, Franco Colagrande, Pasquale Intonti, Gaetano Galia, Mario Rosso, Ugo, Cucciniello, Umberto Sansone, Ernesto Sant’Elia, Vincenzo Fortunato, Gennaro Di Capua, Michelangelo Vitagliano, Alberto Testa, Maurizio Balestrieri, Salvatore Perna e Francesco Vitagliano, tutti imputati di omicidio colposo, dovranno comparire davanti al giudice per l’udienza dibattimentale del 17 giugno 2013. Il Tribunale ha accolto, tra le altre, la costituzione di parte civile dell’Associazione Osservatorio Nazionale Amianto che rappresenta le vittime, assistita dall’avvocato Paola Primon, rigettando le richieste degli imputati di ottenerne l’esclusione.
«È un provvedimento fondamentale per acquisire, in sede dibattimentale e nel contraddittorio – ha dichiarato l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA e legale degli eredi Converso e Quattromani – altri elementi probatori della presenza di amianto nel settore aereo e del rischio cui sono stati esposti i dipendenti e i passeggeri; anche in relazione all’ulteriore esposto depositato dalle vittime, attinenti a profili di rischio ancora attuali. Un particolare ringraziamento va all’avvocato Primon, che ha patrocinato l’Osservatorio Nazionale Amianto, per la tenace rappresentazione del valore collettivo dell’affermazione di giustizia in chiave prevenzionistica, rispetto al valore della pubblica incolumità che affonda le sue radici nell’art. 32 della Costituzione, di cui è proiezione».
L’avvocato Bonanni, ha preannunciato una class action nei confronti di Atitech e dello Stato per il risarcimento dei passeggeri di Alitalia, a causa della presenza di fibre di amianto, rispetto alle quali non c’è una soglia sotto la quale non c’è rischio e perché qualsiasi esposizione è dannosa.Gianni Avvantaggiato