Il PD Messinese, la Legge Sicurezza Salviniana e la richiesta a De Luca

La bufera creata a livello Nazionale dalla Legge Sicurezza ed i suoi effetti non accenna a volersi placare, anche dal PD Messinese arrivano moniti, critiche ed una richiesta di sospensione al Sindaco De Luca, ne abbiamo parlato con Alessandro Russo, Consigliere del gruppo LiberaMe in Consiglio Comunale

Abbiamo anzitutto chiesto quali fossero, secondo il PD Messinese, le principali critiche alla Legge Sicurezza, Russo diretto ci risponde:

“La Legge Sicurezza (la 132/2018 di conversione del Decreto Legge 113/2018), prevede all’articolo 13 che il migrante irregolare non possa
più aver riconosciuto lo status di Protezione Umanitaria o Rifugiato
, impedendogli così di poter avere il Permesso di Soggiorno Temporaneo (e ciò vale anche per i migranti extracomunitari che arrivano in aereo, non solo col barcone) che gli permetterebbe di iscriversi al Registro Anagrafico Comunale fondamentale per accedere a servizi essenziali come l’Assistenza Sociale, i servizi di collocamento, il Servizio Sanitario ed il Diritto all’Istruzione che risulta fondamentale per integrarsi. Una reazione a catena che coinvolge il 70% dei migranti presenti in Italia che da un giorno all’altro diventano “invisibili” per lo Stato e facile preda per la criminalità organizzata che gioca sulla disperazione di chi deve procurarsi da vivere. Rimpatriarli è inoltre impossibile non avendo l’Italia alcun accordo bilaterale con la quasi totalità dei paesi dell’Africa Sub-Sahariana (salvo un paio di casi), il Decreto Sicurezza che doveva far Sicurezza genera invece maggior insicurezza eliminando il controllo sui richiedenti asilo e generando assai più caos, criminalità e degrado.”

Ma cosa è stato chiesto al Sindaco De Luca? E da parte di chi?

“La richiesta sottoscritta da tutti i gruppi di Centro-Sinistra incluso il Presidente del Consiglio Comunale Cardile, chiede al Sindaco di sospendere il divieto di Registrazione Anagrafica previsto dal Decreto Salvini e di valutare la costituzionalità del provvedimento dando mandato ai Dirigenti dell’Ufficio Anagrafe e del Segretario Generale, tale divieto è infatti a nostro avviso profondamente incostituzionale, ledendo agli articoli 3 e 10 della Costituzione” prosegue Russo

Ma immediato sorge un dubbio, i Dirigenti Comunali hanno il potere di contrastare la direttiva di un Ministro?

“Probabilmente no” afferma immediatamente il Consigliere di LiberaMe, “infatti la richiesta è quella di sollevare la questione per via istituzionale con un proprio parere preventivo, ciò tuttavia non vuol dire che il Comune non possa sollevare il problema, essendo proprio il Comune quello che ha in carico di gestire la problematica emersa, una valutazione Politica è quindi fondamentale per un’Amministrazione seria anche nel rispetto dei principi dello Stato di Diritto”

Concludiamo la chiacchierata con il giovane Consigliere chiedendo cosa ne pensi dei sindaci dissidenti come il Palermitano Orlando

I Sindaci dissidenti sono da ammirare, stanno avendo il coraggio di combattere il problema accettandone tutte le possibili conseguenze, se il Ministro vorrà potrà benissimo rimuoverli accettandone però tutte le ricadute Politiche e Sociali”

Prima di lasciarci, Russo pronuncia una frase quantomai emblematica: “Noi siamo orgogliosamente dalla parte del torto in questo momento a livello legislativo, dalla parte della ragione c’era troppo posto occupato”.

Una vicenda dalle ricadute Sociali e Politiche non di certo indifferente e per la quale, tra pochi giorni, si voterà in Parlamento circa l’autorizzazione a procedere da parte della Magistratura al processo a carico del Ministro Salvini per il divieto di attracco emesso durante il “Caso Diciotti”.