Roberto Coluccio tra resistenza e soluzioni

Due anni fa i media si sono interessati alla sua situazione riempiendo pagine e pagine. La nostra redazione si è occupata per la prima volta della sua storia il 12 gennaio 2014, Roberto Coluccio viveva in barca già da 19 mesi, nelle acque di Lipari (Isole Eolie, ndr). Tante le promesse dell’amministrazione in carica e una casa messa a disposizione per 5 mesi all’anno da una cittadina eoliana. Alloggio che Roberto doveva abbandonare con l’inizio della stagione estiva. Coluccio si dichiarava contento: “Finalmente una casa, anche se solo per qualche mese”.

Poi il silenzio. Si sono spenti i riflettori ma Roberto era ancora lì. Ad inventarsi un nuovo modo per scaldarsi il cibo o semplicemente per fare una doccia. Era lì. Invisibile.  I mesi che poteva trascorrere tra 4 mura passavano in fretta e nuovamente con la valigia in mano si trasferiva in barca. Un alloggio rovente nei mesi estivi e troppo freddo in quelli invernali.

Qualcosa non aveva funzionato.

Il tempo, l’attesa, gli stenti lo hanno trasformato. Un passato travagliato: un alcolismo da combattere, una separazione sofferta e complicata ulteriormente dalla presenza di due figlie. Oggi è un uomo diverso. La nostra redazione non l’hai mai dimenticato e l’ultima volta che siamo riusciti ad incontrarlo le sue parole sono state assordanti: “Non ce la faccio più. Non ce la faccio così”.

Qualcosa non aveva funzionato, nonostante i buoni propositi. Ma cosa?

Decidiamo di occuparci nuovamente della situazione e di farlo ad oltranza, per cercare di comprendere quali siano le motivazioni profonde di questa storia apparentemente senza senso. Questa volta arriva immediata la risposta di un nuovo e giovanissimo assessore comunale, Fabiola Centurrino.

Come da promessa l’assessore, dopo una lunga riunione con i servizi sociali e l’assistente sociale Claudia Schilirò, ha messo al vaglio del sig. Coluccio una serie di proposte. Ciò che risulta difficile da comprendere, sono le continue chiusure costruite dal diretto interessato, apparentemente restio ad accettare ogni tipo di proposta concreta.

Le parole dell’assessore Centurrino confermano una situazione di stallo inspiegabilmente voluto, un rifiuto categorico di una risoluzione concreta, probabile conseguenza di una depressione cieca ad ogni via d’uscita. “Ho avuto modo di occuparmi della vicenda in qualità di assessore ai servizi sociali. – spiega l’assessore –  La situazione è diversa da come la si è presentata: il signor Coluccio ha una famiglia piuttosto numerosa, e avrebbe la possibilità di vivere in una casa, perché sua madre abita da sola. Si rifiuta però di vivere con la madre, nonostante i buoni rapporti, e non può vivere con la famiglia naturale per vie di un divorzio travagliato. Desidera la sua indipendenza. Io lo capisco, ma capisco anche che versa in una condizione che non può permettergli ragionamenti di questo tipo”. Vista l’indisponibilità di case popolari libere o strutture comunali da potergli assegnare, si attende di avviare il processo per la richiesta di assistenza economica straordinaria. “Come comune – conferma la Centurrino – non abbiamo disponibilità di alloggi popolari. Quei pochi che ci sono, sono occupati. Possiamo garantire un’assistenza economica che, divisa per tutti coloro che ne fanno richiesta, si riduce a circa 400 euro l’anno. Più i vari bonus per la luce, per il gas.  Al momento, il signor Coluccio fa il pescatore a Salina (Isole Eolie, ndr). Abbiamo quindi più volte chiesto di presentare il documento ISEE, che potrebbe permettergli di fare richiesta per ottenere tutte le agevolazioni. Ma siamo ancora in attesa”. I punti interrogativi si sommano e si accumulano. Il Comune si offre disponibile e si dichiara pronto a vigilare affinché i soldi messi a disposizione vengano utilizzati per le suddette finalità.  Ma sembra che gli anni vissuti ai margini della società abbiano condotto Roberto in un vortice dal quale appare impossibile liberarsi. La disponibilità del Comune e dell’assessore Centurrino non si limita a questioni amministrative, dimostrando una sensibilità profonda. Ma tutto questo sembra non essere sufficiente ad aiutare Roberto. Continua l’assessore: “Ho anche proposto un avvicinamento graduale con la famiglia, tramite piccole riunioni. Ho suggerito di appoggiarsi alla madre anche solo per i pasti e per l’uso del bagno. Ma da parte sua solo muri. La sua attività di pescatore continua, ma a fine mese volgerà al termine con l’arrivo del freddo. Forse prenderà una piccola disoccupazione, ma siamo sempre in attesa del modulo ISEE. Ho anche consigliato di mettere da parte qualcosa, noi potremmo contribuire per l’affitto di una stanza. Ma questa soluzione sembra impossibile, visto il suo impiego di denaro per comprare vestiti in sostituzione di quelli sporchi. Quando ho di fronte una persona che mi dice queste cose io non so cosa fare. Per me è un’offesa a chi ha veramente bisogno e non ha su chi fare affidamento”. Alle parole apparentemente dure dell’assessore deve corrispondere un comprendere la posizione di una figura politica che ha investito e sta continuando ad investire tempo e riflessioni per risolvere una situazione che si presenta come un vicolo cieco. La sensibilità nei confronti di una persona bisognosa e in difficoltà è tangibile: “Il signor Coluccio si sente di ostacolo per la famiglia – continua l’assessore –  non si perdona per il suo passato di alcolismo e violenza. E’ sempre solo perché si isola. Si rifiuta”. Quasi un sentirsi obbligato alla solitudine, una sorta di inspiegabile convinzione che lo porta a considerarsi senza possibilità di rinascita. Un’autocommiserazione che conduce al percepirsi come indegno di qualsiasi attenzione. Ma le attenzioni ci sono, anche da parte della comunità di Lipari, come conferma l’assessore Centurrino: “La comunità di Lipari gli è vicina. Fino allo scorso inverno è stato ospitato da una signora dell’isola. Ma non sono soluzioni definitive. Non gli si prospetta un buon futuro se non è lui a volerlo determinare. La prima cosa che ho fatto è stato contattarlo di persona. Non è abbandonato”.

La nostra redazione era pronta a festeggiare eppure nei gesti e nelle parole di Roberto sembra essersi spenta la volontà di credere che tutto possa cambiare e volgere al meglio. Nei suoi occhi la stanchezza di un esistenza forse troppo umile.

Da parte nostra un ringraziamento all’assessore Fabiola Centurrino e ai servizi sociali del comune di Lipari.

Luana Spanò

Gaia Stella Trischitta